Capitolo 3

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Pov's Niccolò

Odiavo l'estate, la odiavo con tutto me stesso. Odiavo il caldo arido di Roma . Odiavo sudare costantemente. Odiavo tutto ciò che riguardava l'estate, ma per nulla al mondo avrei mai odiato Roma. La mia bellissima Roma.

Non ero mai uscito da Roma in ventotto anni de vita e mai lo avrei fatto. La mia casa era questa, la mia casa era e sarà sempre Roma.

Quante cose erano cambiate negli ultimi anni.
Avevo trascorso gli ultimi tre anni della mia vita in carcere per spaccio. Una volta uscito avevo l'intenzione di crearmi una nuova vita, ma si sa..se non hai qualcuno che ti salva dal baratro si ricade sempre nelle cattive abitudini. Ed io, come quattro anni fa convivevo ancora nelle mie abitudini passate.

Non ero riuscito a trovare un lavoro legale, o forse nun ce avevo nemmeno provato.
Dopo qualche mese di ricerca con tentativi falliti, Nassi mi disse una cosa che fece scattare in me una levetta.
' Se vuoi da Ettore ce sta ancora posto per te.'
Ed io, senza un lavoro e quindi senza un soldo in tasca, accettai quel posto.

...

N: "Come è andata ieri sera?" chiesi ad Adriano e Cocco che si trovavano sul divano di casa mia a bere una birra
G: "Ah si , chi eravate ?"
AD: "Io Nassi e Federica..tutto sommato bene, anche se poteva andá meglio"
N: "Perché ? Che ha fatto Federica ?" chiesi ad Adriano

Federica era una ragazza che avevo conosciuto tre mesi fa nel giro di droga di Ettore. Subito tra di noi ci fu una forte attrazione fisica. Non era la mia ragazza e mai lo sarebbe stata , anche se lei cercava sempre di marcare il territorio. Non volevo una ragazza e Federica lo sapeva bene... tutti i miei amici mi ripetevano sempre che io da mesi la stavo illudendo.. ma io non stavo facendo un bel niente.
Si, io e lei spesso ci divertivamo insieme ma è sempre stata solamente una cosa fisica...solo sesso.

G: "Anvedilo come se preoccupa di Federica sua" disse Gabriele perculandomi
N: "Ma come ve lo devo di? Scopiamo e basta e lei ne è consapevole"
G: "Sei sicuro che lo sia Nì?"
N: "Sa come la penso, non voglio storie...Comunque Adriá dicci di ieri" chiesi al mio amico che era troppo silenzioso, di solito era super logorroico
AD: "Niente raga tutto bene"
G: "Tutto qui?" chiese Gabriele anche lui stranito dalla semplice risposta di Adriano
AD: "Si avemo venduto tutto" disse Adriano provando a tagliare la conversazione

Io e Gabriele ci lanciammo uno sguardo dubbioso. Qualcosa non andava, conoscevamo troppo bene Adriano.
Noi tre eravamo sempre stati i più uniti del gruppo.... amavo profondamente i Miserabili ed avrei fatto di tutto per loro, come d'altronde era successo in passato, ma con Adriano e Gabriele avevo un legame speciale.

G: "Daje Adriá sei un libro aperto per noi, sappiamo che c'è qualcosa che non va" disse Gabriele dando vita ad i miei pensieri..pensieri che però vennero bloccati da un suono del cellulare.

Il cellulare in questione era di Adriano, e da quello che potettimo capire a telefono era Nassi.

AD: "Era Alessandro, stasera si lavora tutti" disse Adriano dopo aver concluso la chiamata facendo sbuffare me e Gabriele

Nassi era il contatto diretto tra noi ed Ettore . Era lui che faceva da tramite e ci avvisava dei turni di lavoro.

AD: "Ce sta tipo un festival a Villa borghese, dovemo andá lì"
G: "Vabene , ora parla Cassio"

Notavo l'agitazione di Adriano . Si arrufava i capelli e guardava punti indefiniti della casa non soffermandosi su di noi.

N: "AÒ" urlai cercando di attirare la sua attenzione
AD: "Eh ho capito che m'avete sgamato. Sto a cercá le parole giuste"
G: "Ma è grave?" chiese Gabri vedendo Adriano visibilmente preoccupato
AD: "Dipende"
N: "Da che ?" chiesi non capendo
AD: "Da te Nì"

La confusione nella mia testa stava iniziando a prendere forma. Continuavo a cercare lo sguardo di Gabriele, che come me non stava capendo nulla di ciò che ci stava dicendo Adriano.

N: "Parla chiaro. Se si tratta di me lo voglio sapè" dissi in maniera chiara e tonda
AD: "Ieri sera Federica al locale ha litigato con due ragazze"
N: "Adriá" dissi interrompendo il mio amico
N: "Se si tratta di Federica non c'è bisogno che te disperi" dissi ridendo
AD: "Stamme a sentì. Federica stava parlando con due ragazze, anzi litigando. A na certa l'ho raggiunta e avvicinandomi a lei so riuscito a vedè chi erano ste due ragazze con cui lei se stava praticamente pe menà"
G: "E?" disse Gabriele notando che il racconto di Adriano si fosse stoppato

Gli occhi di Adriano si soffermarono su di me . Erano occhi profondi come i miei, molto spesso le persone ci scambiavano per fratelli dato che eravamo molto simili.

AD: "Nì è tornata" disse il mio amico guadagnandosi uno sguardo dubbioso da parte mie e di Gabriele , ancora non riuscivo a capire
G: "Ma che stai a dì?"
AD: "Dio regá ma nun ce arrivate?" chiese Adriano alzandosi dal divano
AD: "Alice...la ragazza con cui Federica stava a litigà era Alice. Alice ieri sera era a Trastevere. Alice è a Roma."

E solo dopo tutti quegli 'Alice' pronunciati da Adriano capii che lei era tornata .
Dopo anni di assenza da Roma , lei era tornata.
Mia madre non lavorava più da anni per la sua famiglia, ma tramite lei riuscii a sapere che si era trasferita a Milano per studiare.

'{Non so se ti interessa, ma la signorina Bellavista si è trasferita a Milano per studiare medicina' disse mia madre come prima cosa appena mi venne a trovare in carcere
'So felice per lei. Allora come va a casa ?'

Era tornata senza dirmi niente, ma nonostante tutto la capivo. Non mi aveva cercato per tre anni , e non mi aveva aspettato. Si era rifatta una vita non pensando a me per tre lunghi anni, perché doveva farlo adesso?

Ciao a tutti, anche se ho pubblicato solo tre capitoli, cosa pensate dell'inizio di questa storia?💎❤️🙏🏽

Vorrei soltanto amarti - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora