𝐧𝐞𝐰 𝐟𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝𝐬

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Lando é il miglior fratello che si possa desiderare! Nonostante i suoi impegni mi é sempre rimasto accanto e ha cercato di tirarmi su il morale in ogni maniera possibile. Oggi mi ha presentato dei suoi amici e mi sono chiesta... é possibile entrare in sintonia con persone che si conoscono appena?



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Loren se ne stava sdraiata beatamente sul suo letto, a sonnecchiare. Fu però costretta ad alzarsi, poiché qualcuno bussò alla porta della sua camera. «Lando.» mormorò, stropicciandosi gli occhi.

«Ciao, dormigliona!» l'altro rise di gusto. «Ti ho portato qualcosa da mangiare, ho notato che non sei scesa a pranzo.» continuò, mostrandole un sacchetto che proveniva dal ristorante.

«Grazie.»

«Stavi ancora dormendo?» le domandò il fratello, sedendosi sul letto.

«Sì, mi sono svegliata a mezzogiorno e mezzo, poi mi sono addormentata di nuovo... come mai sei qui?»

«Ho pensato di farti una sorpresa e di portarti in un posto, quindi mangia e cambiati, ti aspetto fra mezz'ora nella hall!» le disse, per poi lasciare la stanza.

Trenta esatti minuti dopo Loren fu pronta, così raggiunse Lando nel luogo prestabilito. Durante il viaggio la ragazza chiese più volte dove fossero diretti, ma lui non le anticipò nulla.

«Siamo al circuito.» constatò la giovane, quando furono arrivati. «Cosa ci facciamo qua?» chiese, visibilmente confusa.

«Seguimi.»

Il più grande la condusse sugli spalti, e ciò non fece altro che aumentare la sua confusione.

Il fratello parve leggerle nel pensiero e finalmente le diede una spiegazione. «Benvenuta nel mondo della Formula Due, stiamo per assistere alla gara!»

Loren assunse uno sguardo piuttosto meravigliato.

«Ti piacerà, fidati.»

Durante la gara, Lando le nominò e indicò alcuni dei piloti e le spiegò come funzionava il campionato. «Vieni, vorrei presentarti delle persone.» affermò poi, conducendola verso i box.

«Lando!» lo salutò un ragazzo che indossava la tuta della ART Grand Prix.

«Marcus!»

«Quale buon vento ti porta qui?»

«Volevo far vedere la gara a mia sorella, Loren.»

«Molto piacere.» si presentò lei.

«Sono Marcus, piacere mio.»

I tre restarono a chiacchierare per un pò, soprattutto sulla gara da poco conclusa.

«Ilott!» esclamò Lando, nel momento in cui un altro pilota fece il proprio arrivo.

A Loren sembrò di averlo già visto da qualche parte e, dopo averci riflettuto, capì che si trattava dello stesso giovane che aveva incontrato la sera prima alla reception.

«Lando, come va?»

«Non c'è male.» ammise il diretto interessato, sorridente. «Lei é mia sorella.»

Ilott la osservò attentamente e sorrise. «Ci conosciamo già... sono Callum, comunque.» continuò, porgendole la mano.

«Piacere, Loren.»

«Avevamo pensato di andare al bar, venite con noi?» Marcus si rivolse ai due fratelli.

«Perché no?»

Il bar in cui si recarono era piuttosto piccolo, ma molto grazioso e ben curato. Ordinarono quasi subito; Loren fu l'unica a prendere soltanto un limonata, gli altri presero anche dei dolcetti.

La ragazza strinse un bel legame con Marcus e Callum, non succedeva spesso che si sentisse al suo agio con persone conosciute da poco tempo.

«Vi ricordate quando eravamo al lago e Dino é scivolato in acqua?» rise il neozelandese, che stava raccontando dei vecchi aneddoti.

«E chi se lo scorda,» Lando lo seguì a ruota. «io e Mick abbiamo dovuto tuffarci per recuperarlo!»

«Che scena!» Ilott scoppiò in una fragorosa risata. «Meno male che é andato tutto bene, ci siamo presi un bello spavento!» proseguì, bevendo del caffè.

Il pomeriggio sarebbe potuto essere perfetto, se soltanto George e Olivia non fossero entrati nello stesso bar.

«George!» lo salutò Callum, agitando la mano.

Russell si accorse di loro e, un pò titubante, li raggiunse. «Ciao, ragazzi.» disse soltanto.

Era la prima volta che Loren lo vedeva dopo settimane. Lo trovò cambiato, sembrava più stanco e affranto del solito.

«Ciao!» Olivia sorrise raggiante. «Vado a sedermi, ti aspetto.» concluse, rivolta al fidanzato.

Lando cercò la mano della sorella e la strinse, come per volerle infondere coraggio, George, invece, le lanciò un'occhiata evasiva.

Quello sguardo su di lei, seppur breve, disse moltissimo, fu come se le stesse chiedendo di perdonarlo. Ma era realmente pronta a compiere questo passo?

«Io vado, ci vediamo.» si congedò poi Russell, dopo aver scambiato due parole con Ilott.

Non trascorse molto tempo prima che i quattro ragazzi salissero sull'auto e tornassero in hotel. A guidare fu Lando, Marcus si sedette sul lato passeggero. Gli altri, invece, si accomodarono sui sedili posteriori.

«Al locale mi é sembrato di capire che fra te e George non scorre buon sangue.» constatò Callum, avvicinandosi ulteriormente a Loren.

«Hai capito bene.» rispose lei, ripensando alle occhiatacce che aveva lanciato a Russell.

Aveva legato con Callum sin da subito, nonostante lo conoscesse da poche ore, ma non se la sentiva comunque di raccontargli tutto nei particolari. Lui, dal canto suo, capì che la giovane non aveva intenzione di aggiungere nulla e rispettò quella scelta.

«Armstrong, ti sfido a biliardino!» ghignò Lando, quando furono arrivati in albergo.

«Sfida accettata!» il neozelandese lo seguì verso la sala giochi.

«Quei due non cambieranno mai!» Ilott rise rumorosamente.

«Già, mio fratello sa davvero essere un bambino, a volte, e nemmeno Marcus scherza.»

«Vieni con me.» Callum la condusse sul tetto dell'hotel.

«Però, che vista!» la biondina si guardò attorno.

«Guardare la città dall'alto, prima o dopo le gare, riesce a tranquillizzarmi.»

«Immagino che non sia semplice la vita da pilota.» rispose lei, appoggiandosi alla ringhiera. «É uno sport piuttosto pericoloso... ogni volta che mio fratello e i miei amici salgono su quelle monoposto ho un'ansia tremenda. Sono consapevole del fatto che sanno ciò che fanno, ma non posso fare a meno di preoccuparmi per loro.» rivelò, mentre il giovane non smise di guardarla nemmeno per un secondo.

Calò poi un silenzio rilassante tra i due, intenti ad osservare il sole che tramontava.

𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora