Capitolo 14

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Pov's Niccolò

La situazione sarebbe diventata da lì a breve molto pesante. Stringevo la mano ad Alice per paura...paura che qualcuno la portasse di nuovo via da me , ma anche per paura che lei stessa se ne andasse.

ETTORE (E): "Siete tutti?" disse Ettore avvicinandosi a noi e scrutandoci uno ad uno
NASSI: "Manca Davide, ma starà arrivando"

Gli occhi di Ettore si posarono sulla bionda che tenevo per mano posizionata dietro di me , e nel momento in cui le sue gambe si avvicinarono a noi mi mancò per un secondo l'aria.

E: "Lei chi è ?" chiese indicandola
N: "È la mia ragazza"

Risposi senza neanche pensare.

E: "È bella, entra nel giro?"
N: "No" dissi anche qui sicuro e veloce , facendo nascere sul viso di Ettore  un sorrisino che non mi piaceva per nulla
E: "Valerio, Alessandro, Leo e Gabriele con me" disse Ettore distogliendo finalmente lo sguardo da me e soprattutto da Alice
E: "Federica e Tiziano aspettate Davide. Adriano , Niccolò e la pischella iniziate ad andare"

...

N: "Siediti su sta panchina" dissi ad Alice appena arrivammo nella piazzetta di San Lorenzo
A: "Tu dove vai?" mi chiese sbarrando gli occhi e con un velo di paura sul viso
N: "Sto qui, davanti a te. Nun te lascio tranquilla" dissi rassicurandola e lasciandole un bacio tra i capelli
A: "Perché ridi?" disse dopo che mi fui staccato da lei
N: "Sai di fragole principessì"

Pov's Alice

Da mezz'ora l'unica visuale che avevo erano le schiene di Niccolò ed Adriano. Ogni due minuti qualcuno si avvicinava a loro per comprare qualcosa .
Ogni tanto Niccolò si voltava per vedere se io stessi bene, appena riceveva un mio sorriso, che ovviamente ricambiava sempre, ritornava a fare il suo lavoro.

Nonostante io avessi davanti gente che vendeva droga, l'unico pensiero che rimbombava nella mia mente erano le mani mie e di Niccolò unite, e la sua voce che affermava che io fossi la sua ragazza. Anni fa avrei pagato oro per sentire una frase del genere uscire dalla bocca del moro , adesso invece mi sembrava tutto surreale.
Era surreale che io stessi qui con loro ad ammirarli spacciare , era surreale che io fosse andata da Niccolò per farmi consolare.

N: "Te sei incantata?" disse Niccolò risvegliandomi
A: "Pensavo" risposi notando che sia lui che Adriano si sedettero sulla panchina dove ero io
A: "Finito?"
N: "No, due minuti di pausa" disse facendomi annuire
N: "Dormi da me dopo?"
A: "Se non è un problema"
N: "Certo che no" disse sorridendomi
AD: "Che è sta novità ?" chiese Adriano che pur stando accanto a noi non aveva ancora proferito parola
N: "Non sono fatti tuoi"
AD: "Certo come no, però quando ti lascerà di nuovo non venire a piangere da me"

Quella frase per me fu un colpo al cuore. Le parole di Adriano mi spezzarono in due. Ma oltre che deludermi mi fecero anche riflettere.

A: "Oltre Alessandro, anche tu ora mi odi?"
N: "Lascialo sta Alì"
AD: "Siete patetici"
N: Adriano , per l'ultima volta, non sono fatti tuoi" disse Niccolò per poi alzarsi perché un "cliente" lo aveva chiamato, facendo rimanere nel silenzio più assoluto me ed Adriano

AD: "Non ti odio" mi disse dopo qualche minuto Adriano
A: "Allora perché ti comporti così con me ?"
AD: "Perché lo stavi salvando , e nel momento in cui lui forse aveva più bisogno di te, tu te ne sei andata"
A: "Dovevo salvarmi anche io, non potevo aiutare lui se la prima a stare male ero io" confessai
AD: "Ed ora ? Sei pronta a salvarlo?"
A: "Perché non lo salvi tu? Anzi perché non vi salvate tutti?" dissi in una maniera forse un po' aggressiva , ma cercando di non alzare i toni per non farmi sentire da Niccolò
A: "Se siete consapevoli di star facendo una cazzata , perché non vi aiutate a vicenda ed uscite da tutto questo?"
AD: "Perché tra di noi non ce la faremo mai" mi rispose Adriano guardandomi negli occhi per la prima volta dopo anni
AD: "Abbiamo bisogno di qualcuno che da fuori ci dia un motivo valido. Nessuno di noi però ha questo motivo, solo Niccolò. E se salvi lui, lui salverà noi" disse Adriano per poi alzarsi e raggiungere Niccolò

Secondo il suo migliore amico io ero ancora in tempo per salvarlo, secondo Adriano io dopo anni ero l'unica che potesse far ragionare Niccolò. Volevo con tutto il cuore che Niccolò conducesse una vita sana, ma ero pronta ad entrare a trecentosessanta gradi ancora una volta nella sua vita che non mi apparteneva ?

Vorrei soltanto amarti - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora