Capitolo 18

155 8 0
                                    


Sento la sveglia suonare incessantemente, costringendomi ad aprire gli occhi e a spegnere quell'infernale tortura. Un altro giorno di scuola è iniziato e non vedo l'ora che finisca.
A fatica mi alzo dal letto, sfregandomi gli occhi ancora assonnati, devo prepararmi prima che Alex arrivi. Apro l'armadio iniziando a studiare ogni felpa che è al suo interno, ne provo tre prima di sceglierne una nera a tinta unita, ma nessuna è al pari di quella che ho indossato ieri. Quando sono tornato a casa avevo ancora i vestiti di Alex addosso e non me li sono tolti per tutta la notte, il suo profumo era troppo buono, è come se lo avessi avuto vicino anche se non c'era fisicamente. 

Scendo le scale dopo aver messo i miei jeans neri e saluto mia zia che sta preparando la colazione. Latte e cereali per iniziare una giornata dura di studio, non è il massimo ma per una colazione è accettabile.
Mia zia esce di casa dopo aver finito di sistemare il tavolo, lavora molto e non so come faccia a stare dietro ad un ragazzo come me.

Prendo lo zaino appena sento il campanello suonare, ho il cuore che sta per esplodere ma non vedo l'ora di vederlo. Apro la porta con il sorriso migliore che mi possa uscire e lo saluto timidamente, ci siamo messi insieme solo da ieri e ancora non riesco a crederci.

Alex: Buongiorno piccolo. Come va?
Giorgio: Ciao Alex! Bene te?
Alex: Ora che ti ho visto sto al settimo cielo.
Giorgio: Alex...
Alex: Che c'è? Ti imbarazza?

Certo che mi imbarazza! Sei il mio primo ragazzo e non sono minimamente preparato per sentire queste cose...infatti credo di essere ormai tutto rosso.
Alex, come se non gli bastasse, si avvicinò a me e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia che mi fece salire la temperatura corporea in un attimo.  Come faccio ad arrabbiarmi se mi tratta così?

Alex: Allora? Andiamo?
Giorgio: Si, andiamo...
Alex: Eddai non fare quella faccia scioccata! Sai vero che ti dovrai abituare ad attenzioni del genere?
Giorgio: Me ne rendo conto...ma dovrai darmi un po' di tempo prima che io mi abitui.
Alex: Tutto il tempo che vuoi piccolo.
Giorgio: Senti penso sia meglio che eviti di chiamarmi piccolo davanti agli altri...
Alex: Perché? Dov'è il problema?
Giorgio: Mi imbarazza...
Alex: Awww, mi sono andato a scegliere il ragazzo più timido e carino del mondo!
Giorgio: Te lo avevo detto che ero timido...
Alex: Bhe, a me piaci per questo.

Davvero...come faccio ad arrabbiarmi con lui?
Saliamo sulla sua moto e subito mi stringo a lui cingendogli il busto per poi dirigerci a scuola, dove dovremmo affrontare i nostri amici. Penso che dirgli della nostra relazione sia la cosa giusta...anche se ci siamo appena messi insieme e dopo poco che ci conosciamo. Un po' mi spaventa, perché dovrò spiegare una cosa del genere che non avrei mai pensato di affrontare, non mi va di perdere quei pochi amici che ho...ma finché ci sarà Alex con me sento che starò bene.

Alex parcheggia la moto nel cortile della scuola dove ci sono i posti dedicati ad esse e scendiamo per andare alla ricerca dei nostri amici. L'ansia inizia a farsi sentire...

Alex: Hey...sei nervoso?
Giorgio: Un po'...
Alex: Tranquillo ci sono io con te. E poi credo che Cico la prenderà bene o almeno lo accetterà...
Giorgio: Mmh...se lo dici tu...allora mi fido!
Alex: Dai cerchiamoli e ricorda che non sei da solo.
Giorgio: Grazie.

Dopo pochi minuti di ricerca, troviamo Cico appoggiato al muro della scuola con la testa inclinata verso il suo telefono. Ci avviciniamo a lui e nel frattempo ci accorgiamo che oltre a noi  anche Stre si sta avvicinando, lo salutiamo e lui ricambia muovendo la mano timidamente. E dire che pensavo di essere l'unico timido del gruppo...
Cico ci saluta con un sorriso luminoso per poi venire da me e stringermi a sé con il braccio. Mi fa alcune domande su come mi trovo qui e cose del genere, mi fa piacere che si preoccupi per me è un grande amico. Ma credo che ora sia il momento cruciale...

Alex: Ragazzi io e Giorgio verremmo dirvi una cosa.
Cico: Ah si? E di cosa si tratta?
Alex: È una cosa importante...molto importante. 
Stre: Dai sputa il rospo mi fai preoccupare.
Alex: Ah non c'è nulla di cui preoccuparsi...o almeno credo.
Giorgio: È solo che...non è facile da dire.
Alex: Già...
Stre: Spu-ta-te il ro-spo.
Alex: Ok! Allora, io e Giorgio...
Stre: Tu e Giorgio?
Giorgio: Io e Alex siamo...
Stre: Siete...?
Cico: No fermi tutti ragazzi!
Alex: Cosa, perché? Che è successo?
Cico: Ho appena ricevuto un messaggio da parte dell'insegnante nel gruppo di classe!
Stre: E cosa dice?
Cico: Che le lezioni sono sospese per tutto l'istituto a causa di un corto circuito improvviso!
Alex: Sei serio!?
Giorgio: Cosa? Davvero?!
Stre: Mi chiedo perché non ci abbiano avvisati prima...
Cico: Dai ragazzi, ora che non abbiamo scuola potremmo andare al parco per tutta la mattina fino a pranzo.
Stre: E per fare cosa?
Cico: Come per fare cosa?!
Alex: A Cico piace andare al parco, sedersi su una panchina, mettere la musica a volume alto mentre si beve una Coca-cola. Ultimamente lo facevamo spesso.
Stre: Certo che una vita più produttiva no eh?
Alex: Ascolta non siamo mica tutti figli di Papà che devono imparare il mestiere dei genitori.
Stre: Bhe- sfigati...
Cico: Dai ragazzi non litigate, siamo appena tornati ad essere tutti amici e volete già dividervi?
Giorgio: Cico ha ragione, meglio che smettete.
Alex: Eh va bene!
Cico: Ora andiamo! Veloci!
Stre: Hey aspetta! Non correre!
Alex: Ma noi dovevamo...dirvi una cosa.
Giorgio: Lo faremo al parco. Dai ora sbrigati o ci lasciano qui! Ahahah
Alex: Okok!

Appena raggiunti gli altri ci dirigemmo tutti al parco preferito di Alex e Cico, dicono che sia tranquillo e che poche persone ci vadino per colpa del fatto che non ci sono giochi per bambini, a parte le altalene.
Ci sedemmo su due panchine e presimo da bere, come aveva detto Alex, Cico tirò fuori dallo zaino una cassa e fece partire la musica dopo averla collegata al telefono tramite bluetooth. Ho sempre detto di avere gusti musicali completamente diversi da Cico, ma lui non mi ascoltava mai quando metteva le sue canzoni preferite in sottofondo mentre giocavamo. Io lo ho sempre lasciato fare perché adoro sentirlo canticchiare, visto che io non ho il coraggio di farlo.

All'improvviso abbassò il volume e si girò verso me e Alex, seduti vicini su la panchina di fronte a quella dove stavano lui e Stre. Io lo guardai confuso e aspettai una sua reazione, mentre Alex sembrava indifferente da quello che stava succedendo. 

Cico: Ma voi due non dovevate dirci una cosa molto importante?
Alex: Ah si! Vero...
Giorgio: Giusto...
Stre: Allora che state aspettando? Parlate!
Alex: Insomma...come dire...
Giorgio: Io e Alex siamo...
Stre: Proprio non ce la fanno... Sicuri che riusciate a dircelo?
Alex: Sisi. Ecco...
Giorgio: Io e Alex stiamo insi-
Alex: Siamo super felici di essere  diventati un gruppo così numeroso e che finalmente il nostro carissimo Stre sia tornato con noi! Ci tenevamo a dirvelo perché siete molto importanti per me e soprattutto per Giorgio che si è appena trasferito. Spero che vivremo altre mille avventure insieme!
Giorgio: Alex...?
Cico: Anche io devo ammettere di essere più felice da quando abbiamo fatto pace con te Stre, spero che non ci allontanerai mai più. 
Stre: Non credo che farò di nuovo una cosa simile, siete e sarete molto importanti per me. Grazie.
Giorgio: Si...grazie anche a voi per essere miei amici...senza la vostra compagnia sarei rimasto solo in un angolo della classe...
Cico: Bhe allora ho fatto bene a presentarteli! Soprattutto Alex, siete diventati subito amici, stai più con lui che con me...dovrei essere geloso e preoccuparmi del fatto che tu mi abbandonerai?
Giorgio: Ma no! Che dici Cico! Non potrei mai...sei troppo importante per me...
Cico: Ok, ora sto meglio. Ma adesso finiamola con il momento sdolcinato.
Stre: Sono d'accordo.
Giorgio: Alex...posso parlati un attimo da solo?
Alex: C-certo Giorgio...
Cico: Mh? Ok... allora vi aspettiamo qui.
Alex: Torniamo subito.

Che significava questo? Non dovevamo dirgli di noi? Non era lui che mi ha incitato a farlo? Voglio spiegazioni.

~Stre~

Mentre Alex e Giogio si allontanavano per poter parlare in privato, io vidi con la coda dell'occhio una figura di un ragazzo che mi incuriosì. Girai del tutto lo sguardo verso di lui e subito mi pentì di averlo fatto, mi stava chiaramente facendo segno di andare da lui ma senza dire nulla a Cico.
E ora cosa vuole da me? Ricattarmi ancora? Non gli permetterò di rovinarmi la vita e di allontanarmi dai miei amici! Non voglio perderli di nuovo...ma nemmeno deludere tutti...che devo fare!?
Mi alzo dalla panchina e subito Cico mi guarda confuso...che mi invento?

Cico: Che hai?
Stre: Ecco...vado un attimo a chiamare la mia tata per avvisarla che non sono a scuola e torno.
Cico: No aspetta, intendi quella donna che si occupava sempre di noi quando venivamo da te?
Stre: Si esatto! Proprio lei.
Cico: Allora salutamela!
Stre: Certo!

Ok...scusa decente. Ora però ho paura di quello che sto per andare ad affrontare... Chissà cosa vorrà.

È troppo per me...  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora