mi sveglio sentendo un rumore forte davanti a me.
appena apro gli occhi vedo arianna con una faccia preoccupata. "scusa scusa scusa, non volevo svegliarti" sussurra, venendomi incontro.
"che stai facendo?"
"volevo fumare una sigaretta"
"in camera mia?"
la sento borbottare qualcosa e subito dopo mi fa gli occhi dolci.
"amore scusa non volevo, torna a dormire".
sento le farfalle nello stomaco. un dejavú di quando stavamo insieme.
"mi hai svegliato, non riesco a riaddormentarmi" dico, alzandomi dal letto.
"che fai?"
"che ore sono arianna?"
"sono le due di notte"
il mio sguardo si trasforma da dolce a incazzato. "stavi per fumare, quindi?"
"sì, lo stavo per fare"
"quanto fumi?"
si ammutolisce e inizia a grattarsi le braccia.
"e ti levi quel cappello? da quando ti ho vista la prima volta non ti manca mai in testa"
"sto bene col cappello"
"ok, ma quanto fumi?"
"tanto"
alzo gli occhi al cielo e cerco di contenermi per non svegliare nessuno.
"mi hai altamente rotto il cazzo. butta quelle sigarette"
"no che non le butto, sei matta?"
"ti fanno male arianna, ti prego"
"non ho nessuna intenzione di buttarle"
"arianna smettila, ti prego. datti una regolata"
"non mi fanno male, finiscila"
"finiscila tu". alzo la voce e prendo un infartino quando sento dei passi. arianna si nasconde sul balcone e io torno a letto.
"livia, tutto ok?" chiede mia madre, aprendo la porta.
"sì mamma, c'era una zanzara".
"dormi, è tardi". esce dalla stanza e mi precipito sul balcone.
"arianna, porca troia, stavo per finire nella merda per colpa tua"
"colpa mia? sei tu che hai urlato"
"ovviamente ho urlato!"
"urli sempre con me".
la guardo male e, appena si rende conto di quel che ha detto, inizia a scuotere la testa.
"no no no non intendevo quello aspetta".le faccio il dito medio e le prendo le sigarette di mano.
"ridammele"
"no"
"livia, ridammele"
"non ci penso neanche"
"livia"
inutile dire che riesce a fregarmi con i suoi occhi. i miei diventano lucidi e mi accuccio in terra.
"hey no, che ho fatto?"
"ti fanno male"
"ma chi se ne frega, perché piangi?!"
si siede a gambe incrociate di fronte a me e inizia ad accarezzarmi.
"non fare così".
"stai zitta".
"mi dai un bacio?"
alzo lo sguardo per incrociare il suo. ha sempre fatto così quando ero nervosa e devo dire che mi ha calmata.
"stai meglio?"
annuisco e mi siedo per bene, incrociando le gambe e iniziando a sgranchirmi.
"abbraccio?"
"mhm, ok"
mi sporgo per abbracciarla e mi fa cadere tra le sue braccia.
"mi ammazzi porca puttana" dico, ridendo. mi appoggio alla sua spalla e inizio a sbadigliare ripetutamente.
"hai sonno?"
"noo, tu dici?"
"non volevo svegliarti"
"vabbè"
inizio a ridere senza un motivo preciso. rido e basta.
"ti amo così tanto, aiuto" sussurro. è un ti amo ironico, che uso sempre con i miei amici.
"e ti odio". torno seria perché forse la odio davvero, è indescrivibile.
"grazie, ti voglio bene anche io" dice ironicamente, sbattendosi una mano in fronte.
"quante volte ti sei fatta alice?"
"ma cosa cazzo..."
"domanda semplice e innocua"
"un po' di volte"
"la ami?"
"non lo so, è una storia complicata la nostra".
"sì?"
"sì"
"capisco... va bene. hai voglia di vino bianco?"
"ho voglia di vino bianco"
"perfetto... e ti levi il cappello?"
finalmente se lo toglie. inizio a toccarle i capelli perché mi rilassa particolarmente in momenti del genere.🌹così🌹
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profumo di rosa // ariete
FanfictionLivia e Arianna non credevano di rincontrarsi dopo essersi lasciate mesi prima. per colpa di un equivoco tra ambro e arianna le due si trovano una di fronte all'altra. il loro incontro potrebbe confermare o ribaltare la situazione. cit. il magico a...