Scontro tra prescelti

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Stagione 2 - Episodi 21-22

Kim si era fermata ad una stazione di servizio, da qualche giorno era irrequieta, non sapeva il motivo ma aveva la strana sensazione che si stesse avvicinando una vera e propria tempesta. A confermarglielo erano stati tutti i casi che le erano capitati sotto mano nelle ultime due settimane; oltre al Jinn che aveva catturato Dean si era ritrovata ad affrontare tre spettri e ben due demoni. Era come se improvvisamente tutte quelle oscure creature si fossero svegliate per qualcosa di imminente e terrificante.

Stava per ripartire, quando le squillò il cellulare e notò il numero di Ash, era strano che chiamasse lui, insomma lui era hacker, il ragazzo al computer, perché avrebbe dovuto chiamarla?

«Ash, tutto ok?» chiese, rispondendo.

«Non proprio. Ho bisogno che tu venga qui e in fretta.» specificò lui, la sua voce sembrava parecchio agitata.

«Cosa? Perché?» domandò, ma nel suo cuore sembrava non voler conoscere la risposta. Ci potevano essere tante spiegazioni del perché Ash fosse così preoccupato e la sua testa cominciò a pensarle tutte, una peggiore dell'altra.

«Non posso parlartene per telefono. Vieni qui subito.» le intimò lui, per poi chiudere la chiamata.

Con il cuore in gola salì in moto e si infilò il casco. Fortunatamente non era così lontano dal Roadhouse, se avesse preso la statale ci avrebbe messo al massimo un ora e mezza.

L'intero tragitto fu un agonia, mentre i peggiori scenari possibili continuavano a tormentare la sua immaginazione, dandole la conferma che quell'orribile sensazione che sentiva ormai da giorni poteva essere vera. Eppure, mai avrebbe potuto immaginare o essere minimamente pronta a ciò che le si parò davanti quando arrivò al locale.

Per un paio di minuti rimase paralizzata, a cavallo della motocicletta, riuscendo solamente a togliersi il casco, mentre l'odore di fumo ancora molto intenso le dava fastidio al naso e le faceva lacrimare gli occhi, forse ancora di più del dolore. Non era possibile, non poteva essere successo di nuovo, non poteva essere arrivata di nuovo tardi per salvare le persone che amava.

Scese dalla moto, lasciando il casco sul sellino e avvicinandosi alle macerie annerite di quello che rimaneva del Roadhouse, mentre alle sue spalle sentiva il motore di una macchina avvicinarsi e poi fermarsi, proprio dove una volta c'era il parcheggio. Non si voltò nemmeno a vedere chi fosse, in quel momento non le interessava, era troppo scioccata per interessarsene. Solamente quando si sentì chiamare, comprese che quello che aveva sentito poco prima era sicuramente il suono del motore dell'Impala nera di Dean.

«Kim, cos'è successo?» domandò.

«Io... Io non lo so... Sono arrivata ora e...» non riusciva a distogliere lo sguardo da quello spettacolo orrendo. In realtà era abituata a scene simili, anzi certe volte anche peggiori, ma la paura che tra quelle macerie ci potesse essere qualcuno che conoscesse le attanagliava la gola.

Dean e un altro uomo si fecero avanti, camminando sulle assi di legno nere e carbonizzate, nel tentativo di scoprire chi si fosse salvato e chi no.

«Vedi Ellen?» domandò il ragazzo, proprio mentre lei si prese di coraggio e li seguì, nel tentativo di dare una mano.

«No... Nemmeno Ash.» fece l'altro, continuando a guardare in basso, stando attento a dove metteva i piedi.

«Dean...» lo chiamò, accorgendosi troppo tardi che la sua voce era uscita come un lamento strozzato.

Si era chinata e le sue dita stavano sfiorando un braccio completamente carbonizzato, con al polso un orologio dal quadrante quadrato; avrebbe riconosciuto quell'orologio ovunque.

La cacciatrice d'ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora