Capitolo 2

979 35 0
                                    

Pov's Alice

Ripercorrere le strade di Trastevere dopo quattro anni e notare come non fossero cambiate era qualcosa di speciale.
Carola ammirava questa parte di Roma abbandonata a se stessa meravigliata , costringendo a fermarmi in ogni piccolo locale che incontravamo sul nostro cammino per farci un cicchetto.

'In ogni locale dobbiamo bere qualcosa'
Così aveva detto la mia amica...peccato che Trastevere era solo locali.
Eravamo lì da solo mezz'ora e già avevamo bevuto abbastanza.

C: "Ma perché non sono mai venuta in questo posto? È fighissimo"
A: "Sei sempre stata troppo chic e snob per allontanarti dai parioli"
C: "Lo prendo come un complimento" disse ondeggiando i suoi lunghi capelli ricci e biondi
C: "E poi, a volte dimentico il tuo passato da cattiva ragazza"
A: "Non ho un passato da cattiva ragazza Caro" dissi entrando nel quinto locale
C: "Ma taci Ali. Insomma dimmi, te la sei mai fumata una canna con lui?" chiese la mia amica facendomi rimanere a bocca aperta
A: "Ma sei pazza?" le risposi ridendo, l'alcol stava iniziando a dare i suoi frutti
C: "Perché ? Eri fidanzata con uno spacciatore"
A: "Punto primo non ero fidanzata con lui, e punto secondo evitiamo di parlarne..lo sai" dissi ricevendo un sorriso dolce da Carola

Lei sapeva tutto, sapeva del mio passato . E soprattutto sapeva che parlare di tutto ciò che era accaduto nella mia vita quattro anni fa mi faceva ancora star male.
Ogni volta che ero tornata a Roma per pochi giorni fortunatamente non avevo mai avuto incontri spiacevoli.
La mamma del ragazzo in questione non lavorava più da anni per la mia famiglia, quindi non avevo nulla nella mia quotidianità che mi ricordasse lui...o almeno così mi ripetevo da anni.
La realtà era una sola..ciò che avevo donato di mio a Niccolò nessun altro lo aveva mai avuto. È sempre stato l'unico per me.
Ormai però avevo imparato a convivere con questa mancanza, cercando di non darle più eccessivamente peso.

C: "Questo locale è fantastico" disse Carola risvegliandomi
A: "Lo hai detto anche per tutti gli altri"
C: "È vero, ma questo ha un non so che di proibito"

La mia amica era completamente andata. Questa botta di vitalità non le aveva fatto per nulla bene.

Ci accingemmo al bancone per ordinare il nostro cicchetto quando Carola accidentalmente si andò a scontrare con qualcuno.

C: "Scusami" disse prontamente la mia amica
X: "Ma vedi ndo vai?" le rispose questa ragazza che iniziò a squadrarci dalla testa ai piedi

Noi vestite con abitini corti e scollati e sandali, lei con un pantaloncino di jeans inguinale, un topo nero che faceva intravedere il suo reggiseno fucsia e anfibi al piede.

C: "Ti ho chiesto scusa"
X: "E che me ne faccio io delle tue scuse?"
C: "Sono una persona educata, se vado addosso a qualcuno mi scuso" disse Carola facendo la 'so tutto io'
A: "Okay basta così" dissi cercando di fermare quel dibattito
A: "Volevamo solo bere qualcosa e lei per sbaglio ti è finita addosso. C'è gente che spinge dietro di noi" dissi alla nostra interlocutrice
X: "Se certo" disse prendendo il suo drink dal bancone
C: "Se non ci credi non è un problema nostro cara"
X: "Ma da ndo venite combinate così ? Stavate ad una sfilata de moda?" disse la ragazza ridendo quasi a prenderci in giro
C: "Ma ti sei vista tu?"

Perfetto, la situazione stava degenerando un po' troppo e l'ultima cosa che volevo fare era una rissa con questa ragazza dai capelli rossi e gli abiti succinti.

La ragazza stava per rispondere all'ennesima accusa fatta dalla mia amica , quando poi forse sentendosi chiamare si bloccò .

AD: "Aò Federì te sto a chiamá da dieci minuti"
F: "Stavo a litigá co ste due"

Non so se per l'alcol o per la visione di quel ragazzo che non vedevo da anni, la testa iniziò a girare . Iniziò a girare tutto, il locale, Carola, Adriano e la rossa che potetti capire si chiamasse Federica.

Quando i miei occhi e quelli del riccio si incontrarono capii dalla sua espressione prima confusa e poi sbalordita che anche lui , purtroppo, si ricordava di me.

C: "Alice forza , mi sono stancata . Beviamo qualcosa ed usciamo da qui, ci sono troppi topi" disse Carola
F: "A bella topi a chi?" rispose prontamente la rossa
AD: "Federica dai andiamo, basta discutere con certa gente" disse Adriano non togliendo i suoi occhi da me
A: "Certa gente?" risposi di getto senza nemmeno pensare , cosa che lasciò stupito il ragazzo
AD: "Si con certa gente. Io con le Parioline nun ce vogliò avè più nulla a che fa" disse Adriano sputando su di me tutto il veleno che aveva in corpo
F: "Parioline eh... e che ci fanno due Parioline a Trastevere?"

Ed ancora una volta nè io nè Carola riuscimmo a rispondere a quella domanda, perché ancora una volta il passato mi si piombò davanti.

NASSI: "A belli vedete che qua se deve lavorá, devo fa tutto io?"

E a quella frase, il mondo mi crollò addosso senza darmi il tempo di mettermi al riparo, di spostarmi.
Adriano , Alessandro e quella Federica erano qua per lavorare. Lavorare. E solo io sapevo di che lavoro, purtroppo, stesse parlando Nassi.

Senza farmi vedere dall'ennesimo amico di Niccolò, presi per il polso Carola, trascinandola via dal mio inferno personale.

Vorrei soltanto amarti - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora