𝐢𝐭'𝐬 𝐚𝐥𝐰𝐚𝐲𝐬 𝐛𝐞𝐞𝐧 𝐲𝐨𝐮

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Erano state due settimane caotiche, le più complicate che Loren ricordasse, ma erano state molto utili per riflettere.

Callum l'aveva evitata per un paio di giorni, anche se lei non aveva idea del perché. George, invece, aveva fatto un salto a casa Norris per trascorrere del tempo con Lando.

La ragazza era rimasta insieme a loro, li aveva guardati giocare alla Play e aveva fatto due chiacchiere con Russell, mentre suo fratello era andato a prendere qualche snack.

Era stato bello stare con George, come ai vecchi tempi, ormai lo aveva perdonato del tutto. Lui, dal canto suo, non avrebbe più permesso a se stesso di fare soffrire Loren, in alcun modo.

La sera del party arrivò in un batter d'occhio. Le amiche si ritrovarono così a casa di Charlotte, per prepararsi assieme.

«Charles mi ha detto che lui e gli altri ci aspetteranno al locale.» disse la monegasca, afferrando la sua borsa.

Quando tutte furono pronte, la padrona di casa chiamò la limousine e, dopo una ventina di minuti, arrivarono a destinazione. Seb, Charles, Pierre, Esteban e Callum le stavano già attendendo, e fecero loro i complimenti per l'eleganza.

Le cinque coppie si diressero così verso l'entrata del locale. Ad accoglierli subito fu il resto degli invitati, arrivati pochi minuti prima.

Fu una serata davvero piacevole e divertente, specialmente grazie ai piloti, che si erano esibiti nei loro soliti karaoke e balletti. Ben presto tutti scesero in pista, Loren e Callum compresi.

C'era qualcosa di strano, però, fra i due. Sembravano totalmente distanti o, forse, lo erano davvero. Eppure si erano sempre sentiti così vicini...

«Lo, guardarmi.» disse Ilott, e lei obbedì. «É inutile continuare così.»

«Cosa vuoi dire?»

Il pilota stette per un attimo in silenzio, poi prese nuovamente parola. «Non puoi continuare a mentire a me e agli altri, né tantomeno a te stessa.»

«Non capisco...»

«Noi siamo sbagliati insieme.» affermò il giovane, triste. «Loren, io ti amo, ma so che per te non é uguale.»

«Ma cosa stai dicendo?» chiese la biondina, accigliata.

«Sto dicendo che non sono io quello che deve stare al tuo fianco... é da tutta la sera che non fai che guardare George, comunque.»

Loren arrossì appena; in effetti, lo aveva osservato a lungo, senza neanche accorgersene.

«Lo, ascolta, forse non te ne capaciti adesso, ma un giorno potresti renderti conto di aver fatto la scelta sbagliata, e credimi se ti dico che fa più male a me, mandarti fra le braccia di un altro.»

La ragazza sentì le lacrime minacciare di uscire. «Mi dispiace così tanto, Cal...»

«Lo so.» Callum sorrise di sbieco.

«Sei stato importante per me, e lo sarai sempre.» Loren cercò di ricambiare il sorriso.

Ilott annuì leggermente e si allontanò da lei, che lo guardò per un'ultima volta prima di voltarsi in direzione di George. Nello stesso momento il DJ cambiò brano.

" I hate the way, the way I always miss you
Yeah, I know I'm crazy but you're sick too
Even after everything we been through
Thought I was the one with all the issues
And every time I leave, it's too long
And every time I leave, it's all wrong
I hate the way, the way I always miss you... "

La bionda prese un respiro profondo e camminò verso Russell. Lui, che la stava già osservando, la imitò. Quando furono vicini si scambiarono un'occhiata, ma non dissero nulla.

«Ti va di ballare?» le domandò George, un pò impacciato.

La sorella di Norris annuì e sorrise, poi afferrò la sua mano. Si posizionarono così al centro della pista, tutti avevano occhi solo per loro.

Il pilota le cinse i fianchi con le mani e lei gli circondò il collo con le braccia. Ballarono a ritmo di musica per un tempo che sembrò infinito.

«Sei sempre stato tu...» esordì Loren, ad un certo punto.

Aveva ragione Callum, non aveva senso continuare a fingere.

«Stavolta farò le cose per bene, te lo prometto.» sussurrò George, con un leggero sorriso.



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Questa sera ho finalmente capito cos'è che voglio davvero, o meglio, chi voglio davvero. Senza l'intervento di Callum probabilmente non lo avrei mai ammesso per paura di ferirlo, ma avrei finito per ferire me stessa, e soprattutto George. Forse, siamo destinati ad amarci sin da quando ci siamo conosciuti, quella sera a Vienna...

Loren legge l'ultima pagina del suo diario e un ampio sorriso fa capolino sul suo viso, a quel ricordo.

Chiude poi il piccolo libriccino e lo ripone nel cassetto. Lo custodirà con cura per sempre, lì ha annotato tutti i pensieri che hanno fatto parte di un importante periodo della sua vita.

«Mamma, mamma,» la richiama Austin, raggiungendola. «é arrivato papà, la sua auto é qua fuori!» continua, contento.

I due, allora, si dirigono assieme verso il vialetto di casa.

«Papà!» esclama il piccolo, correndogli incontro.

«Hey, campione!» gli sorride George, prendendolo in braccio. «Ciao, amore.» si rivolge poi alla moglie e le lascia un tenero bacio sulle labbra.

«Com'è andato il viaggio?» chiede la donna, mentre si apprestano ad entrare in casa.

«Molto bene, anche se tuo fratello mi ha dipinto un paio di baffi mentre dormivo sul sedile di fianco al suo.» il marito si lascia andare ad una risata.

«É sempre il solito!» l'altra lo segue a ruota. «Comunque hai fatto una gara spettacolare.» ammette, stringendolo in un abbraccio.

«É vero, sei stato grande, papà!»

«Vi ringrazio!» risponde l'uomo, sorridente. «Come sta la nostra piccola principessa?» prosegue, abbassandosi all'altezza del pancione di Loren.

«Sta benissimo.»

«Non vedo l'ora di conoscere la mia sorellina!» il bambino pare molto felice.

George si avvicina poi alla moglie e la prende per mano. «Sono sicuro che sarà bellissima, proprio come te.» afferma, con un enorme sorriso dipinto sul volto.



Spazio autrice:

Hate the way é giunta alla fine... :(

Vorrei ringraziarvi per il supporto che avete dimostrato in questi mesi, sia attraverso le letture che i voti

Spero di ritrovarvi anche nelle prossime storie, a presto! 🏎️

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𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora