𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞 𝐚 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭𝐭𝐫𝐨𝐛

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Durante il lunedì, il martedì e il mercoledì Loren ebbe modo di stare un pò con Lando e fu felice di vedere che, nonostante fosse molto impegnato, il fratello aveva comunque trovato del tempo per lei.

Era già arrivato il giovedì e, a Vienna, il tempo era sempre lo stesso, caldo asfissiante. In quel momento la giovane si trovava in un negozio di scarpe. Charlotte voleva acquistare delle décolleté di velluto e le aveva chiesto di tenerle compagnia.

«Come ti sembrano queste?» domandò la monegasca, tenendone in mano un paio di colore blu.

«Sono carine, ma continuo a pensare che quelle nere siano più belle.» le rispose l'altra, facendosi aria con un ventaglio.

«Dici? Forse hai ragione...»

Loren si rese conto che il suo cellulare stava squillando, così fece per allontanarsi. «Scusa Lotte, devo rispondere.» disse all'amica, che era ancora impegnata nella scelta delle scarpe.

Si sorprese nel vedere che sul display era apparso un numero sconosciuto. Chi mai poteva essere?

«Pronto?» chiese, dopo aver aperto la chiamata.

«Loren, sono Hanna! Ti disturbo?»

«Ciao Hanna, non mi disturbi affatto, dimmi pure!»

«Mi sono fatta dare il tuo numero da Lando, l'ho incontrato prima, nel paddock. Volevo chiederti se stasera ti andasse di cenare fuori con me e le ragazze, una serata tra donne, insomma.»

«Sì, perché no? Mi farebbe piacere!»

«Fantastico,» esclamò la donna, contenta. «hai modo di dirlo anche a Charlotte?»

«Certo, in questo momento sono con lei... credo proprio che non rifiuterà l'invito.»

«Va bene, allora ci vediamo stasera! Se non riuscissimo a beccarci in hotel ci incontriamo direttamente al ristorante, tra poco ti mando le coordinate.»

«Grazie, Hanna, a stasera!»

«Chi era al cellulare?» domandò Charlotte, una volta che lasciarono il negozio.

Loren le spiegò brevemente il contenuto della telefonata e, non appena tornarono in hotel, si recò subito in camera sua.

Si concesse un riposino di qualche ora e quando si risvegliò sentì il bisogno di sgranchirsi le gambe. Lasciò così l'albergo e iniziò a passeggiare per le strade più affollate della città, sperando di non destare particolare attenzione.

Dopo una mezz'oretta circa, decise di fermarsi in un bar, per prendere del caffè. Fortunatamente in quel posto sembrava non esserci troppa gente.

«Quanto le devo?» chiese al barista, afferrando il portafoglio.

«Nulla, quel giovanotto laggiù ha pagato per lei.» l'uomo indicò il fondo della sala.

Loren, sorpresa, si voltò in quella direzione e individuò il ragazzo in questione. Indossava un cappello con la visiera e gli occhiali da sole, ci impiegò un pò prima di riconoscerlo.

«Ciao,» esclamò, sedendosi accanto a lui. «cosa ci fai qui?»

«Mi concedo un attimo di tregua, ho passato tutto il giorno ad allenarmi.» la informò George, divertito.

«Capisco... quasi non ti avevo riconosciuto!»

«L'intento é più o meno quello, cioè, non volevo nascondermi da te, ma dai paparazzi. Voglio essere sicuro che non mi trovino.»

«Ricevuto.» la giovane controllò l'ora sul cellulare. «Io devo andare, adesso. Grazie per il caffè.»

«Figurati, spero di vederti presto.»

«Già, anche io.»

E, dopo aver salutato il pilota, Loren si incamminò verso l'hotel.

Verso le otto e mezza si ritrovò seduta ad un tavolo del Vestibül, uno dei ristoranti più rinomati di Vienna, insieme alle amiche.

«E i ragazzi, dove sono?» indagò, incuriosita.

«Probabilmente a giocare alla Play o a dormire, conoscendoli!» Caterina si lasciò andare ad una risata.

«Allora, Loren, hai il fidanzato?» esordì Hanna, incuriosita.

«No, no.»

«Com'è possibile? Una bella giovane donna come te!»

Effettivamente Loren era molto bella; non aveva gli occhi chiari come quelli del fratello, ma erano comunque stupendi, portava i capelli lunghi e mossi, che erano di colore biondo scuro, e i suoi tratti somatici erano delicati.

«Oh, beh, diciamo che nessuno mi ha ancora rubato il cuore.»

«Forse nessuno lo ha rubato a te, ma tu lo hai rubato a qualcuno...» commentò Charlotte, con un sorrisetto.

«Ma non é vero!»

«E invece sì!»

«Cosa? Raccontatemi, voglio sapere tutto!» esclamò Hanna, adesso curiosa.

«Avete notato come la guarda Russell?» continuò la monegasca, su di giri.

«Fosse solo lui, credo che anche Verstappen si sia perso una sbandata per lei!» intervenne Caterina, sicura.

«Davvero?» domandò Elena, stupita.

«Sì, l'ho beccato più volte a fissarla!»

«Ma cosa dite?» farneticò Loren, imbarazzata. «Sono tutte vostre fantasie!»

La serata trascorse a palare di lei e delle sue conquiste, e anche di un possibile interesse da parte di Lance Stroll.

«É solo curiosità, non mi hanno mai visto prima d'ora, sarà questo il motivo!»

«Pensala come vuoi, ma i fatti sono altri.»

Loren era stanca di replicare: qualsiasi cosa avesse detto le amiche non sarebbero state d'accordo e avrebbero continuato con le loro teorie, imperterrite.

«Che ne dite di fare un pò di shopping, domani pomeriggio?» propose Elena, non appena si trovarono davanti l'albergo.

«Io purtroppo ho già da fare, ma voi andate. Sarà per un'altra volta.» le rispose Hanna, sorridendo.

Dopo i saluti, Loren salì al terzo piano, per recarsi in camera. Era intenta a cercare le chiavi all'interno della borsa, quando urtò contro qualcuno che veniva dal senso opposto.

«Oh, perdonami, non ti avevo visto.» si scusò, non appena si rese conto che si trattava di George.

«Non preoccuparti... vai a dormire?»

«Sì, sono parecchio stanca.» affermò lei, accennando un sorriso.

«Buona notte, allora.»

«Notte, George.»

Prima di andare a letto, Loren controllò i messaggi, e ne trovò uno da parte di Charlotte.

Perché eri con Russell, poco fa? ;)

La ragazza alzò gli occhi al cielo e rise.

Mi stavi spiando?

Chi, Io? No, vi ho visto per caso...

Buona notte Lotte, a domani ♡

Ma non mi hai ancora risposto!

Loren rise ancora e spense il cellulare, poggiandolo sopra il comodino, poi si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.

𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora