55.

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Dovevo essere lì alle undici e trenta, è mezzogiorno e un quarto e sto per partire di casa.

Sacky mi da un passaggio.

Scende anche lui dall'auto.

"Stai tranquilla piccola, mi raccomando non agitarti, non ne vale la pena.
Se hai bisogno chiamami, io comunque sono in giro"

Gli sorrido e lo abbraccio.

Mi bacia la fronte e dopo averlo salutato riparte.

Citofono.

Subito mi aprono ed entro in casa.

"Sei in ritardo" Mi dice mio padre.

"Perspicace " Dico ironica, togliendomi il giubbotto, per poi appoggiarlo sul divano.

Rimango in leggins e body.

"Se volete parlare parlate, io non ho tutto il giorno, anzi.
Tra neanche un'ora devo andare, quindi muovetevi" Dico sedendomi a tavola con tutti.

"Gaia,tu tornerai a vivere qua" Mi dice mio padre.

Scoppio a ridere.

"Non sono venuta qua per sentire queste stronzate"

"Sei ancora sotto nostro affidamento Gaia, non vivi qui e non è legale.
Possiamo denunciare te e i tuoi amici"

"Non penso sia legale sparire, eppure l'hai fatto comunque, no? " Dico sarcastica.

"Gaia"

"Avete finito di ripetere il mio nome? Lo so che mi chiamo Gaia figa" Sbotto stressata.

Mio padre scuote la testa in segno di negazione.

"Non tornerò a vivere qui, non smetterò di fumare e non cambierò persone da frequentare solo perché ora siete arrivati voi.
Mi avete già rovinato la vita una volta, state tranquilli che non succederà di nuovo"

Sto alzando la voce.

"Stai seriamente con Rondo Da Sosa? " Mi chiede mio fratello ridendo.

È rimasto il solito coglione.

Annuisco, spero non lo vada a dire in giro.

"Non stiamo esattamente insieme, ci divertiamo e basta" Gli dico bevendo un po d'acqua.

"In che senso? " Mi chiede mamma, un po confusa.

Mio fratello scoppia a ridere

"Nel senso che scopano e basta"

Annuisco ancora.

"Sei seria Gaia? Dimmi che scherzi"

"Ti sembra che io stia scherzando? " Dico seria.

"Tanto fra meno di due mesi compio diciotto anni, non rompete il cazzo proprio ora."

"Chi ti da i soldi per mantenerti? " Mi chiede mio padre.

"Me li ricavo dai social, shooting, collaborazioni o semplicemente me li danno i miei amici.
Ho solo diciassette anni, ma sono già autonoma economicamente"

"Chi sarebbero i tuoi amici? " Continua lui.

"Dei rapper, che ormai sono ricchi sfondati" Dice Alessandro.

"Esatto, ma anche se non ci fossero loro, potrei cavarmela benissimo da sola"

"Quanti followers hai? "

"Su tik Tok un milione e qualcosa, su Instagram sette cento mila tipo" Dico con non curanza.

"Ma si figa questa qui è famosa, la vedi in giro piena di fanpage, fan che chiedono foto, madonna" Dice mio fratello.

"Hai pearcing o tatuaggi? "

"Ho il septum, pearcing all'ombelico, brillantino al dente,microdermal sopra al seno, poi vabbè i buchi alle orecchie, a breve mi faccio quello alla lingua, invece tatuaggi ne ho un po.
Ho scritto Bruna e Maria sulle spalle, shorty a lil baddie, che significa piccoletta sempre un po cattiva tatuato sul fianco, poi ho un AK-47 con su scritto sopra I Dare You sull'inguine,una croce sulla schiena e tra poco ne faccio un altro con la mia migliore amica"

"E tu le hai permesso di fare tutto questo? " Chiede duro mio padre a mia mamma.

"Il corpo è suo, fa quello che vuole.
Se si pente sono fatti suoi"

È vero, mia mamma me l'ha sempre detto.

Fa quel che ti vuoi, ma se prima o poi te ne pentirai sarà una tua responsabilità.

Tra una discussione e l'altra, si sono fatte le quindici e trenta.

"Merda" Mi alzo di scatto dalla sedia e vado verso il soggiorno.

"Dove diavolo vai? Non abbiamo finito" Mi urla mio padre, correndomi in contro.

"Devo correre a prepararmi"

"Hai uno shooting? " Mi chiede mamma.

"No, stasera c'è la festa del mio migliore amico"

"Fa gli auguri ad Oni da parte mia" Mi dice mamma.

"Non è il compleanno di Oni, il suo è ad ottobre, è il compleanno di Sacky domani"
Dico io, allacciandomi la cerniera della giacca.

Tiro fuori il telefono dalla tasca e chiamo Vale.

"Riesci venire a prendermi al fly? "

"Arrivo, dammi due minuti, Gaia sta sclerando, non sa come vestirsi, quindi muovi il culo e fatti trovare fuori, sta urlando da due ore"

"Immaginavo, purtroppo la conosco.
Arivo mon amur, grazie"

Chiudo la chiamata.

"Vorrei dire che è stato un piacere rivedervi ma per ovvie ragioni non lo dirò"

Apro la porta.

"Non farai più quello che vuoi, le cose cambieranno"

"Come posso mandarlo a fanculo in modo elegante? " Faccio finta di pensare.

"Baciami il culo e torna da dove sei venuto"

Prova a chiamarmi ma esco subito lasciando aperta la porta.

Entro nell'auto di Vale e gli do un bacio sulla guancia.

"Com'è andata? " Dice facendo partire l'auto.

"Di merda, ma non gli ho sputato in un occhio, già questo è una cosa buona"

Scoppia a ridere e mi appoggia una mano sulla coscia.

"Cosa volevano? "

"Vogliono che torni a vivere lì essendo che non è legale, perché i miei tutori legali sono loro, perciò stavo pensando ad una cosa.
E se Gaia mi adottasse? Legalmente, intendo"

"Si, così si potrebbe fare"

Arriviamo a casa e corro al piano di sopra.

Trovo Gaia sdraiata sul letto.

"Amo,ho un ideona"

"Sentiamo la stronzata" Dice alzando il busto, ma rimanendo comunque seduta.

"Devi adottarmi,cosi posso leggermente vivere qui senza che i miei rompano il cazzo"

Scoppia a ridere.

"Va bene, quando vuoi"

Zona Sette [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora