Capitolo 17

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Anche se la festa è specialmente al piano di sotto, non tutti seguivano le regole. La gente era al piano principale che facevano dei giochi di società o si abbracciavano fuori in piscina. Alcuni occhi incontrarono i miei e quelli di Harry mentre camminavamo verso le scale verso la sua stanza.

Ero già stata una volta nella stanza di Harry e tutto era sistemato e organizzato.

Inciampò mentre camminavamo al piano di sopra.

C'era qualcosa che non andava, avrà preso qualcosa per fargli avere più divertimento.

Afferrai con possesso il suo braccio, il disegno sul suo corpo non brillava più. Il colore era insignificante.

Si voltò e mi fronteggiò, non rimuovendo il sorriso dalla sua faccia. Rise assolutamente per nulla.

"Harry?" Domandai, preoccupata.

"Si?" Si alzò un pochino sopra di me sovrastandomi.

"Hai preso qualcosa?"

Lui scosse la testa con violenza.

Aggrottai le sopracciglia e lo fissai a lungo e duramente. "Non stai mentendo?"

Esitò prima di rispondere, "Bene, ho preso qualcosa."

Sospirai. "Che diavolo, Harry? Cosa hai preso?"

Alzò lo sguardo verso la sua stanza. "Non è importante, andiamo." Mi tirò il braccio ma i miei piedi rimasero piantati per terra.

"Estasi?"

I suoi occhi vagarono e poi ritornarono su di me mentre lui dolcemente scosse la testa.

"Lo avrò espulso, però." Spiegò.

Non volevo fare come sua madre, così annuii e lui mi tirò su per le scale.

Spalancò la porta spingendomi contro il muro, le nostre labbra erano incredibilmente unite mentre le sue mani vagavano sul mio corpo. Prese a calci la porta per chiuderla con la gamba, per non separare mai le nostre labbra. La sua lingua si muoveva attorno alla mia. Realizzai che le mie mani erano appoggiate goffamente sul suo braccio, come se non volevo toccarlo ma dio, in realtà volevo toccarlo.

Lasciai le mie mani posarsi sul suo collo, mentre lui armeggiava con la cintura dei sui pantaloni. I suoi riccioli sfioravano le mie guance mentre lui abbassò la sua testa. Sentivo le mie labbra dolenti e rosse a causa dei baci di pochi secondi fa ma li scossi, non avevamo ancora finito.

Fece scivolare la cintura fuori dai passanti e la gettò sopra le lenzuola, dopo di che premette entrambe le mani giganti sul retro delle cosce prima di sollevarmi da terra. Mi premette tra il muro e il suo corpo mentre mi baciava.

Merda. Sarà difficile da coprire domani.

Qualunque cosa abbia preso in precedenza, non era ancora svanita.

Non potevo credere che questo stava accadendo.

Non potevo credere che lo stavo facendo effettivamente accadere.

"Dio, Avery. Sei così buona.." Sussurrò sul mio collo mentre le sue labbra si trascinavano verso le mie. Mi portò sul letto buttandomi sulle coperte.

Pensai a dove questo ci stava portando. Non avevo idea di cosa stavo facendo. Dovrei chiedere un preservativo?

I miei pensieri furono interrotti mentre cercava di togliermi la camicia. Lo aiutai e l'unica cosa che rimaneva sul mio dorso era solo il reggiseno.

Sorrise su di me prima di parlare, "Di nuovo pizzo?"

Risi mentre scoprì il suo collo e mi baciò dalle labbra fino all'orlo dei pantaloncini. La mia bocca era aperta a forma di 'O'.

Il cuore mi batteva. Non dovrei essere così preoccupata , mi ha già visto seminuda.

Si tolse i pantaloni lottando. Giuro che erano più stretti dei miei jeans skinny e io sono una ragazza.

Alla fine li tolse e li gettò sul pavimento,continuando a baciarmi.

Le sue mani si trascinarono verso il basso verso i miei pantaloncini sentendo le sue mani fredde sui miei fianchi.

All'improvviso, sentii un botto alla porta chiusa a chiave.

Il suo dito tracciò l'orlo del pizzo delle mie mutandine mentre mi girai verso la porta; pietrificata.

"H-Harry?" Chiesi, premendo le dita sotto il suo mento alzandogli la testa.

"Huh?" Alzò lo sguardo verso di me, con gli occhi iniettati di
sangue e le labbra rosse e gonfie.

I colpi sulla porta non si fermarono e una voce si poteva sentire dall'altro lato.

"Harry!" Era un ragazzo.

Non riconobbi la voce ma Harry si tirò su i pantaloni e si imbatté verso la porta.

Mi nascosi sotto le coperte in quanto non riuscì a trovare i miei vestiti e vidi Alex stare fuori dalla porta con il telefono di Harry.

Lui si voltò verso di me e pronunciandomi le parole "Mi dispiace", prima di prendere il telefono dalle mani di Alex e parlare.

Chiuse la porta alle sue spalle e parlò dall'altra estremità.

"Ciao?" Chiese, preoccupato.

Qualunque sia la persona dall'altra linea potevo dire che era importante perché Harry afferrò una sacca da viaggio e cominciò a gettare le sue cose in esso.

"Ok, ok" disse, prima di riattaccare.

"Cosa sta succedendo? " chiesi,uscendo da sotto le coperte camminando verso di lui.

"È mia madre. Non sta facendo troppi miglioramenti e non può permettersi la chemio di cui ha bisogno." Le sue parole uscirono dalla sua bocca velocemente.

"Dov'è?" Chiesi cercando di stargli dietro.

"È in ospedale."

*

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora