WHIT YOU (3* PARTE di THE STORM)

55- Dopo tutti questi anni, sai sempre come sorprendermi

Giulio

Me ne sto steso sul mio letto, con le braccia alzate dietro alla testa e con lo sguardo puntanto su quel piccolo esserino che dorme beato, sembra quasi un angioletto.
Sorrido a quel pensiero...
Perchè la piccola Olivia è tante cose, ma di sicuro non un angioletto....
Non so se siamo noi ad essere più stanchi o è lei ad essere terribile...Lascio quel pensiero sospeso a metà quando mia moglie compare nella stanza...

"Sono ingrassata" sospira osservandosi allo specchio. Indossa un misero bikini...che mette in bella mostra quelle forme che tanto mi piacciono,si specchia più e più volte per poi rivolgermi uno sguardo carico di tristezza..

Dio è bellissima...

"Giulio" sussurra avvicinandosi al letto "sono orribile" aggiunge parandosi difronte a me.
La osservo attentamente e non c'è niente di orribile in quello che i miei occhi, in questo momento, hanno la fortuna di ammirare, anzi i suoi seni sono sempre sodi ma più grossi e questo non mi dispiace per niente...e il resto...Dio mio, mi è venuto duro all'istante...appena l'ho vista.

"Guarda che pancia" dice mettendosi di profilo, ma i miei occhi sono rapiti da quel seno abbondante che fuoriesce da quel misero triangolino di stoffa.
"Margot" sospiro per poi socchiudere gli occhi, mi sento terribilmente eccitato "hai partorito pochi mesi fa, che pretendi?" le chiedo stuzzicandola.
Lei mi osserva, il suo sguardo da triste passa a furioso "allora stai confermando le mie paranoie" aggiunge girandosi di spalle.
Dio mio....
...mi sbatte in faccia quel culo perfetto ancheggiando vistosamente verso il bagno.

Sollevo la piccola Olivia e la posiziono nella sua culletta, fortunatamente non si è svegliata...

Cammino a passo svelto verso il bagno ed entro chiudendomi la porta alle spalle.
Lei mi guarda, si sta spalmando una crema sul viso, continua a farlo ignorandomi...

Mi posiziono dietro di lei e la osservo dallo specchio, i nostri occhi si incrociano e lei sorride imbarazzata, un sorriso che mi lascia ancora senza fiato...
Afferro i suoi fianchi e me la stringo addosso.
"Mi è venuto duro appena sei entrata in camera" le sussurro all'orecchio e lei sorride compiaciuta.
Con il tempo ha imparato a capire quanto l'idea che lui si ecciti per lei in ogni momento,la faccia impazzire...

Le accarezzo i fianchi per poi risalire con le dita lungo il suo stomaco e fermarmi su quei due seni che tanto amo.
"Vuoi che vada davvero?" mi chiede facendomi sospirare.
"Si, te lo meriti un pó di relax e qualche ora lontana da Olivia non ti farà male" le dico accarezzandole le spalle " e poi ci saranno Kylie e Ronnie con me, che vuoi che accada?" le chiedo abbassandomi per depositare un bacio sulla sua spalla.
"Niente e solo che..." sta per dire, ma io la volto verso di me e la zittisco baciando quelle labbra che ancora mi fanno impazzire.
"Margot, lavori tanto e badi ad Olivia tutti i giorni, negli ultimi mesi avrai dormito un paio di ore a notte...qualche ora al centro benessere con Vanessa non farà di te una cattiva madre" ribatto serio e lei socchiude gli occhi...dopo aver analizzato le mie parole, li riapre e mi regala un sorriso mozzafiato.

"Te l'ho mai detto che ti amo?" chiede divertita.
"Mmmm" mugulo fingendomi pensieroso " qualche volta, ma puoi dirmelo ancora se vuoi" aggiungo stringendomela ancora di più addosso.
"Ti amo mio adorato marito" dice baciandomi con passione.
"Ora ti consiglio di sparire dalla mia vista, se non vuoi fare tardi..." ammicco con lo sguardo e lei sorride, si stacca da me ed esce dal bagno lasciandomi lì con un enorme problema tra i boxer.

Mi appoggio al lavandino e apro il rubinetto, mi sciacquo il viso con un'abbondante quantità di acqua fredda...Mi sento ancora eccitato, ma di liberarmi nella doccia con mia moglie ancora in giro per casa, non se ne parla.
Ma quello che mi aspetta quando esco dal bagno, di certo non mi facilita le cose...
"Cazzo Margot, ma perchè non ti vesti?" le chiedo dirigendomi a passo svelto verso il letto su cui mi lascio cadere senza alcuna grazia.