capitolo 1

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annuso i fiori posizionati sul balcone di ambro.
"amo, sono buoni?" mi chiede.
"non so, non li ho assaggiati". faccio un sorriso innocente e mi sposto sul divano.
"guarda che non sei simpatica" urla dalla cucina.
viene a sedersi affianco a me e mi osserva mentre gioco con il mio anello. forse il nervoso, forse la stanchezza.
"che succede?" mi chiede, vedendomi preoccupata.
"nulla, tranquillo", rispondo.
sappiamo entrambi che ci sia qualcosa sotto ma preferiamo passare avanti.
inizio a sentire un profumo familiare sulla fodera del divano.
"cos'è questo odore?" chiedo.
"lavanda amo"
annuisco, per poi guardarlo male.
"no, è un profumo di vaniglia... anzi no, di rosa" dico.
"amo c'è una grande differenza! vabbè comunque credo sia..."
parte carico ma si ferma, lasciandomi sulle spine.
subito capisco e sto in silenzio, annuendo con la testa stringendo le labbra.
ora è ovviamente tutto più chiaro. quasi mi ero scordata del suo profumo.
sento bussare alla porta di ingresso violentemente. ambro guarda prima dallo spioncino e poi sorride, girandosi nella mia direzione. appena jenny entra in casa urla: "cassa alla otto, prezzo alla due".
appena mi vede, però, si blocca sul posto.
"oh mio dio, non ci credo" dice. inizialmente sbianca e guarda ambro con uno sguardo preoccupato. dopodiché corre ad abbracciarmi.
"amore, come stai? non ci vediamo da troppo tempo"
"vi siete sentite ieri" dice ambro.
"sì ma non ci vediamo da tanto, ok?" replica jenny.
"perché non mi hai detto che saresti venuta?" chiede, quasi arrabbiata.
"beh, ero indecisa, non lo sapevo nemmeno io, ma eccomi qui".
"va bene, capisco".
si guarda intorno cercando lo sguardo di ambro, che in risposta apre la bocca.
"raga, ma che ne dite di andare a fare una passeggiata in centro?" chiede jenny improvvisamente gasata e con tanta voglia di uscire.
"io sì, tu?" mi chiede ambrosino.
"ok, va bene".
è da tempo che non vengo a Roma. mi è mancata tanto.
o quasi.
jenny mi spinge fuori dalla porta e rischio di cadere dalle scale, ma sto in silenzio e le scendo.
arrivati al piano terra, però, qualcuno apre la porta prima di noi.
non pensavo di rivederla più dopo l'ultima volta. soprattutto non pensavo di rivederla oggi, sapendo che fosse a napoli da marco.
mi paralizzo dietro ad ambro, che prova a tranquillizzarmi tenendomi la mano.
"ciao ari" dice lui.
"ciao" risponde lei con tono pacato.
Jenny le sorride, e per un momento restiamo tutti in silenzio.
alzo lo sguardo e per sbaglio incrocio il suo, ghiacciato quanto preoccupato e confuso.
la mia sensazione di "pugno allo stomaco" mi costringere a levarle gli occhi di dosso.
jenny mi prende per il polso e mi fa uscire dal palazzo, mantenendo la calma il più possibile.
ok, forse non è vero. probabilmente sono più calma io.
non è vero nemmeno questo.
"porca puttana" dice sorridendo, respirando profondamente.
buon per lei che riesce.
il mio respiro si è bloccato, il mio battito cardiaco è aumentato e so che, da un momento all'altro, potrei avere un attacco di panico.
ambro esce a passo svelto dal portone e inizia a mangiarsi le unghie.
"tutto bene?" chiede ambro, mentre camminiamo il più lontano possibile da qui.
naturalmente non rispondo, iniziandomi a guardare intorno.
tutto d'un tratto non riesco più a vedere nulla.
solo lei, solo il suo sguardo.
riesco a vedere i momenti in cui passavamo di qui canticchiando, baciandoci dolcemente, ridendo e scherzando.
riesco a sentire le parole che mi diceva, come i "ti amo".
sia io che lei odiavamo, e odiamo tutt'ora, questa frase, perché in qualche modo si rivela falsa e vuota di significato. questa frase viene sempre detta in modo sbagliato, alla persona sbagliata, troppo presto. così è successo con noi.
sento i "vuoi la pasta?" o i "come stai?".
sento i "ti voglio bene", i "sei la migliore", i "non ti cambierei per nessuna al mondo". così, però, non è stato.
le ultime cose che sento sono le ultime parole che ci siamo scambiate, anzi, che lei mi ha detto: "è finita, non c'è nulla da fare. non ho intenzione di ritornare indietro".
è stato un colpo basso.
i miei occhi si bagnano, come i miei capelli.
sta diluviando, e con il cielo anche io.

🌹è corto? non lo so. me ne frega qualcosa? no. ci vediamo al prossimo capitolo:)🌹

profumo di rosa // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora