Capitolo 2

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Apro la porta.
"Ehi piccola, andiamo?"
"C-cosa? Come fai a sapere dove abito? Come sei venuto qui? E perché sei qui?"
"Ehi con calma piccola. Comunque io sono uno stalker professionista, stai attenta a me. E ho 16 anni quindi ho il motorino, sono venuto qui per andare a prendere il gelato."
"Oh, okay. Allora...ehm, entra, entra pure." gli apro completamente la porta e lo faccio accomodare in salotto "Siediti pure, aspetta 10 minuti che mi preparo, intanto guarda pure la tv, lì c'è il telecomando."

Salgo le scale correndo, entro in camera, chiudo la porta e panico, panico generale. E adesso che faccio? Che cosa mi metto? Mi devo anche truccare? Ommioddio troppe domande.
Apro l'armadio, prendo: un maglietta bianca a fiori, un paio di jeans attillati chiari, le mie amate vans grigie e dei braccialetti. Mi improfumo per bene, mi metto un filo di matita sotto gli occhi e mi fermo a riflettere: perché cavolo ho gli occhi marroni se mio padre ce li aveva azzurri e mia madre castani?! Perché non potevo assomigliare di più a mio padre e prendere anche i capelli biondi?! Perché proprio mia sorella doveva essere più bella di me? Perché lei, quando aveva 14 anni, poteva uscire con quanti ragazzi voleva e io, che ne ho 14 non posso?! Poi penso: beh, tanto lei adesso ne ha 18 e non ha nemmeno il ragazzo, ahahah.

Guardo l'ora, 16:11, lui è arrivato a casa mia alle 15:56...cavolo sono in super-mega-iper ritardo.

Corro giù dalle scale pettinandomi i capelli con le mani per il poco tempo che ho.
"Ehi, sono pronta Lucas."
"Oh, okay, possiamo andare piccola?"
"Sì. Ma hai un secondo casco per il motorino?"
"Si si, tranquilla mi sono organizzato."
"Okay, un attimo, scrivo un biglietto così se vengono a casa i miei e non mi trovano sanno il motivo."
Prendo un foglietto e ci scrivo:
'ciao, sono uscita con Lisa, forse torno a casa tardi, se non vengo per cena vi mando un messaggio. Baci baci -Benni ❤️'

Usciamo. Non vedo la sua moto. Mi accompagna dietro casa ed eccola lì, sul mio bel prato verde dentro la mia proprietà privata.
Prendo il casco verde, e lo amo solo per il colore, e salgo sul motorino, mette in moto e partiamo.

Dopo un quarto d'ora siamo arrivati davanti a scuola, perché da quel che ho capito lui abita molto vicino alla scuola.
Camminiamo per circa altri 5 minuti, ma li passiamo quasi in silenzio. L'unica cosa che riusciamo a dirci è la marca della sua moto, dove l'ha comprata, e cose che non mi interessavano, ma pur di sentire la sua voce facevo di tutto.

Arriviamo davanti alla gelateria 'Nutelleria' e la amo solo per il nome.
Ci sediamo a un tavolino dietro l'edificio, giusto per avere un po' di privacy.
Ordiniamo un gelato: io ho preso i gusti yogurt e stracciatella, lui ha preso i gusti fragola e cremino.

Appena ci arrivano i gelati, parliamo. Ho scoperto che ha 16 anni, è nato il 29 agosto, quindi è un '98, suo padre ha avuto il cancro ma hanno fatto in tempo a curarlo, sua madre, invece, è una giornalista, quindi non sta quasi mai a casa. I suoi sono divorziati da 10 anni, il motivo era che lui si ubriacava ogni sera e picchiava sua moglie, non gravemente, ma si era stufata di tutti i lividi e di Lucas che continuava a chiederle perché il papà la picchiava. Lui vive da sua madre.
"E tuo padre?" sono troppo curiosa.
"E mio padre è scomparso. Dopo le molte attenzioni che gli abbiamo dato io e mamma è andato via con una donna più giovane, Milena, 20 anni circa, infermiera. Non so più dov è. L'ho cercato per molto tempo, ma nulla, lui continua a viaggiare e 'scappare' da me perché pensa che gli siamo stati accanto solo per farlo rimettere insieme a mia madre. Ma non è vero, noi non siamo più una famiglia, ma è pur sempre mio padre."

La sua storia è molto triste. Poi chiede anche di me.
"Beh, io mi trovo in una situazione migliore. Mio padre e mia madre sono sposati, ho un fratello, Ale, di 20 anni e una sorella, Stefi, di 18 anni. Io ho 14 anni e boh, cosa ti posso dire di me...ho una 'malattia' rara, la celiachia, ma io non la considero una malattia, ben sì è come essere vegetariano o vegano, è uno stile di vita, però se io non seguo questa 'dieta' che mi vieta di mangiare grano, muoio."
"Oh, che peccato."

Passo tutto il pomeriggio a camminare per il paese con Lucas.
"Perché hai scritto sul biglietto che uscivi con Lisa? Chi è questa Lisa?"
"Oh, Lisa è la mia migliore amica, se scrivo su un biglietto o dico ai miei che esco con un ragazzo mi uccidono perché, per loro, sono troppo piccola per frequentare ragazzi e se sono d'accordo, cosa molto rara, mi chiamano ogni ora per sapere cosa sta succedendo, di cosa stiamo parlando e altre cose da psicopatici."
"Ah, bene."
"Già"

Dopo un po' incontro Matteo.
"Ciao Matteo!" dico ad alta voce, così che possa accorgersi di me.
"Oh, ciao Benedetta. Che piacere rivederti. Ciao anche a te Lucas"
"Si si, ciao Matteo."
Divento rossa perché sta fissando la mia mano intrecciata con quella di Lucas, la stacco subito. Non mi ero accorta di essere mano nella mano con lui. Matteo se ne esce con la scusa di dover andare dalla sua ragazza. Cosa cosa cosa? Ha la ragazza? È da quanto? Glielo sto per chiedere ma se ne ne va con "Ci vediamo domani Benedetta, ciao."

Ricomincio a camminare ma mi accorgo che Lucas non si è ancora mosso, allora torno indietro.
"Non vieni?" gli chiedo gentilmente.
"Perché? Tanto ti vergogni di me."
"Cosa? No...io...non mi vergogno di te."
"Allora perché hai tolto la tua mano dalla mia quando quello là le ha viste?!"
...

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