9.

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Indifferenza.
Giulia aveva deciso di intraprendere questa strada.
Non lo calcolava più.

Più volte si erano ritrovati soli sala relax o in casetta, ma lei non lo guardava, non poteva farlo.

Stava piano piano scemando questa sua cotta per lui e non poteva permettersi di ricascarci.
Stava dando tutto alla danza e ci stava riuscendo benissimo.

Veronica era contentissima e non aveva mai dubitato sulla felpa.
Era meritatissima.

Sangio si stava pentendo sempre di più di quelle parole.
Aveva fatto una cazzata.
Aveva cominciato a scrivere una canzone su quelle frasi scritte pochi giorni prima.

Aveva capito subito fosse una canzone su Giulia.

Anche quando erano soli e lei fingeva di non vederlo lui scriveva di lei.
La osservava e le emozioni provate nel guardarla si stavano trasformando in emozioni.

Troppe volte la vide sola con Esa e non avendo coraggio non aveva chiesto a nessuno se tra i due fosse nato qualcosa.

Ma la gelosia era un puntino fisso nella sua testa.

Giulia non riusciva a dormire.
Quel pomeriggio avevano fatto le prove generali per la puntata che avrebbero registrato il giorno seguente e non era riuscita a fare alcuni passi nell coreografia che avrebbe ballato nel pomeridiano.

Decise di andare in salotto a provare.
Si mise le cuffiette e fece partire la base cominciando a ballare.

Anche Sangiovanni non riusciva a prendere sonno e decise di andare in cucina per farsi una tisana.
Portò appresso il quadernino sul quale aveva terminato la sua canzone su Giulia.

Uscí dalla stanza e per andare in cucina passò dal salotto.
Vide una figura danzare.
Il suo angelo.
Tutt'un tratto scivoló e lui corse verso di lei e la prese al volo ma caddero entrambi.

Lei aveva gli occhi chiusi.
Aveva sentito il profumo di Sangio e non voleva aprire gli occhi.

Lui era sotto di lei e la ammirava.
Non smetteva di pensare quanto fosse bella.

Lei si tolse le cuffie e aprí gli occhi.
"grazie" disse debolmente.

Era la prima parola e il primo sguardo che gli rivolgeva dopo giorni.
Quei pozzi azzurri.

Lui respirò pesantemente.
Si sentiva sollevato.

Lei percepiva le bollicine nello stomaco.

"e di che? non ti avrei mai fatto cadere Giu, non voglio vederti farti del male"

'seriamente?!' pensò lei 'mi hai gia fatto male'

Rimasero così per un tempo che sembrò lunghissimo.

Lei si decise a parlare
"peccato, mi sono già fatta male"

Lo sapeva, non era sua intenzione, ma lei non poteva esserne a conoscenza.

"Giu..."
"non devi dire nulla Sangiovanni, non ti piaccio, va bene così, sai a quante persone non piaccio, non sei ne la prima ne l'ultima"

Si alzò e notò il quadernino aperto per terra.
Sangiovanni era ancora sdraiato e stava pensando a quelle parole.

Lei raccolse il quaderno e comició a leggere.
"no ferma" disse di fretta lui alzandosi e cercando di rubarle il quadernino.

BOLLICINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora