Novità

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L'addestramento sarebbe dovuto durare tre anni. Avevo sempre pensato fosse davvero un mucchio di tempo, ma mi ritrovai a finire il secondo anno prima ancora di riuscire a realizzare la cosa.
In due anni avevo già imparato a padroneggiare il movimento tridimensionale meglio di qualsiasi altra recluta, avevo scalato montagne, ero stata in mezzo a tormente di neve e avevo ottenuto i massimi risultati in ogni disciplina. Più il tempo passava, più le persone faticavano a vedermi solo come "la bella ragazza che ha deciso di arruolarsi", tanto che riuscii a farmi dei veri amici per la prima volta in vita mia.
Legai particolarmente con Hannah, una ragazza che tutti pensavano fosse il mio opposto su tutti i fronti. Lei bionda, occhi azzurri, una risata contagiosa, sempre sorridente e disponibile per tutti. Io castana, occhi marroni, con un carattere freddo e un umorismo piuttosto pungente e di difficile comprensione. Nonostante ciò, quando eravamo insieme riuscivamo a dare il meglio di noi, e non solo metaforicamente: negli attacchi in coppia eravamo riuscite letteralmente a sbriciolare qualsiasi record degli ultimi 100 anni.
In generale, potevo dire che andasse davvero tutto bene, eppure, un giorno cambiò tutto. Anche se non saprei dire se in peggio o in meglio.

Quello che successe fu fondamentalmente un cambio nel programma di addestramento: viste  le morti ingenti delle nuove reclute in ogni spedizione, i comandanti decisero, visto anche il periodo particolarmente tranquillo all'esterno delle mura, di mandare alcuni dei migliori soldati ad addestrare le reclute dell'ultimo anno. Quei soldati furono: Auruo Bossard, Hanji Zoe, Eld Gin e Petra Rall. Tutti sottoposti dell'ultimo soldato venuto a istruirci: il famoso capitano Levi.

La notizia si era già sparsa per tutto l'accampamento, e nessuno, compresa Hannah, riusciva a trattenere l'entusiasmo.
<Ziv, riesci a credere che finalmente vedremo i nostri idoli in carne ed ossa?> mi disse lei.
<Senti, Hannah, apprezzo davvero il tuo entusiasmo, ma non ho davvero tempo per idolatrare qualcuno, per quanto meritevole egli sia> risposi freddamente.

Nonostante tutti sapessero già la notizia, i nostri superiori decisero lo stesso di radunarci nella sala comune per fare il grande annuncio. Ebbene, il comandate Pixies, quell'anno a capo dell'addestramento, ce li presentò. Nonostante tutti si dimenassero per riuscire a vederli meglio in mezzo alla folla, io, non essendo molto alta, riuscii a intravederne un paio, tra cui il capitano Levi. Non l'avevo mai visto prima, sapevo solo che tutti lo descrivevano come un tipo cupo e piuttosto basso. Ebbene, sul "cupo" mi ritrovai perfettamente d'accordo, sul "basso" molto meno. Non ero molto alta, comunque lui a occhio e croce mi superava almeno di dieci centimetri. Inutile negare che lo trovai fin da subito un tipo piuttosto attraente, ma di ciò mi importava meno di zero. Il mio unico obbiettivo era riuscire a imparare e padroneggiare qualsiasi tecnica fosse stato disposto ad insegnarmi, d'altronde tutti sapevano che lui era il migliore tra tutti i soldati.

Il primo giorno del nuovo addestramento fu uno dei giorni più belli di tutta la mia vita. Per la prima volta dopo tanto tempo, mi sentivo stimolata e pronta ad apprendere come il primo giorno in cui arrivai al campo. La mattina iniziò con una lezione teorica tenuta da Hanji su tutte le scoperte fatte sui giganti negli ultimi anni. Riuscii a capire che l'addestramento proposto nei primi due anni era davvero riduttivo e irrealistico, dal momento che si basava sull'uccidere giganti normoforma e non erano mai stati nemmeno accennati i "giganti anomali". Fu bellissimo inoltre vedere gli occhi di Hannah illuminarsi ad ogni parola detta da Hanji. Le erano sempre interessati i giganti, ma evidentemente molto più di quello che credevo.

Una volta finita quella lezione, saremmo dovuti andare in mensa a mangiare qualcosa, tuttavia mi sarebbe sembrata sprecata la mattina se non mi fossi allenata nemmeno un po', così decisi di andare all'esterno per fare una corsa. Evidentemente non ero stata l'unica ad avere quell'idea, perché, appeso ad un ramo robusto di un albero, c'era il capitano Levi che faceva delle trazioni. Probabilmente non l'avrei notato se non fosse stato per quel gruppetto di ragazze impertinenti che lo fissavano sbavando da dietro una staccionata.
<Davvero ridicole> pensai. Un po' mi dispiacque per lui, perché in fondo lo capivo: tutte quelle ragazze lo desideravano per il suo aspetto, per il suo grado in comando, ma niente di più.

Dopo un'ora di corsa, raggiunsi Hannah e Thomas, un altro nostro compagno, in mensa.
<Sei sempre la solita, se la prossima volta tarderai un altro po' non riuscirai nemmeno a trovare una fetta di pane!> mi rimproverò Hannah.
<Bé, questo è un motivo in più per tentare di correre più veloce, no?> risposi ironicamente. Entrambi scoppiarono a ridere, e a quel punto nemmeno io riuscii più a trattenermi. Una volta seduta a tavola e consumato il mio misero pasto, raccontai loro quello che avevo visto all'esterno. Hannah sbuffò, e disse che era meglio così, almeno in quel modo quelle oche avrebbero avuto qualcosa da fare al posto di darci fastidio.
Eppure, io sapevo che quello che le importava veramente era che in quel modo sarebbero state lontane da Thomas, per cui aveva una cotta dall'inizio del secondo anno. Avevo sempre creduto che Thomas ricambiasse i suoi sentimenti, eppure nessuno dei due aveva mai mosso un dito. Speravo riuscissero a farlo entro quell'anno, perché dopo quello che attendeva tutti e tre era, con buone probabilità, la morte.

Il secondo giorno, finalmente, era in programma l'addestramento con il capitano Levi.
Una volta arrivati sul posto, rimasi però incredibilmente stupita di apprendere che avremmo fatto esercizio sul combattimento corpo a corpo, e non riuscii a trattenere il mio disappunto.
<Mi scusi, Capitano, ma a cosa ci serve apprendere nuove tecniche di combattimento corpo a corpo, se alla fine dovremo lottare contro dei giganti?> chiesi.
Si girò a guardarmi, e sembrò stupito.
<Un altro che mi vede solo per il mio aspetto> pensai.

<Forse non ti sono chiari tutti i numerosi ruoli affidati a un soldato, stupida mocciosa. Sappi solo che il combattimento corpo a corpo servirà a tutti voi in più di un'occasione. E ora, se non hai obiezioni, comincerei a far entrare qualche nuovo concetto in quelle vostre stupide testoline> rispose.

Sentii subito la mano di Hannah che si stringeva forte nella mia. Lei sapeva bene come reagivo quando qualcuno mi parlava in quel modo, ovvero come un vulcano pronto ad eruttare. Tuttavia, grazie al suo aiuto e al pensiero che prenderlo a pugni non sarebbe servito a niente se non a farmi espellere, riuscii a trattenermi.
Levi diede ordine di dividersi a coppie, e ovviamente lasciai Hannah con Thomas, anche se dubitavo fosse una buona scelta dal momento che nessuno dei due avrebbe mai torto un capello all'altro.
Sicuramente molti ragazzi avrebbero fatto a pugni per essere in coppia con me, tuttavia, avendoli già buttati tutti al tappeto almeno una dozzina di volte, erano troppo intimoriti per avvicinarsi. A causa della mia solita fortuna, il mio gruppo si rivelò essere di numero dispari, e così rimasi sola, e il Capitano se ne accorse.

<Non è rimasto nessuno che possa fare coppia con questa recluta?> chiese a voce alta, ma regnò il silenzio.
<Va bene allora>, disse, <tu combatterai con me>
Se prima regnava il silenzio, in quel momento si poteva dire che non volasse nemmeno più una mosca. Guardai la faccia dei miei compagni, ed erano tutti sconvolti e terrorizzati.
<Ziva aspetta, se vuoi puoi esercitarti con noi> mi sussurrò Hannah.
<Hannah tranquilla, di cosa hai paura? Sono sicuramente la più letale qui, quindi se c'è qualcuno che può batterlo, quella persona sono io> le dissi, ma questo non sembrò tranquillizzarla.

<Bene, io e la recluta...>, cominciò Levi leggendo il nome sulla mia divisa, <... Tanaka vi mostreremo alcune tecniche molto efficaci di difesa>
Successivamente mi disse di attaccarlo, e così feci. Ero davvero sicura di potercela fare, eppure, senza nemmeno capire come, mi ritrovai stesa a terra, tutta dolorante. Questo accadde più e più volte, per ogni tecnica che doveva mostrare.

<Sei troppo debole e di questo passo rischio di ucciderti, quindi levati di torno mocciosa così posso scegliere un tuo compagno per sostituirti> disse a un certo punto.
Nonostante avessi male ovunque, la mia determinazione era ancora troppo elevata per abbandonare l'impresa a quel punto. In più non gli avrei mai permesso di averla vinta e trattarmi in quel modo, nemmeno se fosse stato il re in persona.
<No, posso continuare> gli dissi rialzandomi.
Non riuscii a vincere nemmeno uno scontro, tuttavia quella stessa sera, durante la cena, non si faceva che parlare di me e come non mi fossi arresa di fronte a Levi.

Ombre - Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora