SPECIAL - Horror Movie

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Stagione 4 - Episodio 5
Questo episodio ha bisogno di una spiegazione un po' più dettagliata. Tratterò tutti gli episodi speciali della serie (almeno quelli a me possibili) e visto che sono dei cameo, cercherò di renderli diversi dagli altri capitoli, soprattutto come stile di scrittura e narrazione.
In questo caso ho scelto uno stile da romanzo noir in prima persona, spero vi piaccia (anche perché non ho mai scritto con questo genere).


Era una notte buia e fredda, il cielo plumbeo prometteva pioggia e la luna piena baluginava tra le nubi grigie.

La mia motocicletta mi aveva abbandonato, inutili furono le mie suppliche e i miei tentativi di farla ripartire, fui costretta ad abbandonarla al primo meccanico disponibile. Dovevo necessariamente arrivare in Pennsylvania e l'unica soluzione era trovare al più presto un altro mezzo di trasporto. Era stata avvistata una malvagia creatura nella zona e il mio istinto di cacciatrice assaporava già l'idea di eliminare un altro essere immondo dalla faccia della terra; in questo caso sembrava si trattasse di un succhia-sangue, un figlio di quel Dracula della leggenda, ma gli indizi erano fin troppo evidenti e puzzavano di menzogna.

Decisi di dirigermi alla fermata dell'autobus più vicina, nonostante il proprietario dell'area di sosta, in cui avevo lasciato la mia fidata compagna, mi avesse detto che difficilmente avrei visto anche solo l'ombra di un pullman prima di due ore. Incurante di quell'avvertimento rimasi davanti a quel cartello vecchio e arrugginito per quasi mezz'ora, il peso dello zaino sulla spalla e il freddo che mi entrava fin nelle ossa, facendomi stringere ancora di più nel mio giubbotto di pelle. Fortunatamente, la pioggia sembrava ancora non voler tormentarmi.

Ad un tratto, dalla curva della strada, sbucarono due fanali e poco dopo fui abbagliata dalla loro luce che si avvicinava. Socchiusi gli occhi, infastidita e sentii distintamente una voce offrirmi un passaggio. Non era una voce qualsiasi, per qualche scelta del destino i miei fratelli, Dean e Sam Winchester, i migliori cacciatori di tutti gli Stati Uniti, dopo di me ovviamente, si erano ritrovati a passare su quella strada e mi fecero salire sul sedile anteriore della loro Impala nera. Anche loro erano diretti in Pennsylvania, anche loro come me erano curiosi di scoprire se quello fosse davvero un vampiro e dargli la caccia.

«È come ai vecchi tempi. – irruppe Dean, per tirare su il morale del gruppo – Una genuina caccia ai mostri! È arrivata l'ora che i Winchester ricomincino a seguire un vero caso.» come a decretare quella sua ultima frase d'incitamento, un tuono squarciò il cielo, aprendolo e facendo cominciare a scrociare l'acqua.

Mio fratello Dean aveva ragione: noi tre assieme eravamo come quel temporale, improvvisi e letali e quel vampiro se ne sarebbe accorto.


Il paese in cui ci ritrovammo quella stessa mattina, quando le nuvole e il temporale avevano lasciato il posto al sole, apparve ai nostri occhi allegro e spensierato, ben lontano da un luogo minacciato da una qualche creatura malvagia. Gli abitanti, con abbigliamento particolarmente folcloristico, stavano festeggiando l'Oktoberfest e i turisti scattavano foto ad ogni angolo caratteristico. Persino mio fratello Dean, nel passeggiare per le vie affollate, si era subito fatto prendere dall'aria di festa, precipitandosi verso un banchetto di bretzel ed acquistandone uno per ciasciuno.

«Guten tag.» salutò una bella bionda con un dirndl, il tradizionale vestito da Oktoberfest delle donne.

«Guten tag anche a te.» disse mio fratello, con la bocca ancora piena dell'ultimo boccone, guardandole il fondo schiena. A quanto sembrava, nonostante le sue disavventure e il suo essere finito all'Inferno per parecchi mesi, non aveva perso le sue abitudini da dongiovanni.

Avevamo quasi finito il nostro spuntino, quando Sam individuò un uomo di legge, un paffuto signore in divisa che stava indicando a due turisti la locanda migliore.

La cacciatrice d'ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora