Pov's Niccolò
Da mezz'ora ero fermo davanti al suo cancello, da mezz'ora stavo aspettando che lei miracolosamente uscisse. Non mi sarei mai permesso di entrare a casa sua ... non sapevo se qualcuno si ricordasse di me in quella casa e sopratutto non avrei mai voluto mettere Alice in qualche posizione scomoda con la sua famiglia .
La chiacchierata con Leo mi aveva fatto bene , mi aveva fatto riflettere.
Appena il mio amico uscì dal mio appartamento io come una furia mi diedi una ripulita per poi uscire .Da mezz'ora cercavo i suoi capelli lungo il viale dei Parioli , ma puntualmente ogni chioma bionda che passava non era mai la sua.
Un barlume di speranza però ci fu quando il cancello automatico della sua maestosa villa si aprì...
Pov's Alice
MAMMA: "Puoi gentilmente farmi questo favore Alice?" chiese mia madre con il suo tono saccente
Negli anni non era cambiata per nulla, usava sempre me come trofeo.
MAMMA: "È una semplicissima cena"
No mamma, non è una semplicissima cena, ma tu ovviamente questo non puoi saperlo.
MAMMA: "E poi non vedi Luca da anni, quel ragazzo mi è sempre piaciuto..così educato, rispettoso"
Smisi di ascoltare mia madre nel momento in cui iniziò ad elogiare Luca.
Afferrai la mia borsa e subito uscii di casa, senza una meta precisa. Avevo semplicemente bisogno di una passeggiata. Rivedere Luca sarebbe stato uno dei miei incubi peggiori...ero sempre riuscita ad evitarlo, ma il fatto che mia madre avesse invitato la sua famiglia a casa non aiutava per nulla il mio intento di non avere più nulla a che fare con lui.Aprii con il telecomando il cancello automatico per poi uscire e cercare la tranquillità di cui avevo bisogno in quel momento.
Un clacson però, appena misi il piede fuori dalla mia proprietà , mi fece voltare di scatto.
Il suono del clacson proveniva da una macchina parcheggiata di fronte casa mia , una macchina vecchia di un viola melanzana.
Lo sportello della macchina improvvisamente si aprì , e fu in quel preciso istante che il problema 'Luca' nella mia mente venne subito messo da parte.Lui camminava verso di me , ma i miei piedi sembravano essersi incollati al suolo stradale. Mille domande si fecero spazio nella mia mente nel giro di trenta secondi. Troppe domande a cui io non riuscivo a dare nemmeno una risposta.
Nonostante ciò, per due secondi mi persi ad ammirare ciò che avevo davanti..non era cambiato per nulla, anzi forse era ancora più bello.N: "Facciamo una passeggiata?" mi disse quando si trovò di fronte a me , senza nemmeno salutarmi
A: "Il lupo perde il pelo ma non il vizio" dissi senza pensarci due volte, scaturendo un'espressione accigliata da parte del moro
A: "Si saluta Niccolò" gli dissi poi, facendolo sorridere
N: "Ciao Alice, facciamo una passeggiata ?"Pov's Niccolò
Il suo essere maestrina negli anni non era cambiato. Non era cambiata nemmeno la sua infinita bellezza. Per me Alice sarebbe stata sempre la ragazza più bella al mondo.
A: "A cosa devo ciò?" mi chiese appena cominciammo a camminare uno accanto all'altro, tenendo però una certa distanza
Anche il suo essere puntigliosa e fastidiosa non era cambiato. Sentivo che era diffidente nei miei confronti.
N: "Dovresti saperlo"
A: "Se te lo chiedo é perché io non capisco Niccolò"
N: "Va bene , non giriamoci intorno allora"Volevo sapere. Avevo bisogno di sapere. Non mi sarei mai fatto scappare un'occasione del genere.
N: "Perché la tua amica voleva comprà erba da me ?" chiesi andando dritto al punto
A: "E perché tu vendi ancora droga ?"A quella sua domanda improvvisa, mi fermai..e lei fece la mia stessa cosa.
Iniziò a fissarmi cercando di comprendere dal mio viso una sorta di risposta, che probabilmente nemmeno io sapevo.N: "Alì ti droghi?" fu l'unica cosa sensata che uscì dalla mia bocca
A: "Che ti interessa? Dopo anni che non ci vediamo, dopo anni di assoluto silenzio, tu mi vieni a chiedere una cosa del genere Niccolò ?" disse ridendo probabilmente dal nervoso, non capendo che il nervoso qui tra i due ero io
N: "Che me enteressa? Ma te senti quando parli ? È normale che me enteressa... è na vita de merda questa, ed è soprattutto un vizio de merda che non voglio tu prenda" ammisi confessando le mie paure
A: "Un vizio che tu però non sei riuscito ad accantonare"
N: "No nun ce so riuscito" dissi urlando
A: "Sei finito in carcere per droga Niccolò, ed una volta uscito non te ne sei fregato nulla ed hai iniziato di nuovo"Stavamo urlando entrambi , stavamo entrambi perdendo il controllo. Tra di noi vi erano troppe cose lasciate in sospeso. Tutti e due avevamo la voglia di urlare al mondo ciò che provavamo.
N: "Quanno so uscito Alì nun me so riuscito ad alzá e sai perché ? Perché nun avevo nessuno che mi aiutasse, nun avevo nessuno pronto a combattere accanto a me ... nun c'avevo più te accanto a me. Tu te ne eri andata, e tutti i buoni propositi che in quei tre anni in carcere me ero costruito, se ne erano andati via con te"
Solo dopo aver concluso il mio discorso mi resi conto che il mio viso era stato rigato dalle lacrime , lacrime che nonostante i miei occhiali da sole Alice notò.
A: "Mi avevi chiesto di andare avanti Niccolò" mi disse guardando a terra e con la voce spezzata
N: "È vero , te lo avevo chiesto..ma speravo tu non lo facessi. Sei stata la mia salvezza in tre anni di prigione, ma appena sono uscito la tua assenza è stata la mia condanna."E fu in quel momento che anche lei, come me, iniziò a piangere.
Prima le urla, poi le lacrime...non eravamo cambiato per nulla, anche dopo anni.Ciao a tutti. Felici di questo tanto atteso primo incontro?💎❤️
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Vorrei soltanto amarti - 2
Teen Fiction"Abbiamo avuto troppe cose Per due che in fondo come noi Si sono spenti tempo fa Colpa di quello che non sai E mi resta un sogno dietro al cuore Dove si incontrano persone Io ho fatto quello che potevo E il tuo silenzio lo capivo Ma siamo biglie sul...