𝐥𝐞𝐭'𝐬 𝐡𝐚𝐧𝐠 𝐨𝐮𝐭

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Era giunto sabato pomeriggio. Loren aveva promesso ad Alex che si sarebbe recata al suo box per assistere alle qualifiche.

La giovane era ancora in pigiama, dal momento che era rimasta in camera tutta la mattina, e adesso era in ritardo. Afferrò il primo vestito che trovò in valigia e indossò delle scarpe da ginnastica bianche. Si diresse poi a passo svelto verso il paddock, luogo dell'incontro con l'amico.

«Scusami se ho fatto tardi!» gli disse, non appena se lo ritrovò davanti.

«Tranquilla, andiamo.»

Fortunatamente, nonostante i dieci minuti di ritardo del pilota, non vi fu alcun rimprovero da parte di Horner.

«Ma quello é Verstappen,» constatò Loren, stranita. «cosa ci fa qua?»

«Sinceramente non lo so, magari deve parlare con qualcuno.»

«Buona fortuna, Alex.» commentò il pilota olandese, avvicinandosi a loro.

«Anche a te, Max.» rispose l'altro, rivolgendogli un cenno con il capo.

E, prima di lasciare il box, Verstappen guardò Loren e le fece l'occhiolino.

«Lo hai visto anche tu?» chiese la giovane, osservando Alex.

«Sì, penso che ti abbia messo gli occhi addosso.» esordì lui, divertito. «A te non interesserebbe?»

«Cosa? No! Cioè, é un bel ragazzo, ma non é il mio tipo, e nemmeno lo conosco!»

«Okay, okay, ma non agitarti.» rise l'amico, divertito.

Alle qualifiche Alex non andò male, infatti arrivò al sesto posto.

Dopo essersi congratulata con lui, Loren lo salutò e si diresse verso il paddock, dove le altre la stavano attendendo, pronte a fare shopping.

Stava per digitare il numero di Charlotte, per chiederle dove si sarebbero viste esattamente, ma andò addosso a qualcuno. Non solo le cadde il cellulare dalle mani, anche il contenuto della sua borsa si riversò sul pavimento.

«Dovremmo smetterla di incontrarci in questo modo.» affermò George, ridendo.

«Cavolo, scusami, sono un disastro!» la sorella di Norris si chinò per recuperare gli oggetti caduti.

«Aspetta, ti aiuto.»

Loren fece per prendere gli auricolari, ma George ebbe la stessa idea, così finirono per far sfiorare le loro dita. Ritrassero entrambi le mani e si guardarono per alcuni istanti.

«Scusa.» mormorarono all'unisono, un pò imbarazzati.

«Beh, grazie.» continuò lei, quando si furono rialzati.

«Di nulla.» George si grattò la testa. «Adesso devo andare, ci becchiamo in giro.»

«Sì, certo.» affermò l'altra, prima di allontanarsi.

«Eccola!» esclamò Caterina, non appena la vide camminare verso la loro direzione. «Ma dov'eri finita?»

«Scusate, piccolo contrattempo!»

Fu un pomeriggio molto piacevole, trascorso a girovagare fra i negozi del centro commerciale. Loren venne letteralmente obbligata a comprare vari capi d'abbigliamento, tra cui un abito nero con le maniche in pizzo.

«Sei splendida!» squittì Charlotte, non appena l'amica uscì dal camerino.

«Mh, non so, non lo vedo così bene su di me.»

«Stai scherzando? Ti sta una meraviglia!» la riprese Elena, seguita da Caterina.

«Devi assolutamente prenderlo!» proseguì la monegasca, in tono deciso.

𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora