#13: RIFLESSIONI E SCLERI

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[Capitolo revisionato]

GIORNO POV

-HA IL SANGUE MARCIO COSÌ COME IL RESTO DELLA SUA FAMIGLIA-

Quelle parole mi colpirono come un pugno nello stomaco.
Abbassai il braccio e iniziai a fissare le coccinelle ornamentali sulle mie scarpe.

Quindi io ero questo?? Una persona con il sangue marcio??

Era una domanda che mi ponevo spesso, anche prima di diventare Boss di Passione.

Per tutta la vita avevo mentito spudoratamente, derubato, truffato e causato la morte di numerose persone (criminali, ma anche innocenti).
È vero, lo avevo fatto per eliminare lo spaccio dalle strade di Napoli.
Ma era una scusa sufficiente a giustificare tutti i miei crimini??

No, non lo era.
Non importava quanto sia nobile il tuo scopo.
Non importava quanto la tua vittima fosse cattiva.
Quando commetti un crimine, grave o meno che sia, le tue mani non saranno mai più pulite.
Puoi lavarle all'infinito o nasconderle sotto le maniche di una felpa, ma quello sporco, quei segni rimarranno per sempre. Nulla potrà cancellarli.

No. Io non sono una persona buona. Non con le mani macchiate di sangue.

Ma quindi sono una persona cattiva?? No. Non credo.
Una persona malvagia non si farebbe domande del genere.
Un malvagio commette crimini per mero egoismo e se compie un azione "buona" lo fa per suo tornaconto. E io non ero e non sono così.

Ma allora se io non sono né buono né malvagio, cosa sono??

Era una domanda che mi tartassava da molto tempo e ancora non avevo trovato una risposta. Ma qualunque essa sia,  di una cosa era certo: ero stato io e io soltanto a scegliere questa strada. È vero: non ero nato e cresciuto nell'ambiente sano per un ragazzo. Ma nessuno mi aveva costretto a rubare, a uccidere o a diventare un gangster. Avrei potuto studiare o trovare un lavoro. Le possibilità non mancavano. Ma alla fine ho scelto di diventare un criminale.

Non era colpa di un mondo cattivo che trasforma gli innocenti in criminali e nemmeno della mia famiglia. E soprattutto non è colpa di un padre o di un nonno malvagio che non avevo mai incontrato. 

Se dovevo per forza essere considerato come una persona malvagia, allora doveva essere soltanto per i miei meriti.

Proprio mentre terminavo questo pippone kilometrico, anche Noemi sembrò calmarsi.

-Allora...- tentò di dire, ma venne interrotta da una strana melodia che proveniva dalla mia tasca.

-SONO CHI NO SADAME JOOOOJO-

Immediatamente presi dalla tasca il "coso" di Noemi. Sullo schermo era apparsa una scritta "Anima-chan" e un numero di telefono. Quindi, oltre a essere un GPS e un MP3, funzionava anche come telefono cellulare. Chissà se sapeva pure fare il caffè...

Immediatamente lo passai a Noemi. Non volevo incappare nelle sue furie. Trish mi aveva già ampiamente dimostrato di cosa fosse capace una ragazza in quel periodo del mese.

Noemi lo afferrò, guardò un attimo lo schermo, fece segno con il dito di fare silenzio e rispose alla chiamata.

-Pronto??- disse in modo pacato.
-CIAUUU AMO!!! COME VA?!!?!-

Un urlo sclerotico femminile partì dall'altro capo e Noemi dovette allontanarlo dal proprio orecchio per non perdere il timpano.

-Anima!! il timpano!!- disse più seccata che arrabbiata come se ormai fosse la prassi -Comunque sto bene, tu?-
-Sto una favola!! Non ci crederai, ma ho finito JoJo e A.D.O.R.O!!!- disse con decisamente troppo entusiasmo l'amica di Noemi.

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