La cacciatrice d'ombre

L'angelo vendicatore

Stagione 2 - Episodio 13

Era passato ormai un mese e mezzo, o quasi, dall'ultima volta che aveva visto i fratelli Winchester. Finalmente, tra quello che definiva il suo lavoro e l'essere tornata una cacciatrice solitaria, era riuscita a ritrovare il suo equilibrio. Come aveva già preannunciato ad Ellen, era stata lontana dai due ragazzi per un po' e questo l'aveva aiutata a far chiarezza, o almeno così credeva, sui suoi sentimenti.

Aveva compreso che teneva particolarmente a Dean, più di quanto tenesse all'altro fratello, ma questo non voleva dire necessariamente che ne fosse innamorata. Insomma, era un bel ragazzo su questo non vi erano dubbi, ma lei era nata sola e sapeva che sola stava più che bene. Non sarebbe incappata in una storia d'amore impossibile, soprattutto con Dean Winchester.

Tutto ciò però non le impediva di informarsi ogni tanto su cosa stessero facendo i due; quel legame indissolubile che univa loro tre era impossibile da scindere. Spesso perciò chiamava Ellen, chiedendo notizie; fino a che non ebbe più bisogno delle informazioni della proprietaria del Roadhouse, per scoprire cosa avevano combinato.

Aveva appena finito una caccia e si stava riposando all'hotel, decisa a ripartire il giorno dopo, il suo sguardo annoiato osservava lo schermo del televisore, mentre il pollice quasi in automatico pigiava il tasto per mandare avanti i canali, nel tentativo di trovare qualcosa di interessante. Improvvisamente un'immagine attirò la sua attenzione e tornò al canale precedente, dove il viso di Dean veniva mostrato a fianco del cronista.

«Dopo la tentata rapina di ieri alla City Bank di Milwaukee, è partita una vera e propria caccia all'uomo. Il ricercato Dean Winchester, sembra avere dei precedenti, tra cui un omicidio e non si è ancora capito se il fratello minore sia al corrente dei suoi atti criminali.»

«Non ci posso credere...» commentò a mezza voce la ragazza, passandosi una mano sul volto; dopodiché abbassò il volume del televisore e si allungò verso il comodino, afferrando il cellulare.

Il telefono squillò per un po', prima che qualcuno le rispondesse.

«Pronto?»

«Sam, Dean è di nuovo al telegiornale, mi dici che cazzo avete combinato?» sbottò lei, non riuscendo a trattenere la frustrazione.

«Sì, lo sappiamo. Abbiamo avuto un problemino con un'altro mutaforma a Milwaukee.» rispose il ragazzo e lei sospirò, rassegnandosi all'idea che quei due attirassero guai in qualunque posto andassero, più ancora di quanto faceva un normale cacciatore.

«Dove siete adesso?» domandò, pensando che avrebbe potuto raggiungerli; in fin dei conti era da parecchio che non li vedeva.

«A un distributore sulla 95, stiamo andando a Providence, Rhode Island. Sembra che una donna abbia ucciso un perfetto sconosciuto dicendo che a dirglielo sia stato un angelo.» spiegò Sam.

«Ok,  vi raggiungo. Non fare uscire quell'imbecille di tuo fratello; ci manca solo che lo vede qualcun altro.» si raccomandò, per poi chiudere la chiamata.

Quella notte dormì a fatica: la sua testa continuava ad andare da ricordi che avrebbe voluto dimenticare a eventi che sperava non accadessero mai. La mattina successiva non rimembrava quasi nulla di quegli incubi, eppure il letto completamente sfatto e il suo corpo fradicio di sudore ne erano sicuramente un chiaro segno. Nonostante tutto, poteva tranquillamente immaginare cosa l'avesse in qualche modo traumatizzata; visto che al centro della voragine che erano i suoi pensieri e i suoi sentimenti, c'erano sempre quei due idioti che si mettevano nei guai.

Esasperata da quella consapevolezza, si alzò dal letto e prese un cambio pulito, dirigendosi poi verso il bagno. Quando fu sotto la doccia tutta la pesantezza e la preoccupazione sembrarono scivolare via assieme all'acqua. Sollevò il viso, lasciando che glielo picchiettasse, facendo in modo che anche l'ultima piccola ombra di quegli incubi svanisse assieme al vapore caldo che si sollevava dalla doccia.