Capitolo 2

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Rimasi sola, di nuovo. Cercare di camminare attorno all'affollata casa della confraternita era impossibile. C'erano così tante persone in un piccolo spazio. Vidi la finestra del patio aperta in cucina decisi così di cercare Isabella.

Per mia sorpresa, stava in piedi sul trampolino con Sarah. Sembravano entrambe devastate oltre ogni immaginazione. Il vestito di Isabella era fradicio d'acqua e i suoi capelli gocciolavano. Camminai verso di lei, pronta per dirle che era ora di tornare al dormitorio.

"Isabella!" urlai sopra la musica.

Si girò verso di me, stava ancora sul bordo del trampolino.

"Oh," Isabella rise incontrollabilmente, " Avery, unisciti a noi!"

"Isabella, scendi giù da lì dobbiamo tornare al dormitorio." insistetti afferrando il suo braccio, portandola giù sul prato.

Piagnucolò, "Non essere una guastafeste."

Roteai gli occhi "Bella, sei ubriaca."

Isabella rise tra una parola e l'altra, " Lo so."

"Si, e questo è esattamente il motivo per cui ce ne andiamo."

Gemette e comminò con me verso la macchina. Mentre attraversavamo il salotto vidi Harry ancora una volta. Sembrava stesse giocando ad "Obbligo o Verità."

Quanto sono immaturi questi ragazzi del collage ?

L'afferrai per il braccio e feci del mio meglio per non farla inciampare e cadere a terra. Il trucco le colava e rendeva nero il contorno dei suoi occhi.

"Farai una doccia appena rientreremo. Ti accompagnerò io." dissi accendendo la macchina e guidando verso il campo.

Annuì serrando gli occhi. Questa fu la prima volta che vidi Isabella ubriaca. Avrei dovuto tenerla d'occhio tutta la notte invece di flertare con il ragazzo più popolare della confraternita alla NYU.

Arrivati al dormitorio, aiutai Isabella ad uscire dall'auto, presi i vestiti di ricambio per lei dalla nostra stanza e l'accompagnai alle docce.

"Qui," dissi, porgendole i suoi vestiti appena fece un passo nella doccia.Mi sedetti sulla panca del grande bagno.

Pregai che Isabella non scivolasse quindi restai li e l'aiutai dentro la doccia. Sapevo che eravamo fregate. Domani, inizio le mie lezioni alle otto ed Isabella alle nove. Non avrei dormito questa notte. Dopotutto, era già le tre del mattino.

Senti l'acqua chiudersi ed Isabella uscì, indossando soltanto l'asciugamano.

Si lamentò sedendosi accando a me. Una parte di lei era tornata normale. "Ho mal di testa. Ho bisogno di dormire."

Mi allontanai da lei mentre fece un passo dietro il muro per cambiarsi.

"Salterai le lezioni domani?" domandai, fissando la parete.

Stava in silenzio dall'altra parte della stanza. "Forse."

Trascinò le parole e uscì da dietro il muro con addosso un pantaloncino del pigiama e una vecchia maglietta.

"Torniamo in stanza." Aprii la porta e uscii in corridoio. Salii le scale ed entrammo in stanza. Realizzai che non avevo nemmeno preso la briga di farmi una doccia. Ero troppo concentrata su come portare Isabella al sicuro nella nostra stanza.

Guardai Isabella collassare nel suo letto. Quindi, afferrai il mio beautycase, dentrifricio, colluttorio e pigiama. Chiusa la porta dietro di me e camminai lungo il corridoio. Potei sentire ridere da qualche parte lungo gli stretti corridoi. Proveniva dallo stesso piano.

Come feci un passo nella doccia, tirai fuori la mia camicia da notte e l'appoggiai sulla panchina vicino a me. Poi, appoggiai anche il resto delle mie cose.

Feci in modo che l'acqua fosse calda.

Mi rifiutavo di fare la doccia, almeno che l'acqua fosse rovente. Credo che si potrebbe dire che fosse una strana abitudine, me ne rendo conto. Rimasi sotto l'acqua calda chiusi gli occhi.Mentre strofinavo lo shampoo sui capelli tutto quello a cui riuscivo a pensare era Harry. Non sapevo niente di lui, ma era la persona che bacia meglio che avessi mai incontrato. Dubito si ricordi di me . Sono solo un'altra delle tante ragazze della lista di chi ha baciato.

Finì di lavarmi, mi lavai la faccia, mi asciugai e cambiai. Una volta finito mi fermai davanti allo specchio, mi spazzolai i capelli e lavai i denti.

Una volta finito, tornai nella mia stanza.
***
La sveglia suonò alle sette in punto. La mia solita routine del mattino era vestirsi, prendere il caffè e andare alla prima lezione del giorno. Guardai Isabella. Aveva la bocca spalancata e i capelli sparsi sul cuscino. Non c'era modo che andasse a lezione oggi. Raccolsi i capelli in una crocchia disordinata e misi un filo di mascara per non fare vedere quanto in realtà ero stanca. Afferrai lo zaino e mi precipitai fuori dalla porta. Lo Sturbucks era vicino al dormitorio, il che era comodo. Mi precipitai al chiosco, dal momento che la mia lezione di Inglese iniziava tra dieci minuti. Aspettai in fila il mio turno, quando un gruppo di ragazzi della confraternita si misero proprio davanti a me.

"Uh," provai a chiamarli, ma la mia voce uscì piccola "scusate?"

Uno di loro si girò verso di me. "Cosa vuoi?"

Assottigliai gli occhi prima di dire "Mi sei passato davanti, c'ero io."

Iniziò a ridere insieme agli altri"Non ci interessa."

Stavo per lasciare perdere, ma poi realizzai che avevano bisogno di una lezione.
"Ascolta carino, non è perchè sei in una piccola casa della confraternita ti puoi permettere di sorpassare la gente in fila."

Ognuno di loro si voltò di nuovo, ma non avevo paura.

"Bene iniziò un ragazzo biondo e alto"sei una fottuta matricola, noi possiamo fare quello che vogliamo. Siamo più grandi ricordi?"

Risi aridamente "Wow, bella rimonta. Lo dite tutti gli anni alle nuove matricole?"

Strinze i denti. Rimasi lì in piedi fino a quando una mano si posò sulla spalla del biondo. Lo riconobbi subito.

Era Harry.

Aveva i capelli in un ciuffo pieno di volume e lucido.

"Alex, stai calmo." lo pregò Harry. Potevo vedere le occhiaie sotto i suoi occhi. Deve essere andato a dormire tardi ieri notte.

"Andrò dietro di te." Harry guardò verso di me e si mise in fila dietro a me.

"Fottuta matricola" disse Alex prima di afferrare un caffè comparato dai ragazzi della confraternita.

Aspettai in fila prima di ordinare un frappè alla vaniglia. Mentre stavo apettando la mia ordinazione mi girai verso Harry.

"Ieri sera è stato divertente." sbottai, senza rendermi conto a cosa pensavo.

Alzò lo sguardo dal telefono e mi guardò come se fosse pazza. "Ti conosco?"chiese.

Sentì il mio stomaco affondare. "Sì, ho giocato con te a quel gioco ieri sera."

Rimase a guardarmi per qualche secondo prima di dire. "Oh! Tu sei Ashley."

Assottigliai gli occhi in confusione prima di chiarire "No, sono Avery."

"Oh... colpa mia è successo un sacco di roba la scorsa notte" permette i denti e fece un suono strano con le labbra. "Non mi ricordo." Perchè diavolo ho pensato che gli importasse cosa fosse successo ieri sera tra noi? Come dissi prima, ero solo un'altra ragazza aggiunta alla sua lista. Afferrai il mio frappè e tornai indietro.

"Ci si vede in giro, Ava." Harry sorrise prima di riportare la suo sguardo al suo telefono.

È Avery . Stavo per dirglielo di nuovo, ma poi realizzai che fosse inutile poichè lui lo avrebbe dimenticato ad ogni modo.

Ma, io non mi sarei dimenticata di lui.

Frat Boy h.s. (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora