Ore 6:30
Suona la sveglia. Cavolo non ho voglia di alzarmi, ieri notte non sono riuscita a dormire perché ero in ansia per il primo giorno delle superiori.
Nel frattempo suona di nuovo la sveglia.
"La spegni quella cazzo di sveglia o devo farti alzare io?!" urla mia sorella che non ha nulla da fare che tormentarmi di prima mattina.
"Si, adesso mi alzo, ma che palle!" rispondo a tono.Dopo aver fatto un appetitosa colazione (che equivale a latte e caffè) vado lavarmi in fretta, non vorrei fare ritardo il primo giorno di scuola. Mi trucco un po' e sono pronta.
"Partiamo o vuoi andare a scuola a piedi?!" anche mio fratello Ale è molto simpatico di prima mattina.
"Okay, madonna santa, ce l'avete tutti con me oggi eh!"Saliamo in macchina e dopo 10 minuti siamo arrivati a scuola.
Scendo e mi piazzo vicino a mio fratello che mi fa conoscere tutte le sue amiche e amici. Uno mi colpisce maggiormente: è basso (alto come me), biondo, occhi azzurrissimi e un buon profumo. Mio fratello me lo presenta: "Lui è Matteo, è una brutta persona, non la devi frequentare" dice scherzosamente "e lei è mia sorella Benedetta".
"Piacere, Benedetta"
"Piacere, Matteo"
"Andiamo Benni se no ci perdiamo il noioso discorso della preside e dei tuoi professori."
Entriamo, la struttura è molto ampia, costruita bene ma niente che io non abbia già visto."Allora: le seconde, le terze, le quarte e le quinte vanno nelle proprie classi, i nuovi arrivati si fermano qui, grazie."
"Ciao Benni io vado."
"No Ale, non abbandonarmi ti prego." ma niente, non mi ascolta, mi saluta con la mano e se ne va tra la folla.Una professoressa, al quanto cicciottella, nomina almeno 30 ragazzi in cui ci sono anche io, mi avvicino a lei, mi passa un foglio: 'Benvenuto, sei nella classe 1A con:....' e c'erano scritti molti nomi che non conoscevo.
Seguo la professoressa a noi assegnata che ci guida in un corridoio corto, ed entra in una classe lunga e stretta.
Mi siedo subito in penultima fila per non dare nell'occhio ai professori.Dopo circa 5 minuti la professoressa comincia a parlare "Benvenuti, sono la prof di inglese, Chittera. Sono la vostra coordinatrice,..." e bla bla bla, non mi interessa di cosa dice quella.
Entra un ragazzo, alto, moro, occhi verdi.
"Oh, ti ringraziamo per essere venuto a scuola Mazzini."
"Se se. Chittera dove mi siedo?!"
"C'è un posto là, vicino alla ragazza mora." oddio, sta indicando me. Il ragazzo si avvicina e chiede se si può sedere, io ovviamente gli faccio gesto di accomodarsi.Lo fisso per tutta l'ora. È bellissimo. Chissà come si chiama..
"Come ti chiami?"
"Eh? Cosa? Io?"
"Sì, sto parlando con te. Io mi chiamo Benedetta, piacere." gli porgo la mano sorridendo, lui la rifiuta.
"Meglio che tu non mi conosca, piccola." piccola? Mi ha chiamata piccola?! Ma come osa.
"Piccola lo vai a dire a qualcun'altra, ciccio."
"Se se, bla bla bla. Lo so che ti piaccio, non hai fatto altro che fissarmi tutta l'ora." oh cazzo, allora se n'è accorto. Divento rossa come un peperone, se ne accorge e infierisce ancora di più.
"Ehi, cos'hai, nessun bel ragazzo ti ha mai ripresa?! Senti piccola, è meglio che ti ci abitui. Non sei bella, nessuno ti vuole e chiunque ti può far imbarazzare tranquillamente. Sei una preda troppo facile per me. Ti insegnerò come rispondere a tono quando ti offendono. Okay?" mi fa un sorrisetto malizioso
"O-okay." dico un po' spaventata, nessuno mi ha mai detta che sono brutta, e sentirlo dire da un ragazzo bello mi sconvolge completamente.Passano altre due ore. Finalmente suona.
Mi alzo, mi metto la giacca, mi sistemo. Sto per uscire dalla classe quando il ragazzo che mi era seduto accanto mi afferra il braccio.
"Aspetta. Ti devo dire una cosa." oddio, cosa mi deve dire? Mi sto spaventando, ma mi tranquillizzo appena dice
"Dammi il tuo numero di cellulare." oh cavolo, avevo davvero preso un colpo.
"Okay: 334..."
"Bene, come hai detto che ti chiami?"
"Benedetta. B e n e d e t t a. Capito? Te invece? Come ti chiami?"
"Lucas."
"Oh, che bel nome."
"Sì, lo so. Ciao" e se ne va, lasciandomi lì, come una scema, dopo avergli fatto un complimento se ne va così?! Che ragazzo strano.Esco da scuola.
"Ciao Benni, dov'eri finita?!"
"Oh nulla di che Ale, tranquillo. Andiamo ora?"
"Okay, si si, partiamo pure."
Ce ne andiamo velocemente.Appena arrivo a casa mando un messaggio alla mia migliore amica, Lisa.
-Oggi vengo da te, ti devo parlare urgentemente. Okay?-Poco dopo ricevo un messaggio, guardo, ma non è Lisa, è...Lucas?! Che vuole ora.
-Ciao piccola. Vieni a scuola alle 16 in punto, ti accompagno a prendere il gelato.-
-Non posso, sono già impegnata e non chiamarmi 'piccola' che mi da fastidio.-
-Invece ti chiamo come mi pare, piccola. No no, niente impegni. Tu vieni oppure ti vengo a prendere io.-
-Ma se non sai nemmeno dove abito.-
Nessuna risposta.Dopo un paio di minuti mi arriva un altro messaggio, è Lisa. Finalmente eh!
-Ciao, scusa, oggi non posso, sono con un amica di scuola. La cosa urgente me la dici domani, okay amore?- ehm, si, mi chiama amore.
-Okay baby. A domani. Baci baci.- e io la chiamo baby.Dopo dieci minuti sento suonare il campanello, nessuno va a rispondere, cavolo è vero: mamma è andata a fare la spesa, papà è al lavoro, mia sorella esce sempre e Ale è da amici.
Mi alzo dal divano su cui ero e vado ad aprire la porta.
"Ciao piccola, andiamo?"
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Fall in love
Romantik"Fall in love" significa letteralmente "cadere in amore", e io, come sempre, cado in amore.