𝐢'𝐥𝐥 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞 𝐟𝐨𝐫 𝐲𝐨𝐮

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Era già trascorsa una settimana da quando Loren aveva lasciato Budapest per tornare a casa. George, Alex e Charlotte l'avevano tempestata di chiamate e messaggi ai quali lei, però, non aveva risposto.

Gli unici con cui si era sentita erano stati suo fratello e Charles, che l'avevano rimproverata per essere sparita così, senza avvisarli. La ragazza si era scusata più volte, sostenendo di aver preso quella decisone su due piedi, in un momento di confusione e rabbia.

«Tesoro, Lando sta per arrivare.» la informò la madre, che stava preparando del tè.

«Lo so, mi ha scritto poco fa.» rispose lei, sedendosi sul divano e accendendo il televisore.

Dopo il Gran Premio di Ungheria, c'era stata una pausa di una settimana. Lando era dovuto rimanere a Budapest per vari test e allenamenti, ma adesso stava tornando in Inghilterra, dal momento che la gara successiva si sarebbe tenuta a Silverstone.

Passò un quarto d'ora prima che il campanello suonasse. Ad aprire fu proprio Loren che, con sua grande sorpresa, davanti alla porta non trovò solo il fratello, ma anche Caterina.

«Cate!» esclamò, stringendola in un abbraccio.

«Grazie per la calorosa accoglienza.» scherzò il ragazzo, facendo il finto offeso.

«Scemo.» rise la sorella, per poi abbracciare anche lui. «Cosa ci fai qui?» chiese, tornando a rivolgersi all'amica, che intanto stava portando dentro casa i propri bagagli.

«Beh, non ci vediamo da un pò, così ho pensato di venire a trovarti. Spero di non disturbare.»

«Che disturbo, sono felice che tu sia qui!» Loren la guidò in camera sua.

«Allora, come stai?» le domandò Caterina, sedendosi sulla sedia girevole di colore arancio.

«Non lo so nemmeno io, sinceramente.»

«Sai, Charlotte mi ha raccontato tutto...» esordì l'italiana, ad un certo punto. «Non avresti dovuto prendertela con lei o con Alex, stavano solo cercando di aiutarti, anche se, probabilmente, hanno sbagliato a non metterti al corrente di ciò che sapevano.»

«Ho esagerato, me ne rendo conto.»

«Forse dovresti parlare con loro.»

«Lo farò, ma non adesso.»

Caterina annuì, comprensiva.

«Per quanto ti fermerai, comunque?» le chiese Loren, curiosa.

«Per tutta la settimana, poi dovrò rientrare in Italia.»

«Quindi assisterai alla gara, domenica?»

«Sì, e vorrei che tu venissi con me.»

L'altra sospirò e si accomodò sul letto. «Anche Lando me lo ha chiesto, ma non so se me la sento.»

«Non puoi rinunciare a vedere le gare dal vivo a causa di un ragazzo!» la incoraggiò Caterina, a braccia conserte. «E, comunque, non é detto che tu debba necessariamente incontrarlo.»

Loren incrociò le gambe. «Ci penserò.»

«D'accordo... mi porti a fare un giro della città, adesso?» continuò l'italiana, battendo le mani.

𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora