The Black Rose Game
L'indomani mi sveglio di buon umore, ma non è il lavoro e il fatto che scoprirò tutti i dettagli e indizi su Saw l'enigmista a rendermi raggiante e sorridente.
La causa di questo mio strano benessere, è una persona.
Un certo Harry Styles, per essere precisi.
Getto il più lontano possibile le lenzuola che coprono il mio corpo e balzo fuori dal letto.
Allungo le braccia, stiracchiandomi e sbadigliando allo stesso tempo e mi incammino verso la porta, pronta per svolgere la mia solita routine quotidiana.
Attraverso la stanza, facendo scricchiolare il parquet sotto i miei piedi.
Mi chiedo se Harry anche oggi mi abbia preparato la colazione.
Una parte di me lo vorrebbe, sarebbe anche una sorta di pretesto per vederlo sin dalle prime luci del mattino, mentre l'altra, guidata dalla mia solita vocina irritante, mi schernisce e mi ripete assiduamente di non portare troppo in alto le mie speranze e, come sempre, mi ricorda di non abbassare la guardia.
Immersa nei miei pensieri, apro la porta e per poco non vengo colpita da un pugno.
Distratta e con i riflessi poco attivi che mi ritrovo, evito di un soffio il pugno, chiudendo gli occhi e tirandomi indietro.
Ma che cazzo?!
Apro gli occhi, furente, inquadrando un Harry alquanto dispiaciuto nella mia visuale.
«Scusa Chri!» borbotta lui in panico.
«Non volevo colpirti! I-io stavo per bussare alla tua porta, ma tu l'hai aperta e...».
«... e stavi per tirarmi un pugno» concludo la frase per il riccio.
Incrocio le braccia appena sotto il seno e lo studio, assottigliando gli occhi.
Stavolta indossa una maglietta nera e un paio di jeans, accompagnate dai suoi soliti stivaletti marroni ormai consunti e sporchi.
Dovrebbe cambiarli.
Non che cambierebbe il suo aspetto, rimarrebbe incantevole comunque.
«Per favore, scusami» quasi mi supplica e io sorrido genuinamente.
Non riesco più a rimanere arrabbiata con lui, soprattutto quando si comporta in modo così gentile con me.
Rimbambita mi insulta la mia vocina ti stai lasciando abbindolare da un bel ragazzo e stai dimenticando il tuo obiettivo.
Evito di ruotare gli occhi in alto, altrimenti Harry penserebbe che io sia adirata con lui, quando io ho già lasciato perdere la faccenda.
Stupida vocina. Non ho perso di vista ciò che devo fare. Mi sto solo godendo la sua compagnia.
Il mio coinquilino, mentre ero concentrata ad ascoltare la vocina, deve aver confabulato qualcosa, perché continua a parlottare a bassa voce, dispiaciuto.
«Tranquillo» affermo gentilmente, attirando la sua attenzione «Non me la sono presa».
«Sicura?».
«Certo» annuisco con la testa, sorridendo «Se mi hai preparato la colazione, farò finta di niente» butto lì, sghignazzando.
«Bene» dice, cogliendo il mio sarcasmo e noto che l'angolo della sua bocca si è alzata «Perché, infatti, sono venuto qui a dirti che la colazione è pronta» esordisce, adesso sorridendo.
«Davvero?» domando, gli occhi che si illuminano dalla felicità.
Potrei adattarmi a questa situazione, ovvero a lui che mi prepara la colazione. Sarebbe una buona abitudine per me, visto che per tanto tempo sono stata abituata a non mangiare nulla di mattina, a causa del mio stomaco debole.
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The Black Rose game || H.S [IN SOSPESO]
FanficNessuno lo ha mai visto. Nessuno è riuscito ad acciuffarlo. Uno psicopatico che ama giocare, che usa le donne a suo piacimento e che ama rubare. Lui è The Black Rose, il rapinatore e assassino più conosciuto di tutta Londra. -- La storia non vuole d...