capitolo 12

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"arianna?" chiedo, vedendola concertata.
in realtà non volevo disturbarla, ma sono un secondo in crisi.
che ci fa lei qui?
"oh, ciao" dice senza degnarmi di uno sguardo. sbuffo e mi siedo di fronte a lei. inizio a guardare i tantissimi fogli sparsi per terra e capisco subito che siano dei nuovi pezzi.
"no, non leggere"
"ok capo"
decido di spostarmi più avanti. alla fine sono venuta qui per stare da sola e non deve fregarmene nulla, no?

spippolo col cellulare finché non mi arriva un messaggio: "vieni, su:(".
la guardo con la coda dell'occhio e vedo che mi sta guardando. decido, quindi, di fare come mi ha detto: avvicinarmi.
"come va?" mi chiede semplicemente.
è una domanda complicata questa. non mi piace.
"sto bene" rispondo solo, non sapendo come articolare la risposta.
"che vuol dire, scusa? no, dimmi davvero come stai"
"come dovrei stare? sto bene"
"sì ma non mi fido"
"non fidarti, arianna".
sbadiglio e decido di sdraiarmi. la ragazza mi lancia il suo zaino che uso come cuscino.
mentre provo a riposarmi lei canticchia qualcosa; non capisco nemmeno una parola, sono troppo concentrata sulla situazione.
"beh insomma, cos'hai fatto oggi?" domanda, spostando la chitarra.
"nulla, sono uscita con ale e una ragazza"
"ah, figo. e ora loro dove sono?"
"sono insieme, immagino"
"cazzo, daje. è il momento che si trovi una".
annuisco, trovandomi totalmente d'accordo con lei. quei due potrebbero stare bene insieme.
"tu che hai fatto?"
"ho scritto qualcosa"
"interessante. e non posso leggere?"
"certo che no".
"perché?"
"odio spoilerare" risponde solo. si accende una sigaretta e inizia a farmi varie domande su mio fratello.
"quindi mi odia?"
"sì, tantissimo"
"cazzo, che palle. non ho fatto nulla!"
"non hai fatto nulla?" chiedo scioccata
"non a lui. cioè non dico che non ho fatto nulla ma c'è sicuramente di peggio in giro"
"ok ma sei stata comunque una stronza"
"è la sesta volta nella giornata che me lo dici, che bello. livia, ti rendi conto che sei un botto rancorosa?"
"arianna, perché non dovrei esserlo? cioè sto parlando con una tipa che va a dire -ti amo- ad altre persone"
"porca troia, ci risiamo". si alza di scatto e inizia a raccogliere tutte le cose. chiude la chitarra e se ne va a passo svelto.
"se hai intenzione di passare una giornata tranquilla chiamami".
"sì, ciao".
sono troppo orgogliosa.
naturalmente non la chiamerò mai, chi pensa di essere?

sono le sei e mezzo e le mie dita partono di scatto. inizio a digitare un messaggio, naturalmente per arianna, lasciando da parte il mio orgoglio.
"arianna, alle tre di stanotte passi sotto casa?".
ok, è una cosa un po' stupida organizzata "all'ultimo" ma non mi interessa un cazzo.
"ok, a dopo".
non so perché ma inizio a correre verso casa. ho bisogno di raccontare queste cose a marco.
arrivata nel mio appartamento vedo Lisa seduta al tavolo, intenta a bersi un tè.
"come hai fatto ad entrare?" chiedo, confusa.
"ale ha una copia delle chiavi"
"ale ha cosa?"
"perché, non lo sai?"
"no, non lo sapevo."
mi siedo di fianco a lei e inizio a pensare. cosa dovevo chiederle?
"cos'è successo con ale?"
"mah, nulla. siamo stati un po' lì al bar, mi ha pagato un altro dolcino. poi siamo andati a comprare qualcosa. non ho comprato nulla".
"ah emozionante. altro?"
"nah"
"ma ti piace alessio?"
"ma è il tuo migliore amico"
"non- circa. vabbè e allora?"
"sono stata obbligata a rimanere con lui. a proposito, dove sei stata?".
"eh, dovevo fare delle commissioni per mia madre"
"che tipo di commissioni?"
"commissioni su un progetto che deve fare" mento.
"ahh, figo."
"a proposito, dove sono mamma e giacomo?" chiedo. non li vedo da stamani.
"boh, bella domanda. non si sono fatti vivi".
"ma quindi con alessio..."
"BASTA, SMETTILA. ALESSIO NULLA" urla iniziando a ridere.
"dai, porca troia, ci sarà pure qualcosa di carino in lui"
"fa ridere"
"è bellissimo il mio lil" dico.
"no non è bellissimo"
"sì lisa, ok certo"
"daii!!"
sorrido ai suoi capricci ma smetto di farlo appena entra mio fratello dalla porta, seguito naturalmente da mamma.
"oh ciao lisa!".
loro la salutano e iniziano a parlare del più e del meno.
fortunatamente mi arriva una chiamata da marco.
"oh mi sta chiamando marco, a dopo".
corro in camera e rispondo.
"sorm dove sei?"
"a casa fratm"
"passi stasera?"
"no marco, ho Lisa a casa"
"ah va bene. che mi racconti?"
"questa è la domanda giusta!"

inizio a raccontargli tutto.
"no scusa, alle tre del mattino? ma con che voglia?"
"non lo so nemmeno io" dico sbuffando.
"scusa, falla venire a dormire da te"
"ma c'è Lisa" ripeto per la centesima volta.
"chiamiamo Alessio e la facciamo portare a casa sua"
"ma poverina"
"ma a lei fa palesemente piacere passare del tempo con alessio. poi vi sentite tutti i giorni dai. dille che deve venire a casa"
"no fratm, non sa nulla e non deve sapere nulla. odia arianna a morte, non ci tengo".
"va bene, chiamo io lil. inventati una scusa".
mi chiude il telefono in faccia, come sempre.
sempre molto dolce.

profumo di rosa // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora