Capitolo 18

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Pov's Alice

Io e Niccolò eravamo da sempre due ragazzi semplici, ci bastava poco per essere felici insieme.
Era quel poco a rendermi da sempre felice...due birre, due pizze e il Gianicolo.

A: "Ci mancavo da tempo qui" dissi con aria sognante
N: "Sei felice?" mi chiese Niccolò non smettendo di fissare i miei occhi
A: "Molto. Grazie Nì" dissi dedicandogli uno dei miei sorrisi più sinceri
N: "Il mio unico intento è quello di farti stare bene"
A: "Lo apprezzo..anche se noto che c'è ancora qualcosa che ti turba"

Niccolò era da sempre stato un libro aperto per me , nei suoi occhi ci si poteva leggere di tutto.
Quegli occhi anche se felici avevano un velo di insicurezza.

N: "Ho ancora nella testa qualche domanda" disse arreso, sapendo di non potermi nascondere nulla
A: "Ci siamo promessi di dirci la verità, chiedimi ciò che vuoi" dissi addentando un trancio di pizza aspettando che il moro prendesse parola

Lo vedevo abbastanza nervoso ma non capivo il perché.
Eravamo stati bene insieme, finalmente ci eravamo ritrovati, ci eravamo esposti..cosa poteva ancora torturarlo?

N: "Premetto che non mi va ancora giù il fatto di Luca" disse facendo un sorso di birra
A: "Nicco lascia stare, non lo vedrò più" dissi provando a consolarlo
N: "Si, lascerò stare, per il momento. Ma io ho bisogno di sapere e lo sai. Ti so venuto a cercare giorni fa per un motivo ben preciso, avevo un dubbio che non è stato ancora risolto. Ieri tu eri piena di problemi e non volevo scombussolarti ancora di più"

Solo in quel momento capii cosa turbava Niccolò, e come dargli torto.

A: "Nì.."
N: "No Alì aspetta, famme parlà" disse facendomi annuire
N: "Io non so nessuno per dirti ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, anche perché io di sbagli ne faccio mille ogni giorno. Ma credimi se ti dico che non vorrei mai che tu commettessi i miei stessi errori."

Si fermò per respirare profondamente chiudendo gli occhi..stava forse cercando le parole giuste per non risultare troppo aggressivo nei miei confronti.

N: "Io ero venuto a cercarti principalmente per sapere una cosa. Adesso che tra di noi le cose stanno prendendo una giusta strada io ho bisogno di una risposta, e ti prego sii sincera con me" confessò con la paura negli occhi

Vedere impanicato Niccolò per una cosa inesistente mi fece ridere, una risata sonora e grossa che fece rimanere a bocca aperta il moro.

N: "Che te ridi?" disse , giustamente, lui

A: "Hai ragione ci eravamo promessi di essere sinceri, ed io voglio esserlo. Scusa se rido ma è una situazione surreale" dissi facendo una pausa cercando di cessare la mie risate

A: "Non ho mai avuto nè il pensiero nè la voglia di drogarmi o provare qualcosa. Semplicemente quel Davide si avvicinò a me e Carola e appena sentimmo che lavorava per voi non ci capii più nulla" dissi ritornando seria
A: "Avevo incontrato in precedenza Adriano e Alessandro, e la curiosità di capire se tu spacciassi ancora mi stava divorando...ho colto semplicemente la palla al balzo. Ma non ti preoccupare Nì, io quella merda non la tocco"

Notati i nervi facciali del moro distendersi e notai che magicamente a quelle mie parole il suo respiro si regolarizzò.

N: "Famme capì Pariolì" disse ridendo e divertito dalla situazione
N: "Hai fatto tutto sto casino per vedermi? Me hai fatto sta due settimane chiuso in casa come un depresso solo per sapere ?"
A: "Probabile" dissi mordendomi il labbro inferiore imbarazzata
N: "Tu sei strana forte Bellavista" disse Niccolò abbracciandomi
N: "Me hai fatto morì"
A: "Scusa" dissi con una faccia da angelo appena mi staccai dalle sue braccia
N: "Te perdono solo perché sei tu"

Pov's Niccolò

La confessione di Alice mi aveva fatto stare bene .
Da un lato pensavo che lei fosse completamente pazza, ma dall'altro tutti i dubbi che erano incatenati nella mia mente si erano magicamente sciolti, come neve al sole.

A: "E tu invece?" disse lei risvegliandomi dai miei pensieri, ed assumendo un tono serio
N: "Io cosa?"
A: "Spacci e.."

Non le diedi nemmeno il tempo di finire la frase, già sapevo cosa mi volesse chiedere.
Mi avvicinai a lei spostando i cartoni delle pizze ormai vuoti.
Le iniziai ad accarezzare i capelli mentre con cautela mi avvicinavo sempre di più alle sue labbra che non baciavo da troppo.
Le lasciai un dolce bacio a stampo, piccolo e fugace , ma che comunque mi fece aumentare i battiti cardiaci.

N: "Na canna ogni tanto, almeno fino a qualche giorno fa. Da adesso non toccherò più niente. Sei tu l'unica droga che me da' dipendenza"

Il sorriso che la mia frase fece nascere sul volto di Alice illuminò il mio mondo. Un sorriso che però duro poco, perché lei fece riunire le nostre labbra , in un bacio passionale... un bacio che , forse più di quello di ieri, avrebbe segnato l'inizio della nostra storia, che stavolta avrei difeso con le unghie e con i denti.


Finalmente i nostri protagonisti hanno trovato la serenità .
Idee sui prossimi capitoli ?
Vi abbraccio tutti e vi ringrazio sempre per il sostegno 💎❤️

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