Capitolo 29

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"Ma sei ancora vergine"
....
"Benny ci sei?" ride Lisa al telefono.
"Si ci sono. Ma che cazzo di domande mi fai alle 2:30 di notte Lisa!" dico con tono incazzato.
"Ma dai tanto per sapere ahaha io per esempio con Romeo ho perso la verginità, tu con Lucas? Sembra il più ovvio"
"Ehm in realtà sono ancora vergine."
"Ah si?! Pensavo che con Lucas..."
"Con Lucas niente, non me la sono sentita, ma nemmeno con Raffaele...aspetto quello giusto."
"Aaah fai bene, per me sembrava Romeo quello giusto e invece no. Però mi è piaciuto un sacco dalla seconda volta in poi. Ah già tu non puoi capire..."
"Gne gne gne intanto io sono ancora pura e ..."
"E sacrificabile in nome di Satana ahaha"
"Che scema che sei Litz! Ahaha"
"Dai riattacco che domani vado in montana con mio papà"
"Ah si? Che fortunata, buonanotte allora"
"Notte Benny"

Mi infilo di nuovo sotto le coperte sperando di addormentarmi questa volta.

In men che non si dica è già mattina.

Alle 6:00 suona la sveglia e mio papà è già in piedi, mi viene a svegliare e quasi mi butta giù dal letto perché sa come sono fatta e che ci impiego almeno 10 minuti prima di alzarmi.

"Dai Benny puoi dormire durante il tragitto, ti prego alzati o faremo tardi!"

Mi alzo in men che non si dica e mi preparo sbadatamente per via degli occhi ancora chiusi e delle scarse 4 ore di sonno.
Metto scarponcini, legghins pesanti, maglione giallo fluorescente così che mi si veda fino all'altro capo del mondo è un giubbotto più sobrio.

Tempo 3 ore e siamo già in montagna. La vista dalle Alpi Orobie è spettacolare. Sono solo le 11 di mattina e il sole battente ma leggermente caldo mi accarezza il viso, il vento delicato dall'odore di boscaglia mi da un senso di calma e rilassamento incredibile.
Potrei stare qui in eterno, per un paio di ore dimentico tutti i problemi della mia vita quotidiana.
Decidiamo di sederci vicino a un precipizio, a distanzia di sicurezza perché non sembra troppo sicura la roccia e la terra che formano il limite di una foresta in alta montagna.
Mentre mangiamo mi quella il telefono.

"Oh no la realtà mi sta riportando con i piedi per terra" dico ridacchiando mostrando il cellulare squillante a mio padre.
Mi alzo e mi allontano per rispondere in privacy.

"Ehi Benny finalmente!"
"Ciao Gabriele dimmi"
"Scusa ho provato a chiamarti un paio di volte e non mi rispondevi mai"
"Da qua su non prende molto il cellulare. Di cosa hai bisogno?"
"Come mai? Dove sei di bello? Volevo chiederti di uscire oggi"
"Oh mi spiace ma sono in montagna quindi per oggi sono felicemente occupata ahaha"
"Ah ti fai la bella vita, non farti sbranare dai lupi che ti voglio tutta intera, domani sera usciamo insieme? È da un po' che non ci vediamo"
"Senti Gabri, hai frainteso la mia non negazione quando ci hai provato con me, in realtà non me l'aspettavo che ci provassi con me e non sapevo come comportarmi, ma non mi interessi, al momento voglio solo divertirmi e pensare solo a me stessa. Ne ho bisogno. Scusa."
"Oh...non me l'aspettavo nemmeno io che mi rifiutassi così brutalmente.."
"Sarà l'aria di montagna che mi ha chiarito le idee"
"Va bene dai, senti...buona giornata e scusa per il disturbo" sento che sbuffa un po' dall'altra parte della chiamata.
"Ciao buona giornata anche a te." concludo la chiamata con un respiro profondo e felice di aver chiuso qualsiasi cosa ci poteva essere tra di noi.

Torno da mio padre che mi mostra dei cioccolatini nascosti accuratamente nella sua tasca.

"Ehi tu, per quando pensavi di tenermi nascosto quelle delizie là?"
"Ehi Benny pensavo ti fossi persa ahaha dai vieni qui che li ho portati per te."

Dopo aver concluso il pranzo col mio dolce preferito facciamo una passeggiata tra i boschi, per fortuna mio papà ha il senso dell'orientamento molto sviluppato a differenza mia che sono una frana in geografia.

Poi finiamo la giornata con un giro nella città più vicina e dopo un breve pisolino in macchina partiamo per tornare a casa.

È raro che io e il papà facciamo escursioni insieme, è una delle poche cose che abbiamo in comune e per questo siamo molto legati. Sono contenta di aver un super papà che mi porta sempre in giro.

I giorni passano e la quarta superiore passa abbastanza tranquillamente.
Ci sono alti e bassi in classe.

Arriva capodanno e lo passo con Lisa e il suo nuovo ragazzo: un tipo basso dai capelli rossi e gli occhi castani, più raro di un rosso con occhi azzurri.
Sembra simpatico e socievole, facciamo conoscenza abbastanza in fretta.

Ci ha invitati a casa sua per passare capodanno.

"Il tuo accompagnatore dov'è Benny?" mi chiede il ragazzo di Litz.
"Ehm non c'è, perché non ho un ragazzo o un amico con cui ho ancora rapporti" rispondo un po' in imbarazzo.
"Beh ma allora sei fortunata, ho invitato un amico di vecchia data con cui ho fatto le medie: Lucas" sorridente allunga il braccio per indicare dietro di me, mi giro e rimango senza fiato.

Davanti a me ora c'è lui, il mio primo amore, colui che mi ha riempito il cuore e che me l'ha distrutto in mille pezzi.
Non so cosa dire, sono spiazzata e ipnotizzata dal suo sguardo, da quegli occhi verdi tendenti all'azzurro, da quel profumo che mi ricorda la felicità e l'amore.

"Ciao Benny, quanto tempo..."
"Ci-ciao..." non so cosa dire. Improvvisamente ho il bisogno di andarmene da quella situazione di insicurezza e fragilità e correre in bagno, ho bisogno di acqua fresca, ho bisogno di sapere che questo non è un sogno ma la realtà.

Arrivata in bagno non mi chiudo dentro perché se Lucas ci tiene ancora a me mi verrà incontro, verrà da me perché mi ha vista confusa e fragile.
Mi lavo il viso evitando gli occhi per non rovinare il trucco.

Sento la porta aprirsi lentamente.
"Posso?"
"Entra Lucas" è difficile pronunciare il suo nome, ancora fa un po' male ricordare il dolore che mi ha provocato.
"Tutto bene? Scusa se sono piombato qui ma Andrea è un amico di vecchia data e avevamo perso i contatti da un bel po e questo sarebbe stato un buon momento per riallacciare i rapporti."
"Va bene" non so cosa altro dire.

Mi poggia una mano sulla spalla per poi strofinarla per tutta la schiena per tranquillizzarmi. Ma io mi sento paralizzata, non so più cosa fare, stavo riuscendo a dimenticarlo quando è tornato di colpo nella mia vita.

Sento bussare di nuovo la porta. Vedo spuntare Lisa in bagno.

"Scusa Lucas puoi lasciarci un momento sole?"
"Ma certo, Benny ti aspetto davanti al camino in sala quando vuoi raggiungermi così parliamo un po'"
Accenno un sì con la testa.
Aspetto che esca e conto 30 secondi per essere sicura che sia abbastanza lontano da non sentirci.

"Che cazzo ci fa qui Lucas? Lisa che cazzo hai fatto?"
"Cosa ti fa pensare che ci sia di mezzo io?"
"Dimmelo...ti prego"
Sento che fa un respiro profondo prima di confessare.
"Ho saputo da Andrea che era amico con Lucas e pensavo fosse un buon momento per un ricongiungimento tra voi due. Stavate così bene insieme, non mandate tutto a puttane per un errore fatto in un periodo di confusione per entrambi."
"Mi ha tradita e mi ha mollata senza pensarci due volte, Lisa. Come pensi che fosse un momento di confusione per entrambi?!"
"Scusa ho sbagliato, spero capirai però...insomma l'ho fatto per il tuo bene"
"Non lo so. Non so cosa pensare e non so cosa farò. Adesso bevo dell'alcol perché sono fin troppo sobria e poi vado a sentire cosa ha da dirmi dopo due anni Lucas."
"Okay, ti prego dagli una chance. L'altro giorno ho visto Lucas insieme ad Andrea e mi ha detto che gli manchi, che ha fatto un errore...te lo spiegherà meglio lui."

Vado velocemente al bar e chiedo due shortini di vodka liscia. Li bevo velocemente, sento bruciare un po' la gola.
Vedo Lucas seduto vicino al camino con le mani raccolte e il viso su di esse, starà pensando al discorso da farmi da come corruga le sopracciglia.

Spero di riuscire a dire qualcosa anche io. Mentre mi avvicino a lui sento l'alcol fare effetto e mi gira leggermente la testa e inizio ad avere meno preoccupazione per il discorso che dovrò affrontare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 28, 2018 ⏰

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