Capitolo 1

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Parcheggiai la mia auto fuori dalla rumorosa, illuminata casa. Era vicina al campus solo a pochi isolati più giù. Qui era il luogo dove tutti sarebbero stati sta sera e quando i miei amici mi invitarono non potei rifiutare l'offerta. Si potrebbe dire che fui costretta ad andarci.

"Pronta?" mi chiese, la mia amica Isabella. Rimasi al lato di guida. Lo ammetto, ero spaventata. Non appartenevamo a questo posto, eravamo matricole della NYU e la metà dei ragazzi in questa festa erano del secondo e del terzo anno. Isabella mi forzò ad andare dopo che aveva parlato con una delle sue compagne più grandi di inglese avanzato questa mattina. La ragazza ci invitò.

"No," dissi finalmente. "Non conosco nessuno."

Isabella portò la testa all'indietro per la frustazione.

"Dio, Avery. Rilassati un pò e impara a divertirti."

Girai la testa verso di lei. "Isabella! sei pazza o cosa? metà dei ragazzi ci guardano come fossimo esche."

Lei strinse gli occhi e rise. "Di che diavolo stai parlando?"

"Ci stanno ingannando, Isabella. Non stanno provando ad esserti amici."

Lei scosse la testa e borbottò qualcosa che non riusci a sentire prima di uscire dalla mia auto. Misi in discussione il fatto di andarmene via ma dopo realizzai che non potevo lasciare Isabella da sola a questa festa. Per quanto ne so io potrebbe attrarre qualche giocatore e poi essere forzata a fare sesso con lui.

Aprì la porta ed uscì fuori, corsi sull'erba per arrivare da lei di fronte alla veranda.

"Sono contenta che tu abbia deciso di unirti a me." Sorrise, bussando sulla porta.

La guardai come se fosse pazza. Stava bussando sulla porta di casa senza valutare il fatto che la musica era assordante e nessuno avrebbe potuto sentire bussare da dentro.

Spostati la sua mano dalla maniglia e le feci strada entrando. Non appena entrai l'odore di nicotina e alcohol riempì il mio naso. Guardai alla mia destra e vidi il gioco della bottiglia sul pavimento del soggiorno. Poi, alla mia sinistra, c'erano un gruppo di ragazzi della confraternita maschile, sopra alcune ragazze pronte per il body shots .

"Quindi," urlai sopra la musica. "Dove sono i tuoi amici?"

Isabella strinse gli occhi verso di me prima di dire, "É qui da qualche parte."

Mi guardai intorno nonostante non avessi idea di come questa ragazza fosse. Mi girai verso la cucina e notai un altro gruppo di ragazzi, seduti sul bancone, parlare con alcune ragazze. Non importa in che modo mi girai, non c'era solo una matricola in vista.

"L'ho trovata!" Isabella afferrò la mia mano e mi portò verso la cucina. Mentre ci avvicinavamo "all'amica del secondo anno" iniziai a notare quanto fosse carina. Lunghi capelli scuri e grandi occhi verdi. La sua pelle era olivastra e brillava alla luce.

"Ciao, Sarah!" Isabella sorrise mentre camminava verso la cucina. Sarah voltò il capo in direzione di Bella e sorrise.

"Ciao!" urlò Sarah, avvolse Isabella in un abbraccio, "Sei venuta."

Lei si separò dalle sue braccia e iniziò, "Si, ho portato la mia amica Avery."

Sarah guardò verso di me e sorrise, sorrisi anch'io di rimando e la salutai. Rimasi li goffamente, e prima di saperlo, Isabella venne tirata via in un'altra stanza con Sarah. Rimasi al centro della cucina. Non sapevo cosa fare. Forse dovrei prendere un drink? Forse dovrei lasciare la casa e sedermi in macchina per il resto della serata?

Dopo un momento di contemplazione decisi che avevo bisogno di un drink. Ero assetata e la mia gola era secca. Camminai verso il bancone e aprì il frigo, afferrai la limonata e la disfai del tappo. Presi un sorso prima di sentire qualcuno toccarmi sulla spalla.

Mi voltai verso la persona che stava dietro di me. Era un ragazzo della confraternita, per mia fortuna. I suoi capelli erano un cumulo di riccioli, ma nel giusto stile. I suoi occhi erano di un verde smeraldo e la sua pelle era abbronzata. Non potei fare a meno di guardarlo. Lo guardai troppo, infatti, mi ripeté la sua domanda tre volte prima che io la capissi.

"Vuoi fare un gioco? Abbiamo bisogno di un altro giocatore." Riuscì a sentire la sua voce profonda anche sopra la forte musica. Le sue labbra erano così rosee e carnose, non riuscii a non guardarle.

"Che gioco?" Uscii dal mio stato di trance e tornai sull'argomento.

"Vieni con me." Indicò il salotto e iniziai a seguirlo. Appena misi piede nella stanza, posai il mio drink sul tappeto e mi sedetti accanto a lui sul pavimento. C'erano altre persone in cerchio con noi e non avevo ancora idea a quale gioco dovevamo giocare. Speravo soltanto che non includesse la droga.

"Vedi questo pezzetto di carta?" Il ragazzo con gli scuri capelli ricci tirò un piccolo pezzo di carta nell'aria e continuò "Devi tenere questo tra la bocca, e se cade... devi baciare la persona accanto a te. L'obbiettivo del gioco è di passarlo lungo il cerchio tutte le volte che puoi, solo usando le labbra."

Avevo sentito parlare di questo gioco ma non ho mai avuto la possibilità di giocarci. Dopotutto questa era la mia prima festa del collage. Annuì con il capo e guardai come il ragazzo seduto alla mia sinistra dava la carta ad una ragazza attorno al cerchio. La ragazza succhiava la carta tra le sue labbra e la passava lungo il cerchio. Guardai come ogni persona risucchiava il proprio respiro per non far cadere la carta. Un ragazzo, proprio accanto al ragazzo che mi invitò a giocare, stava quasi per perdere il suo pezzo di carta, ciò fece scoppiare a ridere il ragazzo attraente accanto a me. Mentre si voltava verso di me la carta cadde dalle sue labbra e portò la testa all'indietro ridendo ancora una volta.

Realizzai, che non conoscevo neanche il suo nome e adesso ci saremmo dovuti baciare.

Che meraviglia.

Prima che me ne rendessi conto, afferrò il mio viso e pressò le sue labbra sulle mie. Potei sentire la sua lingua pressare l'entrata delle delle mie labbra e fare strada nella mia bocca. Lasciai che il bacio si trasformò in una pomiciata. Sembrò durare per sempre, prima di riuscire a respirare di nuovo. Appena lasciai andare le nostre labbra, tutti nel cerchio applaudirono.

"Bel lavoro, Harry. Bel modo per agganciare con una matricola!" urlò uno di loro. Indossava la stessa camicia di Harry. In esse c'era il simbolo della loro confraternita.
Harry si girò verso di me, i suoi occhi erano spalancati. Anche se la stanza era buia potevo ancora vedere il loro bagliore verde.

"Aspetta," lui chiuse gli occhi e chiese, "Sei solo una matricola?"

Sbattei le palpebre e deglutii rumorosamente."Uh" cercai di trovare le parole, "Uh, si."

Gli occhi di Harry si allargarono, "Davvero? Sembri molto più grande. Di solito non consentiamo alle matricole di restare ma tu sei davvero attraente. Quindi resta quanto vuoi."

Arrossii, sentii le mie guance bruciare e diventare calde.

"Oh un'unltima cosa." Harry si voltò indietro prima di lasciare la stanza con gli altri suoi amici della confraternita, "Tu sei probabilmente l'unica matricola che sa pomiciare davvero molto bene."

Sorrisi e lui mi fece l'occhiolino prima di girare l'angolo in fondo al corridoio.

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora