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Finalmente si è concluso il pranzo che mi è sembrato infinito.

Saluto tutti ed esco di casa.

C'è già Sacky che mi aspetta, ci eravamo messi d'accordo che mi sarebbe venuto a prendere.

Apro la portiera e mi siedo sul sedile.

Parte subito.

"Ehy piccola, com'è andata? "

"Di merda, te lo giuro sono scandalizzata"

Accosta sul ciglio della strada.

Amo quando si preoccupa per me.

"Racconta"

"Ho raccontato a mia madre di Alessandro e lei mi ha detto che poco tempo fa l'ha chiamata mio padre, vuole tornare nella mia vita, solo che non sa che la scuola l'ho mollata, non vivo più a casa e non sa che non lo voglio intorno" Sbotto io, gesticolando come una deficente.

"Piccola stai tranquilla, nessuno ti obbligherà a vedere quei due, a parlarci, ma neanche banalmente scambiarci un ciao in giro.
Lo sai che sei libera di fare ciò che vuoi, che porco giuda mezza italia ti invidia.
Sei figa, hai degli amici fighi, ricchi e famosi, una migliore amica fantastica, sei famosa, cosa vuoi di più dalla vita? "

Rido leggermente.

"Poi vogliamo parlare di quel bono del tuo migliore amico? " Dice pizzicandomi la guancia.

"Non te la tirare adesso, lo so che è un onore essere mio amico, ma non esageriamo"

Scoppia a ridere.

Mi arriva una chiamata.

È Gaia.

Rispondo.

"Amo te lo giuro, non so che cazzo mettermi stasera, devi muoverti, sono in panico"

"Stiamo arrivando, ti devo raccontare delle robe poi"

"Muovetevi, sto impazzendo"

Metto giù il telefono.

"Fermiamoci da Starbucks, ha bisogno del suo frappuccino al caramello" Dico io.

La conosco troppo bene.

Entro al volo da Starbucks.

Ciambella rigorosamente al cioccolato e frappuccino al caramello.

Prendo anche una brioche alla crema per sacky.

"Gaia Bianchi? Possiamo farci una foto? " Mi dice la commessa, guardandomi incredula.

Annuisco ridendo in imbarazzo e tira fuori il telefono.

Scatta subito la foto e mentre sto per pagare mi blocca.

"Offre la casa" Mi dice sorridendo.

La ringrazio, prendo la busta ed esco.

Entro in macchina e restituisco i soldi a Sacky, che mi aveva dato in precedenza.

"Offre la casa, in cambio di una foto con la commessa" Dico io.

Scoppiamo a ridere e mette in moto la macchina, per poi partire.

Una volta arrivati, salgo subito nella camera di Gaia.

"Dimmi che sei in ritardo perché sei andata a prendermi un caffè decente ti prego"

È sdraiata sul letto a pancia in giù, in pigiama, con la testa tra i cuscini.

"Frappuccino al caramello e ciambella al cioccolato" Dico appoggiando sulla scrivania il sacchetto.

Balza in piedi e mi abbraccia, facendomi perdere l'equilibrio.

"Allora, ti scelgo i vestiti, nel mentre ti racconto"

Inizio a raccontarle, intanto frugo nella sua cabina armadio.

Le scelgo un vestito nero, abbastanza corto, con sotto gli stivali attillati che arrivano sopra in ginocchio.

"Sei seria? " Mi chiede riguardo la storia di mio padre e mio fratello.

Annuisco e le do i vestiti.

Zona Sette [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora