Capitolo 26

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Fissai il muro di fronte a me e feci scorrere le mani nei i miei capelli.

Ero un'idiota. Sono così ipocrita. Quando lui mi tocca non voglio nient'altro che toccarlo a mia volta e amarlo, quando realizzai ciò odiai tutto quello che fece.

Sistemai i miei vestiti dopo quello che era accaduto e camminai di nuovo dentro. La musica ad alto volume riempì le mie orecchie e i miei occhi lottarono per restare aperti, volevo solo tornare a casa. Mi Sarei sentita troppo a disagio sapendo quello che Harry e io avevamo condiviso un momento dopo che gli dissi che avevo bisogno di spazio per un po'.

Cercai di rimanere in equilibrio, mentre mi avvicinai a Sarah nell'enorme pista.
Era seduta insieme a tre ragazzi che non avevo mai incontrato.

"Dove ti eri cacciata?" Chiese fermando la sua conversazione e agrottando le sopracciglia verso di me, "Non siamo riusciti a trovarti o Styles..."

Giocai con il braccialetto attorno al mio polso e morsi l'interno della guancia, "Noi siamo solo, uh, usciti fuori per fumare una sigaretta. È tutto."

Sarah annuì lentamente. "Questo è il mio culo." Rise.

Il ragazzo accanto a lei soffocò sul suo drink e scoppiò in un attacco di tosse.

"Bene," alzai gli occhi, "abbiamo fatto qualcos' altro, ma questo non è importante."

"Che cosa è importante allora?"

Afferrai un drink dal vassoio di un cameriere e presi un sorso, lo assaggiai e mi sembrava una sorta di margarita.

"Puoi portarmi a casa?" Chiesi, giocherellando con la cannuccia della bevanda.

Sarah mi guardò come se fossi pazza. "Casa? Così presto?"

Guardai l'orologio sul mio telefono. Era passata la mezzanotte. "Non è così presto."

"Ascolta, prendi il treno per tornare verso il campus. La stazione ferroviaria è, ad un isolato di distanza dal dormitorio."

Seriamente non mi dà un passaggio per ritornare a casa? Lei era così coinvolta nelle feste, spero che si renda conto che non c'è lavoro che coinvolge festa ogni giorno per il resto della sua vita.

"Cosa sta succedendo?" Chiese Harry, camminando e afferrando il suo cappotto.

Sarah prese un sorso del suo drink prima di rispondergli, "Lei vuole andare a casa."

"Allora vai.. " I suoi occhi incontrarono i miei mentre parlava.

"Vorrei ma non ho una macchina e non riesco a trovare Garrett ed Isabella, così... "

"Le ho detto di prendere il treno." Sarah disse, lasciando la conversazione per continuare a parlare con i tre ragazzi seduti al tavolo.

Harry si girò verso di me, tirò su la giacca e sistemó il colletto, "Tu non andrai con il treno." Pretese, raccogliendo la mia borsa dalla cabina e passandomela.

"Perché no?" Strinsi gli occhi.

Sospirò, "Perché se vai in treno da sola puoi anche tatuarti la parola 'spogliarellista' sulla fronte."

La mia bocca era spalancata. "Scusa?"

"Sembri una spogliarellista."

Per quanto è stato rude in questo momento, mi sono sentita come se non indossassi nulla. L'abito era attaccato al mio corpo e i miei piedi mi stavano uccidendo in queste scarpe. Riuscivo a malapena a tenere gli occhi aperti e non sapevo se era perché ero stanca o se era a causa di quanto mascara Isabella mi mise.

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora