Capitolo 16

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Lucas e Alice si siedono a qualche tavolino da noi.

"Andiamo? Non voglio più stare qua."

"Okay."

Gli prendo la mano e ci dirigiamo verso il parco.

Mi giro per vedere la reazione di Lucas al mio gesto e lo vedo irrigidire mentre mi guarda, Alice invece cerca di calmarlo tenendogli la mano e rassicurandolo in qualche modo a voce.

Mi rigiro soddisfatta e Raffaele mi guarda perplesso.

"Che è successo? Non mi starai mica usando per ingelosire il tuo ex, vero?"

"No no, tranquillo." gli sorrido e mi appoggio a lui.

Siamo arrivati a un parco ed è buio pesto, a malapena vedo la stradina fatta con i sassi e ho rischiato ben due volte di cadere tra i rami che erano caduti qualche giorno prima a causa di un temporale.

Ci sediamo su una panchina. Io mi corico, metto la testa sulle sue gambe a guardare il cielo.

"Allora. Strano che non ti abbia vista in giro per la scuola. Anche perché è già Aprile."

"Beh penso che tu non mi abbia mai vista perché sto sempre davanti alla mia classe con il mio attuale ex-ragazzo."

"Oh, mi spiace. Quando vi siete mollati?" dal suo tono di voce sembra che non sia affatto dispiaciuto.

"Qualche giorno fa. Non ha altro da fare che scrivermi tutti i giorni chiedendomi scusa. Perché ha 'per sbaglio' - mimo con le dita le virgolette - baciato un'altra e poi esce con questa qui. Penso che non si sia proprio pentito di quello che ha fatto."

"Oh, beh meglio dai." abbassa la testa che prima guardava le stelle e punta i suoi occhi sui miei. Adoro i suoi occhi verdi, sono di un verde diverso da quelli di Lucas, sono più pieni, più intensi, non so come descriverli.

"Perché meglio?" chiedo ridendo.

"Così sei tutta per me." mi fa un sorriso malizioso.

Dopo qualche minuto di silenzio, Raffaele inizia a giocare con i miei capelli.

"Mi piacciono i tuoi capelli."

"Grazie e a me i tuoi occhi." ops, non dovevo dirlo, mi è scappato. Sono stupida, ora penserà che io non faccio altro che guardare i suoi occhi.

"Grazie"

Dopo cinque minuti suona il cellulare a Raffaele.

-pronto?-
...
-si si, adesso arriviamo.-
...
-okay, ci vediamo tra dieci minuti là. A dopo.-

Chiude la chiamata.

"Andiamo va, le nostre mamme si sono preoccupate perché non ci hanno più trovati."

"Cosa le diciamo se ci chiedono dove eravamo?"

"Diciamo che eravamo in una fumetteria e non abbiamo avuto la cognizione del tempo."

Ci incamminiamo al ponte dove ci aspettano Maria e mia mamma.

Dopo cinque minuti di camminata, ci ritroviamo a più o meno 20 metri dalle mamme e Raffaele toglie lentamente la sua mano dalla mia.
Sono rattristata perché mi piaceva stare mano nella mano con lui, ma se ci avessero visti così avrebbero pensato subito ad un'altra cosa.

Guardo il cellulare. 23:30. Cavolo è molto tardi. Per fortuna domani è domenica, ciò significa: niente scuola, dormire fino a tardi. Yeee.

Io e Raffaele camminiamo dietro alle nostre mamme.

"Mi dai il tuo numero di cellulare? Così domani ci sentiamo per messaggio. Ti va?" mi chiede sussurrando.

"Okay, mi farebbe piacere. Allora: 334..."

"Okay grazie."

Ci dirigiamo alle macchine. Vorrei abbracciarlo ma non mi sembra il caso di farlo davanti a mia mamma.

"Ciao Raffaele. Buonanotte."

"Buonanotte Benedetta." ci salutiamo con la mano ed entro in macchina. Mia mamma accende il motore e torniamo a casa.

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