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LEGGETE PER FAVORE
Non voglio commentare la scelta che ha fatto Zayn, so solo che ci sono rimasta davvero male. Ma non voglio che ora inizi un processo di "depressione" in cui noi tutte siamo dispiaciute o arrabbiate per/con lui. No. Vorrei proporvi di descrivere ciò che vi ha conquistato di Zayn, e spero siate in tante a farlo.
Detto ciò abbiate pazienza con la ff, perché non lascio nulla al caso e voglio andare con calma con questa storia
Buona lettura <3

The Black Rose Game

Ashton finisce di pulirmi i lati della bocca e, lasciando cadere il tovagliolo sul tavolino, con il pollice, mi accarezza la guancia, sorprendendomi, mentre sul viso del ragazzo si forma un lieve sorriso, il che mi fa arrossire ancora di più.

Il tempo sembra essersi fermato. Tutto intorno a me è scomparso, eccetto io e lui.

Quand'è stata l'ultima volta che ho avuto un contatto del genere con il sesso opposto?

Sono passati tanti mesi, addirittura anni.

Non ho mai fatto caso a quanto sia bello Ash. Probabilmente perché ero troppo impegnata a dirgliene di tutti i colori.

So che è banale provare questa sensazione, neanche fossi una ragazzina alle prime armi, solo che non ho una vera relazione da ben due anni.

Evan, questo è il nome del mio ultimo ex -non che abbia avuto molti fidanzati nella mia breve ed entusiasmante vita-, mi aveva tradita due volte, con due ragazze diverse.

Inutile dire che ci sia stata molto male, perché dopo quasi tre anni di relazione un pensierino al futuro, con lui, lo avevo fatto.

Avevo già immaginato di varcare la grande navata della chiesa con indosso il mio abito lungo e bianco, scelto e comprato da Kleinfeld, il quale si aderiva perfettamente alle mie forme, mettendole in risalto.

E, con il mio bouquet tra le mani, camminavo lentamente, accompagnata da mio padre, verso l'uomo con cui avrei passato il resto della mia esistenza.

Lui, Evan Langdon, con il suo smoking nero, i capelli biondi e corti lievemente arruffati e le braccia dietro la schiena, attendeva il mio arrivo impaziente, battendo ripetutamente il piede per terra, agitato ed emozionato.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando Ashton scosta le sue dita dalla mia guancia.

«Christina? È tutto ok?» mi domanda, guardandomi perplesso.

Sbatto più volte le palpebre, prima di percepire il mondo attorno a me.

«Ehm, sì» rispondo velocemente, sentendomi leggermente smarrita.

Cavoli, devo smetterla di perdermi ogni volta nella mia mente.

Abbasso lo sguardo verso la mia tazza di tè, turbata.

Odio quando questi ricordi ritornano a tormentarmi.

Mi fanno sentire uno schifo, perché poi comincio a ripensare ai sentimenti che, un tempo, provavo; ai momenti felici che avevo trascorso con lui, le risate, i pianti, le litigate, gli scherzi e potrei continuare all'infinito, ma non vorrei ritrovarmi a piangere in pubblico.

Prendendo un profondo respiro, distolgo gli occhi dal mio tè che ora non sta creando più quella nuvoletta bianca, e questo mi fa capire che deve essersi un po' raffreddato.

Afferro la tazza e lo porto alle labbra, sorseggiandolo delicatamente, non volendomi ustionare la lingua.

In passato ho sempre lasciato che l'impulso agisse al posto mio, ovvero facendomi bere il tè o la camomilla dopo neanche cinque minuti che li avevo tolti dal bollitore.

The Black Rose game || H.S [IN SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora