Roma, 13 febbraio 2021
"Eleonora, sei pronta?"
"Sì, sì, arrivo!"
"L'hai detto anche mezz'ora fa, e la mezz'ora ancora prima".
Giuseppe finisce di sistemare uno dei gemelli, poi si appunta al bavero la boutonniere che Mauro ha fatto recapitare a casa loro dal fiorista quella stessa mattina. Una rosellina bianca, minuscola, attorniata da alcuni piccolissimi fiori di sposa. Portato a termine quel compito si accinge a cercare di sistemare quel terremoto di loro figlio mentre sua moglie si dispera davanti allo specchio.
"Ti sei rifatta il trucco da zero due volte, che c'è che non va? Neanche per la festa del tuo compleanno eri così nervosa!"
"Eh, grazie al..." Un sopracciglio alzato del marito le fa morire il turpiloquio sulle labbra. È arrossita, anche, un pochino, anche se sotto il fondotinta non si nota. Deve imparare a parlare da madre, lo sa, ma spesso se ne dimentica. Sospira, e continua. "Grazie, ma quella volta, se ricordi, ho passato metà pomeriggio nel miglior salone di bellezza di Roma, ora ritieniti fortunato se oggi ho fatto la doccia!"
"L'hai fatta? Non lo so, non mi hai chiamato..." Il Presidente si avvicina alla moglie, si posiziona dietro di lei e la guarda al di là dello specchio, con uno sguardo furbo e malizioso che la fa sorridere. "Fammi sentire se hai fatto davvero la doccia", le dice infilando il naso nell'incavo del collo, dove subito dopo incolla le labbra, senza dar cenno di volerle staccare.
"Dai che è tardi...", ride sommessamente Eleonora, mentre si sente un frastuono poco rassicurante provenire dalla camera di Amir. "Vai a vedere che succede", dice, ora ridendo apertamente, "Io ho finito".
"Vado".
Pochi minuti dopo la famiglia è pronta per uscire: due damerini e una donna elegante e sicura di sé. Il Presidente indossa un completo blu scuro completato da una cravatta azzurra, abbinamento che è conscio lui stesso che gli doni particolarmente e che sa che la moglie apprezza molto. Eleonora invece ha scelto un abito morbido, che sottolinea il decolleté senza alcuna volgarità e poi scende scampanato fino a sotto il ginocchio. È ovviamente blu, con una fantasia composta da fiorellini raggruppati in piccoli mazzetti, quasi impercettibili, ma che si accordano a quel mood romantico che si addice all'evento e che lei normalmente non ama rendere troppo visibile. Acchiappa il piccolo Amir che trotterella in giro per mettergli il giubbottino e ne approfitta per sistemargli la camicina azzurra che spunta da sotto il gilet blu.
"Tuo padre e la sua fissazione con questi maledetti gilet", dice ridendo.
"Perché, cos'hanno che non va bene? Guarda come è elegante nostro figlio", le risponde di rimando il Presidente. Eleonora si avvicina al marito e gli sfila la pochette dalla tasca.
"Ma?"
"Non si porta la pochette insieme alla boutonniere".
"E chi lo dice?"
"Enzo Miccio".
Giuseppe alza le mani in segno di resa: non può competere con una tale autorità.
*******
"Ma ci sarà anche Amir, mamma?"
Ha lo sguardo concentrato Luca, e tiene il mento un po' sollevato, in modo che sua madre, seduta sui talloni davanti a lui, possa annodargli perfettamente il papillon. Ha insistito per vestirsi da solo e ha fatto un ottimo lavoro, ma per quell'ultimo accessorio ha richiesto l'aiuto della mamma.
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OLTRE
General FictionOltre l'arroganza, l'ostilità e la discriminazione c'è l'amicizia, quella vera.