𝐢 𝐝𝐨𝐧'𝐭 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐞 𝐡𝐢𝐦 𝐚𝐧𝐲𝐦𝐨𝐫𝐞

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Il sonno di Loren venne destato dalla suoneria del suo cellulare. «Pronto?» rispose, stropicciandosi gli occhi.

«Loren,» esclamò Charlotte, dall'altro capo del telefono. «ma dove sei finita? La gara sta per cominciare!»

La sorella di Norris spalancò gli occhi e controllò l'orario. «Cavolo, non ho sentito la sveglia!»

«Sbrigati, ti aspetto nel paddock!» disse la monegasca, per poi chiudere la chiamata.

Loren si alzò dal letto di tutta fretta e andò a sciacquarsi il viso. Indossò i primi vestiti trovati in valigia e legò i suoi capelli in due trecce. Prese il cellulare e, una decina di minuti dopo, raggiunse l'amica.

«Ti vedo stanca.» affermò Charlotte, scrutandola attentamente. «Hai dormito la scorsa notte?»

«A dire il vero, non molto.»

«Stai bene?»

«Sì, non preoccuparti.»

Le due seguirono la gara con molta enfasi, quasi come fossero loro a sfrecciare su quelle monoposto.

Sul podio arrivarono Hamilton, Verstappen e Bottas. Alex si classificò al quinto posto, il che non era così tanto male. Charles arrivò undicesimo, mentre Lando tredicesimo e George diciottesimo.

Saranno affranti, pensò Loren. Le dispiaceva vedere che non erano riusciti a fare di più.

«Chissà come stanno.» mormorò, mentre lei e Charlotte erano intente a tornare verso il paddock.

«Gli passerà, tranquilla.»

A pochi passi da loro intravidero George e Lance, che stavano parlottando fra loro.

«Perché non vai a parlargli?» domandò la monegasca, riferendosi al giovane pilota della Williams.

L'altra non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che una ragazza dai capelli biondi corse verso di lui e gli saltò al collo. «Non sai quanto mi sei mancato, Georgie!» sorrise, per poi dargli un bacio sulle labbra.

Charlotte restò sbigottita, con gli occhi strabuzzati e la bocca semiaperta. Loren si sentì come se fosse appena precipitata da un burrone.

George la notò e le lanciò un'occhiata che lei non riuscì a decifrare.

«Lo, tutto okay?» le chiese l'amica, prendendola per un braccio.

Lei non rispose e iniziò a camminare nella direzione opposta. Nonostante fosse di spalle rispetto a Russell, sentì il suo sguardo perforarla.

«Lo, aspettami!» la richiamò Charlotte, seguendola.

La diretta interessata si fermò un attimo per riprendere fiato, quando fu sicura che si trovavano ormai distanti dal paddock.

«Non ci credo, mi ha preso in giro per tutto questo tempo!» commentò, esterrefatta. «Prima mi chiede di uscire con lui, mi porta in un posto romantico, quasi mi bacia e mi fa pensare che tra noi due possa esserci qualcosa, e poi? Poi scopro che é fidanzato!»

«Credevo che avesse rotto con Olivia...»

«Tu la conosci?»

«Non proprio. Ero a conoscenza della loro storia ma, da quel che so, si sono presi una pausa.»

«E perché non me lo hai detto?»

«Non ritenevo fosse un'informazione importante...»

Loren si portò le mani in testa e sospirò pesantemente. «Ho bisogno di stare da sola.»

«Dai, Lo, non fare così.»

«No, davvero.» la sorella di Norris si voltò e si incamminò a passo svelto verso l'hotel.

Quando arrivò in stanza, tutto ciò che fece fu buttarsi sul letto e iniziare a piangere silenziosamente.

George aveva una fidanzata, Charlotte lo sapeva e non le aveva detto nulla. Poteva andare peggio di così?

Cercò di ricomporsi un minimo nel momento in cui sentì qualcuno bussare alla porta. Riconobbe così la voce di Alex.

«Hey,» la abbracciò il thailandese. «ho assistito alla scena, poco fa, mi dispiace. Come stai?»

«É tutto così strano,» ammise lei, tirando su col naso. «non credevo fosse quel tipo di persona...»

«Lo, ascoltami, lui e Olivia si sono lasciati, non ho idea di cosa sia successo ora. Io so solo che George non ha mai voluto farti soffrire.»

«Ah no? É proprio ciò che ha fatto!»

«Loren-»

«Alex, da che parte stai?» sbottò la giovane, a braccia conserte.

«Che stai blaterando?»

«Per favore, va' via.» sentenziò lei, aprendo la porta.

«Lo-»

«Alex, lasciami in pace!»

L'amico la guardò un'ultima volta prima di lasciare definitivamente la camera.

*
*
*

Loren si risvegliò verso lei sei del pomeriggio. Si era addormentata qualche ora prima, dopo aver riflettuto a lungo su ciò che era accaduto.

Sentì nuovamente bussare alla porta della sua stanza, ininterrottamente. «Sorellina, so che sei lì, apri!»

La ragazza notò che Lando aveva uno sguardo piuttosto preoccupato. «Non ero a conoscenza di tutta questa faccenda, sono stato informato da Charlotte e Alex.» rivelò lui, accomodandosi sul letto. «E, a proposito, mi hanno chiesto di te.»

«Non voglio vederli.»

«Loro non hanno colpe!»

«Forse loro no, ma George sì.»

«É una situazione piuttosto complicata, George vorrebbe parlarti.»

«Assolutamente no, non voglio vederlo più!»

«Non prendere decisioni affrettate, pensaci.» le consigliò Lando, alzandosi e stringendola in un abbraccio. «Devo andare, ora, ci vediamo più tardi.»

La sorella restò così di nuovo sola ma, adesso, sapeva cosa fare.

Aprì la valigia e conservò tutti i suoi effetti personali sparpagliati per la camera, prese il suo cellulare e chiamò un taxi.

Scese al piano inferiore ― controllando che nessuno degli amici fosse presente ― e si diresse verso l'uscita, in attesa del taxi, che fortunatamente non tardò ad arrivare.

Forse andarsene da lì in quella maniera, senza avvisare nessuno, era stata un'idea stupida, forse, invece, era stata la decisione più giusta.

«All'aeroporto, per favore.» disse al tassista, una volta che fu salita sull'auto.

«Certo, signorina.»

Dal finestrino notò che Russell si era precipitato fuori dall'hotel. «Loren!» la richiamò, a gran voce.

«Possiamo partire, cortesemente?» la giovane si rivolse nuovamente all'autista.

Ben presto George sparì dalla visuale di Loren, il suo posto venne preso dai grandi edifici che si susseguivano lungo la strada.

𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora