Capitolo 4

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Dopo che Cico mi fece cenno di avvicinarmi a loro, la distanza tra me e i due diminuiva sempre di più e riuscivo a vedere sempre con più chiarezza i dettagli che aveva il viso di Alex.

Era un ragazzo alto, dieci centimetri più di me sicuramente, con gli occhi azzurri, come il colore del cielo, e i capelli castano scuro arruffati in un ciuffo e così lucidi da riflettere perfettamente la luce del sole, che ancora si stava elevando; con il riflesso del sole notai anche che sulla punta del ciuffo aveva un colore differente, tendente all'azzurro. Di corporatura era magro, ma non troppo, e abbastanza muscoloso, non mi sembra un tipo palestrato ma nemmeno uno che non fa nulla. Il suo viso ovale metteva in risalto i suoi occhi azzurri e un sorriso meravigliosamente bianco. Ammetto di aver pensato che fosse davvero bello. Ha uno stile un po' ribelle: jeans di colore nero attillati e strappati sulle ginocchia, una maglia bianca semplice, coperta da una camicia a quadri, uno sovrapposto all'altro, di diverse tonalità di blu. Sull'orecchio sinistro, nella zona del lobo, porta un orecchino nero a forma di anello, che solo ora noto indossare anche da Cico.
È un po' diverso dal suo amico, lui ha sempre i capelli disordinati e il suo ciuffo non so se posso chiamarlo tale. Il loro colore scuro, quasi nero, riflette la luce, ma non sono niente a confronto di quelli di Alex. Il suo corpo è più palestrato, ma non è esagerato, e il suo viso viene nascosto da qualche ciuffo ribelle, che ricade anche davanti ai suoi occhi talmente scuri da sembrare neri. Il suo sorriso è contagioso e non parliamo della sua risata, mi coinvolge sempre. Inoltre, il suo stile è molto più sportivo di quello di Alex; spesso indossa i pantaloncini con lo stile tipico delle divise dei giocatori di basket o delle semplici canottiere, che lasciano intravvedere le forme del suo corpo ben allenato.
Sono due ragazzi molto belli...io non sono nulla in confronto a loro.

Mentre guardavo con attenzione il suo modo di vestire, mi ritrovai a pochi passi da loro.
Cico mi salutò e sembrava felice di vedermi e ovviamente non vedeva l'ora di presentarmi al suo migliore amico. Io però ero in preda al panico, la mia timidezza non mi lasciò scampo e abbassai leggermente lo sguardo per non avere un campo visivo diretto sugli occhi di Alex.

《Buongiorno Giorgino!》
《 Giorno Cichito...》
《 Lui è il famoso Alex.》 Disse allungando il braccio a sinistra, in direzione del suo amico.
《È un piacere conoscerti. Cico non fa altro che parlare di te, sai?》
《A-ah si?》
《No, dai Alex! Non così tanto...》 Negò il ragazzo imbarazzato distogliendo lo sguardo da entrambi e puntandolo in tutt'altra direzione, mentre le sue guance si tinsero di un rosso porpora.
《Comunque da quello che mi ha raccontato sembri simpatico. Penso che andremo molto d'accordo.》Affermò sorridendo.
《 Lo spero...》 Continuò con voce flebile.
《Basta che non lo spaventi da subito con mille domande Alex. Sai Giorgio non è proprio il tipico ragazzo estroverso.》
《Si, si. Lo so, mi hai già avvistato. Non ti preoccupare, cercherò di metterti a tuo agio.》

Disse abbassandosi leggermente e inclinando la testa per poter guardarmi negli occhi.
Appena i nostri sguardi si incontrarono mi fece un grande sorriso amichevole e io mi sentii lo stomaco sotto sopra arrossendo leggermente. Non so perché mi fece questa reazione...ma in un certo senso era piacevole.

《 Accidenti...raga mi sono scordato che devo andare a parlare con un prof prima che inizino le lezioni. Vi posso lasciare da soli per un po'?》
《Certo! Così ci possiamo conoscere meglio.》
《 Va bene...》
《Puoi anche fargli fare un giro della scuola, basta che avvisi la bidella. Te lo farà fare se spieghi che Giorgio è nuovo.》
《 Ma certo! Consideralo già fatto. Per te va bene Giorgio?》
《Certo, grazie mille.》Si sforzó di dire mantenendo un contatto visivo con il più alto.
《Perfetto, allora ci becchiamo dopo in classe. Ciao!》
《Ciao Cico.》

Seguì i movimenti del mio amico che si stava allontanando, con gli occhi fissi sulla sua schiena, fino a che non scomparve dietro alla porta d'entrata con i vetri scuri che mi impedivano di vederlo. Ora eravamo definitivamente solo io ed Alex e l'ansia iniziò a crescere, portandomi anche una vampata di calore che mi attraversò tutto il corpo quando mi rivolse la parola.

È troppo per me...  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora