Capitolo 16

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Harry ed io restammo in silenzio nel viale della casa della confraternita, aspettando che la pioggia si calmasse.

"Ascolta," Harry iniziò, aggiornando il suo telefono. "Ci sarà una festa domani sera, qui."

Non mi piaceva l'idea di andare ad un'altra delle sue feste dato quello che era successo l'ultima volta con Alex.

"So che non ti piace più lo scenario delle feste ma questa sarà migliore delle altre."

Lo fissai, e pensai. Se Harry era li sapevo che non poteva accadere nulla di brutto. Mi guardò. Ma avevo un mucchio di compiti.

"Sono sicura che sarà fantastica ma ho un mucchio di compiti-"

"Avery, basta con tutta questa roba di scuola. Divertiti!" Harry colpì giocosamente il mio sedile.

Lo guardai e risi. "Bene, ci andrò."

Harry sorrise ancora di più. "Metti qualcosa di stretto e luccicante."

Lo fissai di nuovo. "Cosa? Perché?"

"Non fare domande, metti solo qualcosa di stretto e luccicante." Ribatté.

Scrollai le spalle prima di aggiungere in mia difesa, "Bene, troverò qualcosa immagino."

Harry guardò fuori dal finestrino e dopo di fronte. "Ti vedrò domani quindi."

Annuii non appena corse via dalla macchina, verso la porta. Non appena l'aprì un ragazzo gli passò il telefono e la sua espressione cambiò in qualche secondo. Sbatté la porta dietro di lui.

Dovevo entrare e vedere cosa non andava?

Lascialo da solo.. Sei stata con lui abbastanza questa settimana.

Uscii dal vialetto e guidai verso il campus.

La guida fu lunga. C'era molto traffico e l'unica cosa a cui pensavo era il bacio di Harry ed il discorso tra mia madre ed io. Harry in realtà mi ha voluta baciare. Non per qualche stupido gioco per feste in cui dovevi tenere della carta sulla bocca o dove una bottiglia iniziava a girare per poi puntare proprio te..

Lui mi voleva baciare.

Lui mi ha baciata.

Arrivai al grande parcheggio del dormitorio e corsi dentro prima di inzupparmi per la pioggia.

Aspettai l'ascensore che si fermava ai vari piani. Mentre aspettavo che le porte si aprissero un ragazzo si fermò accanto a me.

Lo guardai.

Era alto, molto alto. Aveva i capelli neri e gli occhi verdi. Si guardò attorno per poi aprire una mappa del campus.

"Perso?" Chiesi, sorpresa.

"Uh," esitò, si guardò attorno di nuovo per alcuni secondi, "veramente, si, mi sono perso."

Feci un passo verso di lui. "In quale stanza sei?"

"Qui dice stanza 317B"

"È il mio piano," Risi prima di dire, "vieni, seguimi."

Annuii mentre le porte dell'ascensore si aprirono e un paio di studenti uscivano. Entrammo insieme e pressai il pulsante per il secondo piano.

"Come ti chiami?" Mi chiese, chiudendo la mappa e facendola scivolare nella sua tasca.

"Avery." Risposi sorridendo.

Annuii lentamente, "Io sono Garrett. Ho sentito molto parlare di te, Avery."

Guardai il pavimento di fronte non appena le porte si aprirono e uscimmo. Cosa aveva sentito riguardo me?

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora