Capitolo 6

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《Mi dispiace...non era mia intenzione obbligarti ad aprirti con me, non volevo farti ricordare quelle brutte esperienze. 》Risposi sinceramente amareggiato. 
《Ma no tranquillo, non hai fatto niente di male. E poi non mi hai obbligato, se te lo ho detto è perché mi fido, no?》
《Grazie, sei davvero molto gentile.》 gli sorrisi 《È sorprendente come tu sia riuscito a ribellarti a te stesso. Vorrei anche io avere la forza di cambiare.》 Mi abbatto facilmente in questo periodo, è così vergognosa questa mia debolezza, inizio ad odiarmi.
《Cambiare? E perché dovresti cambiare? A me sembri perfetto così come sei.》 Mi sorprese sentirglielo dire, difficilmente le persone dicono questo di me. 
《Non esiste la perfezione...》
《Strano...perché ho l'esempio perfetto davanti ai miei occhi.》

Perché questi complimenti mi fanno sentire strano? Saranno sicuramente altre parole gettate all'aria senza pensarci, non le pensa veramente. Eppure, anche se resta lì in mobile a sorridermi, senza lasciare uscire nessun altro suono dalla sua bocca, sembra molto più sincero di tutte le altre persone che mi hanno fatto futili
complimenti. Il suo sguardo è puntato sul mio senza malizia e i suoi occhi azzurri mi ipnotizzano. Inizio a sentire caldo...

《Gio? Ci sei?》  Chiese il ragazzo sventolando una mano davanti al viso del più basso. 
《Ah si! Perdonami...》  Gesticolò Giorgio.
《Tranquillo. Allora? Perché dovresti cambiare?》
《Bhe mi hai visto...sono troppo timido, ho paura anche solo di avere un contatto visivo con le altre persone.》
《Bhe, ti posso aiutare io se vuoi.》
《Devvero?》
《Certamente, sarà un piacere aiutarti a superare questo ostacolo.》
《 Ooh, non so come ringraziarti Alex!》

La campanella risuonò nelle nostre orecchie e in seguito ad essa un fiume di studenti spalancò le porte dell'entrata e iniziò a percorrere il corridoio per raggiungere le loro aule. Noi entrammo nella stanza  vedendo alcuni dei nostri compagni di classe avvicinarsi. Alex andò diretto verso il suo banco e appena si sedette mi invitò a prendere posto di fianco a lui. Così, con passi titubanti mi avvicinai a lui, appoggiai lo zaino a terra e spostando la sedia, mi sedetti.

《 Sicuro che posso stare qui?》 Mi guardai intorno. Ero a disagio. I ragazzi che stavano entrando, man mano presero posto nei banchi vuoti, posti in tutta l'aula, e io iniziai a sentirmi come se stessi rubando il posto a qualcuno di loro. 
《 Ma certo! Non c'è problema. Cico si siederà davanti a noi.》 Indicò, con un cenno del capo, il posto che si trovava a destra, nella fila prima di noi, dove non si era ancora seduto nessuno. 

Per tutto il tempo in cui abbiamo atteso l'arrivo del professore e di Cico pensai solo a come sfuggire dagli sguardi curiosi dei miei compagni, vedendo un nuovo ragazzo in quella classe. Odio stare al centro dell'attenzione. 

Dopo qualche minuto vidi Cico entrare di corsa in classe e catapultarsi sul suo banco, come se avesse paura che glielo rubassero, poi, dopo aver scaraventato il suo zaino al suolo senza preoccuparsene, si girò verso di noi e ci rivolse un sorriso.

《Hey, allora? Com'è andata?》
《 Bene. Credo di stargli simpatico, almeno un po'. 》Guardò Giorgio sorridendo giocosamente.
《Certo! Perché non dovrebbe essere così?》Rispose a tono. 
《Vedo che già siete passati alla fase successiva.》
《Che sarebbe?》
《Dai corda ad Alex. E' un gran bel passo. Nessuno lo sopporta e men che meno le sue battutine.》 Disse ironico guardando il diretto interessato con un ghigno e facendogli l'occhiolino. 
《Ah Ah Ah, molto divertente. Piuttosto, come è andata a te con il professore?》 
《Ah tutto ok, alla fine mi ha dato solo dei consigli per lo studio.》
《Che non verranno mai utilizzati.》
《No, dai, perché dici così?》
《Perché quelle dei prof sono sempre parole sprecate se dette a te.》 Rinfacciò al ragazzo, vendicandosi per la battuta di prima sul suo conto e restituendogli il ghigno e l'occhiolino. 
《Vedo che riponi grande fiducia in me.》 Disse ironico. 
《Oh si, non sai quanta.》
《 Cambiando argomento. Che ne dite se oggi pomeriggio passate da me? Potremmo studiare o fare qualsiasi altra cosa voi vogliate.》
《Perché no? Mi sembra un'ottima idea. Giorgio tu ci stai?》
《 Bhe, per me va bene, almeno non resto a casa da solo.》
《Perfetto! Vedrete ci divertiremo.》

È troppo per me...  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora