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The Black Rose Game

«Chri, ascolta me, andiamo al Mc Donald's o al Burger King, fidati, ci facciamo una bella scorpacciata di hamburger e patatine fritte e poi, tutti a casa»

«Non ascoltarlo dolcezza. Andiamo in un pub e beviamoci qualcosa».

«Ma non se ne parla, io ho fame!».

Ho preso Luke da neanche dieci minuti e sta già bisticciando con quell'altro su dove andare. Tecnicamente, io avevo proposto il pub o il bar, ma Niall sta insistendo per passare la giornata in un fast food.

Stupido biondo tinto irlandese che ama il cibo e che al posto di avere uno stomaco, ha un pozzo senza fondo.

Mi sta facendo venire fame, a parlare di hamburger e patatine fritte.

«Sentite...» provo ad intromettermi, ma quei due sono talmente presi dal loro discorso che non mi ascoltano.

Sospiro, annoiata. Mi pento di averli invitati, stanno già rompendo le scatole.

«Niall, hai tutto il giorno per mangiare, andiamo in un cazzo di bar a rilassarci» insiste Luke ancora una volta, e da come lo ha detto, sembra essersi stufato anche lui di litigare sulla meta da raggiungere.

Io non intervengo. Qualunque cosa decidano, io ormai ho preso la strada per andare al mio bar preferito, ovvero il The Phoenix-non giudicate il nome, in fondo ce ne sono peggiori di questo-.

È molto carino, serve ottimi panini e bevande e il prezzo è accessibile a tutti.

Nessuno dei due sta prestando attenzione alle strade che sto percorrendo, e ne sono grata per questo. Non ho voglia di sorbirmi le loro lamentele. Poi uscirebbe un casino.

«E se andassimo da Starbucks?» sbotta di punto in bianco Luke.

«No!» gridiamo all'unisono io e Niall.

Per carità divina, davvero vuole andare in quel locale pieno di ragazzine che si vantano di avere un fottuto bicchiere con stampato la faccia di una donna stilizzata o quello che è?

Non fraintendetemi, non giudico il bar in sé, perché, onestamente, è buono il caffè che fanno. Sono solo le persone che lo frequentano che mi urtano il sistema nervoso. Ovvero, le ragazzine.

Niall e Luke continuano a discutere tra di loro "pacificamente"- secondo il mio punto di vista, dato che non stanno rompendo le palle alla qui presente-.

«Un momento» cambia argomento Niall, fissando meglio davanti a sé la strada.

Oh merda.

«Dove ci stai portando?» domanda sospettoso, lanciandomi un'occhiataccia.

Mi schiarisco la gola, sapendo di essere stata colta in fallo.

«Dove vi sto portando eh?» ripeto io, nervosa.

Merda. Adesso che dico?

«Non dirmi che stai davvero andando al Burger King!» esclama Luke, tirandosi in avanti con il busto per essere più coinvolto nella conversazione, appoggiando le mani sullo schienale del sedile del passeggero, guardandomi di sottecchi.

«Bene!» Niall batte le mani, felice.

Pensa davvero che io stia andando in un luogo pieno di carboidrati e che potrebbe danneggiare la mia salute? Ma per favore. Non oggi, almeno.

«E Burger King sia!» grida contento.

«Non sto andando al Burger King» dico, rovinando il momento di gloria dell'irlandese.

The Black Rose game || H.S [IN SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora