𝐰𝐡𝐚𝐭 𝐝𝐨 𝐲𝐨𝐮 𝐟𝐞𝐞𝐥?

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É stata una serata davvero speciale, questa, non riesco nemmeno a spiegare le sensazioni che ho provato. Non avrei mai pensato di poter stare talmente bene con qualcuno che conosco da così poco tempo, ma che sento di conoscere da sempre...


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Loren aveva appena indossato il vestito nuovo. Se non si era sentita al suo agio la prima volta che lo aveva visto su se stessa, adesso si trovava carina.

Forse era il leggero trucco che aveva abbinato all'abito, o forse i suoi capelli piuttosto lucidi e voluminosi, appena lavati. In ogni caso, si piaceva, e ciò non succedeva spesso.

Lo schermo del suo cellulare si illuminò, George le aveva appena scritto che la stava attendendo nella hall. Fortunatamente lei era già pronta, nonostante avesse iniziato a prepararsi in ritardo. Afferrò la borsetta e la giacca e lasciò la sua stanza.

Il ragazzo si trovava accanto la porta principale dell'hotel. Era di spalle così, per farsi notare, Loren lo salutò.

George si voltò nella sua direzione; la guardò a lungo e boccheggiò, non sapendo bene come esprimersi. La trovò bellissima, come la prima volta che l'aveva vista, del resto.

«Tutto okay?» gli domandò l'altra, divertita.

«Sì, é solo che... stai davvero molto bene.»

«Grazie, anche tu.» sorrise la giovane, osservando il suo outfit, composto da una camicia e dei jeans neri.

«Prego.» Russell aprì la porta.

«Ti ringrazio.» la sorella di Norris rise leggermente. «Dove stiamo andando?» gli chiese, quando salirono sull'auto che George aveva noleggiato.

«Lo scoprirai quando saremo arrivati.»

Il viaggio in macchina fu piuttosto divertente, cantarono tutte le canzoni riprodotte in radio.

La meta scelta dal pilota fu l'Isola Margherita. Si trattava di un posto molto tranquillo, accanto al Danubio.

«Wow, é davvero incantevole...» mormorò la più piccola, guardandosi attorno.

«Speravo ti piacesse.» ammise lui, sorridente. «Aspettami qui, torno subito.» continuò, dirigendosi verso l'auto.

Durante la sua assenza, la ragazza osservò con meraviglia il prato sotto ai suoi piedi, tinto di un verde sgargiante. C'erano fiori ovunque, di tutti i tipi e colori, ed era presente una grande fontana a pochi passi da lei.

«Eccomi!» Russell fece presto ritorno.

Teneva una bottiglia di spumante in una mano, mentre nell'altra due calici. La serata si prospettava davvero fantastica.

Parlarono di tutto, delle cose più banali e di quelle più importanti, dei loro gusti di gelato preferiti e dei loro sogni.

George era un tipo davvero in gamba, e Loren se ne era accorta. Le piaceva molto. Forse, come amico, o forse...

«Non é finita qui.» la informò lui, alzandosi e porgendole la mano.

«Dove mi porti, stavolta?» domandò la giovane, ridendo leggermente.

«Ti basta sapere che ti piacerà.»

Non trascorse molto tempo prima che si ritrovassero all'Hungaroring.

«Non ci credo, siamo al circuito!» esclamò lei, con un sorriso a trentadue denti.

«Dai, seguimi.» le disse il pilota, facendole strada verso la pista.

«Questo posto é magico, di notte.» constatò la minore, stupita.

«Già.» la appoggiò il più grande, mentre passeggiavano lungo il rettilineo.

Stavano così bene insieme che non si accorsero nemmeno di aver fatto un giro completo della pista.

«Dovrei passare dal mio box, ho dimenticato il caricabatterie lì.» rivelò Russell, ad un certo punto. «É un problema per te?»

«No, tranquillo.»

«Non ricordo da che parte l'ho lasciato.» il pilota della Williams accese la luce e lo cercò dappertutto.

Il fresco della sera stava iniziando a farsi sentire, così Loren indossò la sua giacca e si appoggiò alla scrivania. «George, il caricabatterie é lì.» commentò, indicando una mensola sopra il proprio capo.

«Ah, grazie.» rispose lui, individuando l'oggetto e afferrandolo.

I volti di entrambi si ritrovarono vicinissimi, le loro labbra quasi si sfiorarono. La suoneria del cellulare della più piccola, però, li fece tornare alla realtà, con i piedi per terra.

«Scusami, dovrei rispondere.» la sorella di Norris si allontananò così dal box.

Il viaggio di ritorno fu silenzioso, poiché i due si erano immersi nei propri pensieri. George rifletté sul fatto che forse aveva affrettato troppo le cose, Loren era parecchio confusa, invece.

Fino a qualche ora prima era convinta di non provare nulla per lui, ma adesso non ne era più così tanto sicura. Si poteva cambiare opinione così velocemente?

«Grazie per questa serata.» farneticò lei, quando furono rientrati in hotel.

«Di nulla, mi sono divertito molto in tua compagnia.»

«Anch'io... ci vediamo domani, buona notte.» gli augurò la ragazza, prima di congedarsi.

Quando arrivò in stanza, si sedette sul letto, sovrappensiero. Si sarebbero baciati se il suo cellulare non avesse squillato? Soprattutto, lei avrebbe lasciato che accadesse?

Sentì di doverne parlare con qualcuno, così afferrò il cellulare e chiamò Charlotte. Chi meglio di lei?

«Lotte, puoi raggiungermi in camera, per favore? Lo so che é tardi, ma ho bisogno di raccontarti alcune cose... grazie, a tra poco.»

La monegasca la raggiunse circa cinque minuti dopo. «Allora?» farfugliò, esortandola a parlare.

«Te lo dico senza girarci troppo intorno. Io e George stavamo per baciarci, stasera.»

«Cosa?» esclamò Charlotte, meravigliata. «Dove? Quando?»

«Calma, calma, una domanda alla volta.»

«Scusa, ma sono troppo curiosa!»

«Eravamo andati al suo box-»

«Al suo box?»

«Sì, mi ha portato sulla pista e nel frattempo siamo stati anche lì, ma non é questo il punto. Non so neanche come sia successo, ma ci siamo ritrovati molto vicini, poi la telefonata di Caterina ha interrotto quel momento che si era creato.» proseguì, in un sospiro. «Non so se non baciarci sia stato un bene o un male...»

«Tu cosa senti?» la monegasca le prese le mani.

«Non ne ho idea. Fino a qualche ora fa ero convinta di non provare niente per lui, e adesso non lo so più. É come se questa serata avesse voluto dirmi qualcosa.»

«Allora, forse, dovresti ascoltarla.» le consigliò Charlotte. «Adesso é il caso di riposare, però, non trovi?»

«Sì, direi di sì.»

«Ci vediamo domattina, buona notte.» la salutò l'altra, prima di lasciare la stanza.

«Notte.»

Chissà se Loren sarebbe riuscita a dormire, con tutti i pensieri che le passavano per la mente...

𝐇𝐀𝐓𝐄 𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐀𝐘 // 𝘨𝘦𝘰𝘳𝘨𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora