#7: SALVO UNA DONZELLA DA UN BRANCO DI PORCI (BISNONNO, SII ORGOGLIOSO DI ME)

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[Capitolo revisionato]

JOSUKE POV

Dopo quelli che parvero secoli vidi finalmente le insegne del Mc Donald.
Mi fermai esausto al limite del bosco, appoggiandomi al tronco di un albero.

Non ce la facevo più. 

Nonostante la maggior parte del tragitto fatto fosse all'ombra, divenni un lago di sudore, complice il caldo infernale, la camminata e quelle dannate calze lunghe. Quasi rimpiansi di non essermi fatto togliere i peli. 

E, come se la situazione non fosse già abbastanza disagiante, quel reggiseno imbottito mi dava un fastidio cane. Mi sembrava di avere una specie di pettorina per cani!!

Ma come diavolo fanno le donne a tenerselo addosso tutto il giorno??
Adesso capisco perché mia madre non lo porta quasi mai in casa.

Sono in momenti come questi che ringrazio Dio di essere nato uomo e di aver evitato rotture come ciclo e reggiseno.

E poi...
"E piantala di lamentarti!! Siamo in missione!! Va a prendere la moto che prima torniamo, prima ci togliamo questo ridicolo travestimento e ci facciamo un'altra doccia"
《Giusto》

Dalla mia postazione osservai attentamente il parcheggio del fast food.
C'erano almeno una decina di auto ferme, ma (per fortuna) nessuna volante della polizia.
Con mio enorme sollievo notai che, nel luogo dove mi aveva indicato Noemi, c'era ancora la moto. 

Così mi misi (non senza soffrirne) la giacca e la mascherina e entrai in azione.

Non era nulla di così complicato.
Dovevo solo avvicinarmi alla moto, montarci sopra, accenderla e tornare a  casa.
Il tutto cercando di non parlare con nessuno e di essere naturale.
Niente di più semplice. Peccato abbia voluto complicarmi ulteriormente la vita.

Infatti mentre ero letteralmente a 4 passi dal mio obiettivo, sentì una voce femminile dire:
-Per favore, lasciatemi stare!!-

Mi voltai e vidi, con mio sommo disgusto, 4 ragazzi sulla venticinquina e gli sguardi languidi molestare una ragazza che, visibilmente infastidita, cercava pacificamente di liberarsi di loro.
Loro non recepirono il messaggio. Anzi, quei porci la circondarono e uno di loro (forse il capo del quartetto) gli si avvicinò pericolosamente dicendo: -E dai, non essere così scortese. Ti vogliamo portare a fare in giretto, nulla di che- 

Le intenzioni del gruppo erano chiare come il sole, ragion per cui ebbi inizialmente l'impulso di andare lì e strappare quella poveretta dalle loro grinfie. Tuttavia un barlume di lucidità mi bloccò. Erano in quattro e ben piazzati e io solo, senza Crazy Diamond e in una situazione abbastanza delicata. No, decisamente non potevo permettermi di fare mosse rischiose.  

Ma non potevo nemmeno lasciare quella ragazza in mano a quei pervertiti. Ma cosa potevo fare??

Misi le mani nelle tasche del giubbotto e sfiorai un piccolo oggetto al loro interno. Così ricordai le parole di Noemi:
-Mi auguro non succeda, ma nel caso qualcuno cercasse di molestarti, tu mostragli questo e vedrai: scapperanno a gambe levate-

Un piano, leggermente meno rischioso, si formulò nella mia testa e decisi di tentare.
-Sorellina!! Ecco dove eri. Ti ho cercato dappertutto. Sono tuoi amici??- esordì avvicinandomi al gruppetto.
La ragazza si girò verso di me e mi guardò come a dire "Ma chi sei?! Che minchia stai facendo??". I ragazzi mi guardarono da prima stupiti, poi sorrisero maliziosamente.

-Sì, siamo suoi amici. Pensavamo di fare un giro nei dintorni. Perché non vieni anche tu??- disse sempre il capo della banda con un ghigno che non lasciava presagire nulla di buono.

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