Kenny

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Per la prima volta, quando mi svegliai la mattina successiva era ancora ancora lì, al mio fianco, proprio dov'era prima che io chiudessi gli occhi. Stava dormendo come un bambino. Con gli occhi chiusi, trasmetteva tranquillità e serenità. Anche se, una volta aperti, non si riusciva a non perdersi nelle ombre che infestavano il suo sguardo.
Piano piano, mi avvicinai a lui, posandogli un leggero bacio sulla guancia.
<Buongiorno dormiglione> gli sussurrai all'orecchio. Si svegliò, strofinandosi leggermente gli occhi.
<Mhhh... quanto cazzo ho dormito... che ore sono?> mi chiese.
<Sono quasi le sette, quindi muoviti e mettiti qualcosa addosso>
Infatti, eravamo ancora mezzi nudi dalla sera prima. Quel giorno, saremmo dovuti partire per una nuova missione. Non fuori dalle mura, ma dentro. Saremmo dovuti riuscire a tenere sotto la nostra custodia Eren e Historia, nonostante la polizia militare complottasse contro di noi. Per la prima volta non avremmo dovuto combattere contro i giganti, ma contro gli esseri umani stessi.

Come era prevedibile, trasportando Eren e Historia attraverso le città, successe il finimondo. Faticavo a credere ai miei occhi: la polizia militare, per rapire i due ragazzi, ci sparò a vista. Umani uccidevano umani.
Riuscii a cavarmela a fatica, tanto che un proiettile mi passò proprio a fianco alla testa, ferendomi all'orecchio.
Per la prima volta in vita mia, uccisi un uomo. Il vuoto che ciò mi causò fu indescrivibile. Tuttavia, se non lo avessi fatto, l'unica ad essere morta sarei stata io.
Per Levi, ovviamente, fu più facile. O almeno così credevo.
<Kenny!> lo sentii urlare a un certo punto. Un uomo, piuttosto alto, che aveva sicuramente passato i 50 da un po', lo stava inseguendo. Doveva conoscerlo.
Ovviamente, mi lanciai subito in suo aiuto, ma fu perfettamente inutile. Appena mi sollevai in aria, qualcuno mi colpì alla testa, facendomi crollare a terra e perdere i sensi.

Quando mi ripresi, mi trovavo legata per il busto a una sedia in quello che sembrava essere un vecchio deposito polveroso. Ovviamente, le lame e il dispositivo di manovra mi erano stati tolti. Era buio, ma non sembrava ci fosse anima viva.
<C'ènessunooo?> urlai nella speranza chiunque mi sentisse.
Non ricevendo nessuna risposta, provai immediatamente a divincolarmi. Mi spostai a destra, a sinistra, di nuovo a destra. Tuttavia, le corde non si allentarono. Provando nuovamente, finii a terra, ribaltando la sedia. Non riuscendo a tirarmi su, dovetti rimanere stesa su quel sudicio pavimento.
Mentre ero stesa a terra, il mio pensiero andò subito a lui. Non avevo dubbi stesse bene, nonostante la difficoltà della missione, tuttavia mi preoccupava molto l'uomo contro al quale aveva gridato prima che perdessi i sensi.

Nemmeno dieci minuti dopo aver fatto quel pensiero, quell'uomo mi si parò davanti. Mi aiutò, rimettendo a posto la sedia, poi cominciò a parlare.
<Bene, bene... e così tu, una stupida ragazzina, dovresti essere il famigerato Caporale Tanaka? Mi aspettavo di meglio visto le storie che ho sentito sul tuo conto> cominciò. A quelle parole, in me montò una rabbia incontrollabile.
<Tu prova solo a slegarmi, e vedremo chi di noi due sarà la stupida ragazzina, vecchio di merda> gli ringhiai addosso, con un tono che ricordava molto quello del mio uomo. In risposta, mi tirò un calcio alla gamba. Il dolore che mi provocò fu enorme, tuttavia non feci nessuna smorfia di dolore, per non dargli soddisfazione.
<Pensaci due volte prima di insultarmi la prossima volta> mi disse con fare quasi compiaciuto.
<Perché sono qui? Perché non mi avete ucciso? Chi sei tu?> gli chiesi.
<Calma, calma... quante domande. Io sono Kenny, l'uomo che entro qualche giorno ti pianterà una pallottola in testa, è un piacere conoscerti. Vedi, non ti abbiamo ancora ucciso perché ci servi, dovrai fare da esca. Mentre riportiamo Eren e Historia dove dovrebbero essere, tu resterai dalla parte opposta del Wall Rose. Così facendo i tuoi amati colleghi dovranno scegliere se salvare te o salvare loro. Non ho dubbi sceglieranno loro, ma mi sembrava comunque divertente provare> mi rispose.
Da quelle parole, capii immediatamente due cose. La prima era che evidentemente, nonostante gli sforzi fatti, Eren e Historia erano caduti sotto il loro controllo. La seconda era che, se non fossi riuscita a liberarmi in poco tempo, sarei morta senza ombra di dubbio.
<Sei solo un illuso. Lui mi troverà e ti ucciderà, sempre che io non riesca a slegarmi prima e lo faccia con le mie stesse mani>
<Lui? Lui chi? Dubito che uno dei tuoi stupidi compagni riesca a torcermi anche solo un capello>
<Il Capitano Levi, lui verrà a salvarmi> risposi secca. Quando terminai la frase, Kenny scoppiò in una grassa risata.
<Levi? Ma fammi il piacere! Credi davvero gli importi qualcosa di una sua sottoposta? O di qualcuno, in generale, al di fuori di se stesso?> disse continuando a ridere.
Quando ebbe finito, abbozzai un leggero sorriso divertito, fissandolo con uno sguardo gelido. Volevo proprio farlo sentire uno stupido, e ci riuscii benissimo. Fece per un attimo una faccia stupita, poi tornò al solito tono di superiorità.
<Ah e così il piccoletto si è dato da fare vedo... Bé dai, non mi sembra abbia scelto male dopo tutto> disse avvicinandosi a me e sbirciando dall'alto la mia scollatura.
Senza esitare, gli tirai una testata sul naso. Immediatamente, lui rispose sferrandomi un calcio allo stomaco e facendo volare me e la sedia a metri di distanza.
<Addio ragazzina, io ora vado dove c'è più bisogno di me. Arriveranno a farti compagnia due miei... simpatici collaboratori> disse prima di girare sui tacchi e andarsene.
Poco dopo, come promesso da Kenny, arrivarono due uomini sulla trentina, alti e grossi almeno il doppio di me.

Ombre - Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora