Capitolo 4

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-Ehi Benni, è da tanto che non ci vediamo, oggi esci con me?-
Il messaggio è di Matteo. Mi sta preoccupando perché io non gli ho mai dato il mio numero, poi Lucas mi ha raccontato un po' la sua storia.

Matteo è un ragazzo impulsivo, molto geloso. Tratta le sue ragazze come giocattoli. Le maltratta, le usa per rimorchiarne altre, se ci sei fidanzata non puoi avere amici maschi, se esci la sera con le amiche non puoi andare in discoteca, insomma, non puoi avere vita sociale se stai con lui.

In questi giorni ho conosciuto Erika, è bassa, mora, occhi castani e quegli adorabili occhiali rettangolari gli donano molto.

Suona la campanella di inizio ricreazione.
Le faccio conoscere Michele perché dice che è molto carino.

"Ciao Michi!"
"Oh, ciao Benni, che piacere rivederti. E tu sei...?"
"Lei è Erika, una mia amica." lo dico facendogli l'occhiolino. Solo lui riesce a capirmi.
"Ehi, ciao Erika. Piacere di conoscerti."
"C-ciao Michele, il piacere è tutto mio." abbandono la mia amica perché mi arriva un messaggio da Lucas.
-Ehi piccola, vieni in classe un attimo.-

Entro in classe.
"Che c'è?"
"Oh nulla. Che ci facevi con Michele prima?"
"Gli facevo conoscere Erika, non sarai mica geloso." dico ridendo.
"No no, io geloso? Ma de che. Ma fammi il piacere di smetterla con 'ste cose va." dice alquanto imbarazzato.

Suona la campanella di fine ricreazione.
Si è salvato. Ma anche io, chissà cosa voleva veramente da me.

Rientrano tutti in classe.

Finiscono le lezioni. Finalmente!

"Ehi, perché non hai risposto al messaggio prima?" Matteo sbuca dal nulla e mi spaventa.
"Perché dovrei?!"
"No, no, nulla. Stai lontana da Lucas."
"Perché?"
"Stai attenta!"
E se ne va tranquillamente con la sua ragazza alquanto bassa, brutta e antipatica.

Salgo sul bus, miracolosamente trovo un posto libero, mi siedo, mi metto le cuffiette ed entro nel mio mondo, un mondo tranquillo e molto rilassante: la musica.

Qualcuno, cioè qualcosa, mi disturba. Apro gli occhi e vedo Michele intento con una scatolina a sedersi accanto a me.
"Che cos è?"
"Che cos è cosa?"
"Quello."
"Quello cosa?"
"Quello che hai in mano." dico ridendo, riascoltando mentalmente quello che ci siamo appena detti, non ha senso questa conversazione.
"Ah, una scatolina." ah, guarda, pensavo fosse un rinoceronte.
"Che scemo, dai, che cos è."
"Lo vuoi davvero sapere? Allora aprilo." sorridendo mi porge la scatolina.
"Oh, o-okay."
C'è un bigliettino, lo apro e leggo
-Per Benni, un amica davvero speciale, 15 anni finalmente •Michi❤️• -
Oh, ma che dolce, chissà che cos è. Apro la scatolina (rigorosamente verde, questo ragazzo sa il fatto suo) e ci trovo dentro un paio di orecchini bianchi a forma di B, la lettera ha incastonato dei diamantini (penso siano falsi). Il regalo è stupendo.

"Ommioddio, grazie." lo abbraccio e lo stritolo per bene. "Però oggi non è il mio compleanno."
"Eh lo so, ma non sapendo quando sei nata te l'ho regalato oggi, ti piace?" oddio, è diventato tutto rosso, che tenero che è.
"E me lo chiedi anche, ma sì è stupendo. Geazie, grazie mille."

Arrivata a casa mi rilasso un po'. Mi cambio, metto via gli orecchini se no mia madre mi fa il quarto grado, mi svesto, mi metto degli shorts neri e una felpa blu. Scendo in cucina e mangio.
Dopo il pranzo arriva l'ora dei compiti, devo fare matematica, cazzo! Io non sono brava in 'sta materia. Mando un messaggio a Lucas.
-Ehi, te sei bravo in mate?-
Dopo tipo...20 minuti che gli ho scritto, risponde. Alleluja!
-Più o meno, perché piccola?-
-Io non ci capisco un cavolo, se vengo da te mi aiuti?-
-Io ti aiuto pure, ma poi mi devi ripagare in qualche modo, non so se mi spiego.-
-Che scemo, allora niente, grazie comunque-
-Ma stavo scherzando eh, vieni vieni pure.-

"Mamma, mi accompagni da...da...una mia amica? Abita vicino alla scuola, tu mi molli là e vado da sola, mi aiuta in mate. Okay?"
"Va bene. Ma a che ora ti vengo a prendere? Alle 5 va bene?"
"Cosa? Ma sono le 4 adesso! Non ce la faremo mai."
"Okay, preparati che partiamo." grande Benni, sei un fottuto genio.

Arrivata davanti a scuola mia madre mi fa le solite raccomandazioni: non dare confidenza agli sconosciuti, non farti dare passaggi dagli sconosciuti, non stare in luoghi troppo isolati e robe del genere. Va bene che si preoccupi, ma non da psicopatica.

Vado a casa di Lucas, è davvero grande e spaziosa. È a casa da solo, mi sento in ansia perché se succede qualcosa (tra di noi) non c'è nessuno con cui poter evirarla, ma anche per fortuna che se va avanti bene nessuno ci disturba.

Dopo aver fatto i compiti, abbiamo ancora 1 ora e mezza a disposizione, ci abbiamo impiegato solo 40 minuti a fare matematica.

Siamo seduti sul suo letto. Uno accanto all'altra. In silenzio. Da soli. Lui si avvicina piano piano. Lentamente. Quasi non me accorgo se non fosse per l'ansia dovuta alla mia non-esperienza in questo campo.
Devo fare qualcosa, è troppo imbarazzante questa situazione.
"Andiamo a prendere un gelato?"
"No, non ho voglia." dice in un quasi sussurro roco, profondo, eccitante.
"E di cosa hai voglia." oddio, sono fuori di me, mi sento formicolare le dita delle mani e dei piedi, il battito cardiaco è aumentato di qualche battito del normale.
Se continua così, sudo.
"Di te." il suo respiro si è posato sul mio collo, sento le sue labbra premere sotto il mento. È una sensazione bellissima. "Tu di cosa hai voglia invece." non è una domanda ma è ancor più eccitante di quella precedente. Cosa rispondo, non voglio rompere l'atmosfera. E se lo baciassi? Non rovinerò di sicuro questo bellissimo momento, ma ho paura.

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