Capitolo 5

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"Che diavolo, Avery?" Bella urlò, fermandosi a metà del vialetto.

"Sono stata quasi violentata." Sapevo che dire violentata non era il modo migliore per descrivere la situazione ma era tutto quello che consideravo.

Bella roteò gli occhi, "Cosa ti aspettavi che accadesse se giochi a Sette Minuti in Paradiso?"

Stavo esagerando, sapevo di star esagerando ma volevo andarmene.

"Possiamo, per favore, tornare al dormitorio?" Domandai a Bella che stava lì con le braccia incrociate.

"Tu puoi ma io resto." Le sue parole uscirono duramente e non sapevo come rispondere.

Presi una scomoda pausa prima di dire, "Che cosa vuol dire?"

"Avery, io rimango qui. Tu puoi tornare."

"Perchè non possiamo tornare, insieme?"

"Perchè," prese un respiro "Al contrario di te, mi sono fatta degli amici qui. Quindi resterò un altro un po'."

Le sue parole mi trafissero. Mi sentii come se non la conoscessi più. Lei stava veramente provando ad avere, da questi ragazzi della confraternita, lati positivi?

"Bene." Alzai le spalle. "Spero che tu abbia le chiavi perchè criuderò la porta prima di andare a letto."

Prima che finissi la frase Bella stava già camminando via da me.

Non potevo credere a ciò che accadde. Perchè ero qui? Queste persone non sono il mio tipo di gruppo... E non sono neanche il tipo di gruppo di Isabella. Meno di poche ore fa, eravamo sedute a mangiare la nostra cena e adesso mi ha lasciata per un gruppo di ragazze della comunità.

Corsi verso la mia macchina e accesi il motore. Guidai verso il quartiere e verso il campus. Quando parcheggiai la mia auto, misi di nuovo la tuta e presi l'ascensore diretto alla mia stanza. Aprì la porta e la bloccai come dissi a Bella che avrei fatto.

Collassai nel letto e mi addormentai. Senza preoccuparmi di cambiarmi e mettermi il piagiama.

~

Mi svegliai a causa di un suono che proveniva dalla porta. Guardai l'orologio e lessi

5:45

Dovrebbe essere stata Isabella. Avrei dovuto sbloccare la porta dopo tutto.

Mi sollevai dal cuscino e arrancai lentamente verso la porta. Mi strofinai gli occhi e sbirciai dallo spioncino, solo per essere sicura che fosse realmente Isabella.

Abbastanza sicura, Isabella era fuori. Il suo trucco era colato, e i suoi capelli erano annodati. Potei vedere una mano sulla sua spalla per tenerla in piedi. Potei vedere chi era; lo spioncino era abbastanza grande.

Aprii la porta per trovare Harry ed Isabella stare fuori nel corridoio.
Harry sembrava sobrio ma Isabella sembrava molto più distrutta della scorsa notte.

"La tua piccola amica è la ragazza della festa." Harry sogghignò, portò Isabella oltre a me. La portai sul letto e collassò sul cuscino.

"Posso vederlo." Dissi. Non entusiasta del suo sarcasmo.

"Si, body shots ad ogni ragazzo con un corpo da studente e ha buttato quasi tutti in piscina."

Incrociai le braccia, inclinai la testa da un lato e ridusi gli occhi su di lui.

"Pensi che questo sia un gioco?" Sbottai, "Perchè non lo è."

Harry lasciò andare una piccola risata, "Credimi, lei domani mattina rimpiangerà la metà delle cose che ha fatto e ha bisogno che qualcuno le dica le cose che non ricorda." Iniziò, "Ecco, Sarah le ha dato un bicchiere di vodka e quindi ha improvvisamente trovato molto divertente l'idea di fare alcuni body shots."

Battei la mano sulla fronte non appena Harry continuò tra le risate.

"Ogni ragazzo si era sistemato in una fila e una volta fatto questo, doveva bere la vodka su di lei. Dopo quello, un ragazzo del secondo anno l'ha portata al piano di sopra. Non so dirti cosa sia successo li, forse Sarah lo sa, ma dev'essere stato molto eccitante perché si stavano baciando al piano di sotto dopo. Potrebbero essere andati a letto. Non so."

Portai la testa all'indietro per la frustrazione.

Pensavo che Harry avesse finito ma proprio quando stavo per parlare lui alzò ansia mano. "Aspetta, amore. Non ho finito."

Amore? Non ero il suo amore.

"Bella ed il suo amico sono usciti fuori verso la piscina e lei ha buttato tutti dentro. È li che ho pensato. Non ti trovavo da nessuna parte ho pensato che te n'eri andata e l'ho portata a casa." Finì.

"Sono così stupida..." Borbottai sotto il mio respiro.

"Si, teoricamente lo sei. Voglio dire, chi lascerebbe i suoi amici da soli ad una festa folle." Harry rise e appoggiò la sua spalla alla porta.

"Grazie." Sputai.

"Nessun problema, Ave." Harry sorrise, "Mi devi un favore."

Un favore? Non penso proprio.

Cambiai argomento, non sembrava dovesse andare da qualche parte.

"Non sembri ubriaco. È sorprendente da un ragazzo della confraternita come te." Osservai.

Un ghigno comparve di nuovo sul viso di Harry, "Pensi di essere divertente vero?"

Strinsi la mia mascella. "Veramente, alcune volte, si."

"Carina."

Scossi la mia testa, "Potresti smetterla con questi soprannomi? Non sono la tua ragazza e non lo sarò mai."

"Sono così." Il suo accento britannico era irritante mentre parlava.

"Bene basta."

"Bene." Continuò, "Perché te ne sei andata presto?"

Avevo completamente dimenticato che Harry mi aveva invitata alla sua festa. Me ne andai velocemente non appena uno dei ragazzi mi chiuse nel ripostiglio.

"I-Io non mi sentivo bene." Mentii.

Harry appoggiò la sua testa all'indietro e rise prima di ribattere, "cazzate."

"No, sono seria. Il cibo cinese mi ha fatto qualcosa." Mentii, di nuovo.

"Eri spaventata." Sogghignò. "Ammettilo."

Aveva ragione ero spaventata.

"Non ero spaventata."

"Sei una vergine, Avery?" Mi chiese, fuori luogo.

"Non è assolutamente affar tuo." Indietreggiai ma lui era ugualmente vicino.

Mi guardò dalla testa ai piedi e sorrise non appena arrivò al mio viso.

"Posso dirtelo. Quindi... Pura." Si morseil labbro, avvolgendo la mia vita e pressando le nostre fronti.

Lo spinsi via e verso la porta.

"È tardi. Va a casa." Dissi prima di sbattere la porta sulla sua faccia.

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora