#10: NOEMI.EXE HA SMESSO DI FUNZIONARE

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[Capitolo revisionato]

NOEMI POV

-Ti avevamo chiesto di raccogliere informazioni, non una mocciosa!! Perchè l'hai portata qui?!-
-Non ho avuto altra scelta. Era a un passo dallo scoprirmi. E poi questa mocciosa, come la chiami tu, ci potrebbe fornire informazioni interessanti-

Due misteriose voci maschili turbarono il mio "riposo forzato". Pian piano tornai cosciente e sensibile, ma non ancora sufficientemente in forze per muovermi o parlare. Capì tuttavia di trovarmi legata alla schiena di un ragazzo con la testa appoggiata su una delle sue spalle. Rimasi lì ad ascoltare.

-Perchè ne sei così sicuro??- chiese una voce.
-Perchè lei è Noemi Valpiana- affermò la voce appartenente al ragazzo che mi stava sorreggendo. 
-Valpiana?! Stai dicendo che questa mocciosa è parente di Riccardo Valpiana?!- esclamò sorpreso l'altro.  

Non capivo. Perché stavano parlando di mio fratello?? Come facevano a conoscerlo??

-Così parrebbe- rispose la voce del mio sequestratore.
Dopo un attimo di silenzio l'altra voce rispose: -Va bene. Portala dentro-

Avvertì il mio sequestratore muoversi, portandomi con sé.
A un certo punto mi slegò e prima che potessi cadere un'altra persona (forse il proprietario dell'altra voce) mi prese in braccio. Lentamente mi appoggiò a terra con la schiena contro una parete.

-Tra quanto si dovrebbe svegliare??- chiese l'altra persona.
-Considerando che sono passate quasi 2 ore da quando l'ho fatta svenire, dovrebbe risvegliarsi tra poco- affermò il mio sequestratore.

In quel momento riuscì ad aprire gli occhi. Sbattei le palpebre un paio di volte per cercare di abituarmi alla luce e mettere a fuoco l'ambiente circostante.

Mi trovavo in un capannone che, a giudicare dalle condizioni, era stato abbandonato tempo a dietro. I muri erano scrostati e pieni zeppi di grafiti di discutibile qualità. il pavimento sconnesso e pieno di sporcizia e il tetto talmente pieno di buchi che sembrava più uno scolapasta. Alcuni rampicanti avevano invaso il luogo, aggiungendo un tocco di verde a quella marea di grigio.
Un forte odore di muffa e chiuso si insinuò del mio naso facendomi risvegliare quasi completamente.

-E infatti ecco- disse il mio sequestratore.

Riuscì finalmente a metterlo a fuoco. Capelli lunghi e neri, occhi grigio tempesta, tuta aderente nera con rifiniture di metallo e una lunga sciarpa viola. Ci misi meno di un secondo a riconoscerlo. Non poteva essere altri se non Sonic Il supersonico, il ninja "rivale" di Saitama in One Punch Man.

-Riesci a vedermi e sentirmi bene??- mi chiese quando gli rivolsi lo sguardo.
Tentai di rispondergli, ma avevo la bocca impastata. Dopo un paio di tentativi e grugniti riuscì a dirgli di sì.
-A muoverti??- chiese nuovamente.
Tentai di muovere le dita e le gambe, ma mi risultò difficile.
-Poco- gli risposi infine.
-Come immaginavo. Ci vorrà almeno una quindicina di minuti prima che tu riesca a muoverti come prima- affermò lui.

Inizialmente non capì le sue intenzioni: prima mi rapiva e poi mi chiedeva se stavo bene... Perché??
Poi intuì che lo stava facendo per cercare di farmi rimanere tranquilla e ottenere così le informazioni che cercava in maniera più facile, senza doverle tirare fuori a forza con la paura o, peggio, la tortura. Rabbrividì, pensando a quella possibilità e decisi lì seduta stante che sarei stata al loro gioco. Dopotutto stavamo dalla stessa parte. Almeno credo.

-Perchè sono qui??- gli chiesi, anche se sapevo già la risposta.
-Tu potresti avere delle informazioni molto utili, anzi vitali. Daccele e poi ti lasciamo andare-

"Sul poi ti lasceremo andare avrei dei dubbi"

-Perchè siete così convinti che io abbia queste informazioni??- gli chiesi -Cioè... Non credo che mi abbiate rapita così, a caso, quindi...- 
-Perchè in questa storia è coinvolto un tuo parente, Riccardo Valpiana. Quindi c'è un alta probabilità che tu sappia qualcosa- mi rispose l'altro ragazzo a fianco a Sonic.

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