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A/N
Oggi non so chi mi abbia ascoltato lassù, ma mio papà mi ha lasciato usare un attimo internet usando il suo cellulare (?) una procedura assai strana che non sto qui a spiegarvi.
Fatto sta, che sono riuscita a mettere il capitolo tra le bozze di Wattpad e posso pubblicarlo! Magari riesco ad aggiornare come al solito se chiedo a mio papà se mi lascia internet, ma non ci spererei troppo..
Comunque spero vi piaccia e non so quando aggiornerò, vi chiedo solo di essere pazienti :)
Buona lettura

The Black Rose Game

Mi sporgo appena in tempo per vedere la sua chioma riccia rientrare nel ristorante.

Niall gira a destra ed entra nel parcheggio mentre centinaia di migliaia di domande si formano nella mia testa.

Non lavorava al The Phoenix?

Come ha fatto a cambiare lavoro così velocemente? E perché?

Come reagirà quando mi vedrà?

«Nemmeno io sapevo che lavorasse qui...» mormoro io, riflettendo.

Perdere il lavoro di questi tempi non è una buona idea, con la crisi che ha colpito l'Europa, e non solo, è già difficile arrivare a fine mese con un lavoro stabile, figuriamoci non averne uno.

Forse avrà dei contatti all'interno del ristorante, penso.

L'auto, improvvisamente, si ferma, Niall toglie la chiave dal nottolino mentre, aprendo la portiera e uscendo fuori, bisbiglia un "finalmente, pollo a volontà".

Mi lascio scappare una leggera risata e scuoto il capo, pensando che il biondo non cambierà mai.

È sempre stato un'amante del cibo, non ha mai discriminato niente e ha sempre mangiato tutto con entusiasmo.

Lo ammiro molto per questo. Basta poco per renderlo felice.

Balzo fuori anche io dalla macchina e lo raggiungo.

Silenziosamente ci dirigiamo verso la porta principale di Nando's, entriamo e perlustriamo il posto.

Direi che è abbastanza vuoto, ci sono solo alcune persone sparpagliate qua e là che stanno mangiando.

Niall, davanti a me, si fa strada verso un tavolo posto in un angolo del ristorante, non troppo isolato dagli altri.

Lo seguo con calma, controllando se Harry è nei paraggi, ma non scorgo i suoi ricci.

Mi sento un po' in ansia sapendo che lui è qui. Più che altro, sono agitata per la reazione che avrà quando mi vedrà.

Non capisco perché mi senta in questo modo, dovrei essere tranquilla, infondo non sto facendo nulla di male, eppure ho come la netta sensazione di essere nel luogo sbagliato al momento sbagliato.

Il biondo prende posto e io lo imito. Siamo uno di fronte all'altro.

«Allora...» dice «Cosa è questa storia della banca? Quella per cui stavi tanto esultando in macchina?» mi domanda casualmente, tamburellando le dita contro il tavolo, attendendo impaziente l'arrivo di un cameriere, così che possa chiedere le liste.

«Giusto!» esclamo io, ricordandomi di aver trovato la risposta all'indovinello di Saw l'enigmista.

«Una cosa del lavoro» rispondo non curante, accavallando le gambe.

«Uhm, ok» replica distrattamente, osservando con attenzione i camerieri che stanno passando, ma che puntualmente ci ignorano e ci surclassano, come se noi non fossimo lì e fossimo completamente invisibili.

«Alla fine ho sbagliato banca. Non era vicino alla Lloyds, ma alla Hsbc» commenta e dalle labbra si lascia sfuggire una risata priva di divertimento, vuota.

The Black Rose game || H.S [IN SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora