sono le dieci ed è ora di tornare a casa.
io, marco e ari usciamo da casa di ale.
marco è il primo ad andarsene, ci saluta allontanandosi e mandandoci un bacio volante.
io e ari, invece, rimaniamo lì qualche altro secondo, dato che mi trattiene.
"con cosa vai?" mi chiede.
"in che senso?"
"come torni a casa?"
"a piedi". provo ad allontanarmi ma, vedendola lì immobile, mi giro con un'aria interrogativa.
"se vuoi ti do un passaggio, sono in motorino".
inizialmente sono tentata a risponderle di no, ma poi penso alla mezz'ora che devo farmi al buio.
"va bene" dico solo, pronta a seguirla.
apre il portone di alessio, prende un casco e me lo porge. "è di ale, ma non credo gli dia noia". annuisco e la seguo.
arriva il momento in cui mi tocca reggermi a lei. le mie mani inizialmente tremano, ma faccio finta di nulla e mi tengo.
facciamo un pezzo di strada tranquillamente, ma si ferma davanti casa sua.
"aspettami qui, devo vedere una cosa".
mi lascia sola a tenere il motorino. inizio a guardarmi intorno, non sapendo cosa fare.
non so perché ma ho un po' d'ansia a stare sola al buio, per strada.
in più non mi sento per niente al sicuro nemmeno con la presenza di arianna.
"cazzo". mi spavento e faccio un piccolo salto all'indietro.
"cazzo non ho le chiavi"
"che vuol dire?"
"non ho le chiavi!"
"chiama ambro?"
"è ad anzio".
mi zittisco un secondo e inizio a riflettere.
"non avete lasciato a qualcuno una copia della chiave?"
"sì ad alberto, ma è a Milano".
"vabbè mi riaccompagni a casa?". chiedo, cercando di sviare il discorso: so già come andrà a finire.
quando arriviamo a casa mi blocco per darle il casco e mi allontano tranquilla, intenta ad entrare in casa. purtroppo, però, non riesco a fare la stronza in queste situazioni e mi giro. non posso farla dormire per strada.
"vuoi venire?"
"oh mio dio sì grazie".
mi scappa un sorriso vedendo la scena. è rimasta una bambina.
saliamo le scale del condominio in silenzio ed entriamo in casa. le luci sono spente. teoricamente tutti dormono quindi, cercando di fate il più piano possibile, la porto in camera.
mi sdraio sul letto, mentre lei resta in piedi e gioca con le mani.
"vieni, dormi qui. domani mattina te ne devi andare."
se la scoprisse mio fratello sarebbe un casino. forse a mia madre non importerebbe più di tanto, ma a giacomo sì.
annuisce e si sdraia vicino a me. si mette sotto le coperte e mette in carica il cellulare.
fai come se fossi in casa tua, mi raccomando.
dopo aver mandato un messaggio ad alessandro spegne tutto e si gira verso di me.
"grazie, mi hai salvata" dice sussurrando.
"vabbè"
"come sta andando il tutto?"
"il tutto cosa?" chiedo confusa.
"boh tutto"
non capisco a cosa si riferisca, quindi inizio a raccontarle di mio fratello, del lavoro di mia madre, del gatto...
capisco, però, che non voleva sapere solo questo appena la vedo confusa. sicuramente sta provando a dirmi qualcosa.
"e sei fidanzata?"
"no" rispondo.
"perché no?"
"perché non mi calcola nessuna."
"sicura?"
"sì, ne sono pienamente sicura."
"sai di cosa mi sono pentita?"
"no, non lo so?"
"di averti persa per una cazzata".
si gira dall'altra parte dandomi le spalle.
il mio cuore inizia a battere all'impazzata, ma mi passa in testa il "mantieni la calma".
sento il suo profumo.
"spero che domani mattina tu mi dia del vino bianco a colazione o non vado via contenta" aggiunge, prima di addormentarsi.🌹bnotte🌹
STAI LEGGENDO
profumo di rosa // ariete
FanfictionLivia e Arianna non credevano di rincontrarsi dopo essersi lasciate mesi prima. per colpa di un equivoco tra ambro e arianna le due si trovano una di fronte all'altra. il loro incontro potrebbe confermare o ribaltare la situazione. cit. il magico a...