Capitolo 19

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Si avvicina lentamente, come se volesse chiedere il mio consenso.

Mi è a 5 centimetri dalla bocca quando Lisa interviene.

"Ehi ragazzi, andiamo sul lago?"

"Okay" dico non molto convinta.

Raffaele si alza di scatto, come se volesse scappare da quella situazione, ma non ha senso perché è lui che mi vuole baciare.

Arrivati al lago si alza il vento e Raffaele, vedendomi tremare, mi presta la sua felpa blu.

Ci sediamo su un'altra panchina e stiamo vicini.

Le braccia di Raffaele mi circondano le spalle e i fianchi. Tra le sua braccia mi sento piccola, ma protetta.

Appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi stringe più a se.

Lisa e Romeo si allontanano, penso per avere più privacy o per lasciare soli me e Raffaele, comunque sia a me sta bene così.

"Allora. Cosa farai quest'estate?" mi chiede per spezzare il silenzio che si è creato tra noi.

"Non lo so, ho ancora tempo per decidere." rispondo pensierosa.

Sposta il suo sguardo dal cielo ai miei occhi. Senza pensarci lo bacio. Di colpo. Un bacio a stampo. Mi allontano pensando di aver sbagliato a farlo e dandomi mentalmente della stupida.

"Solo?" chiede Raffaele un po' sorpreso.

"Non ti basta?" domando ridacchiando.

"Non mi basterai mai" risponde con voce roca e mi bacia, mi infila la lingua in bocca, mi metto a cavalcioni sulle sue gambe senza smettere di baciarlo.

Tornano Lisa e Romeo e, vedendo quella scena, scoppiano a ridere.
Io imbarazzata mi tolgo da sopra di lui e mi pulisco la bocca ormai rossa e un po' dolorante perché Raffaele mi mordeva le labbra ogni tanto.

"Avete finito?" chiede ironicamente Lisa.

"Perché te non lo fai con Romeo?" le chiedo ancora imbarazzata. Ma perché dovrei essere imbarazzata? È normale, ho 15 anni, posso fare quello che mi pare e piace.

"Si ma non così eccessivamente, poi io e lui stiamo insieme, tu e Raffaele no." le faccio la linguaccia, prendo la mano di Raffaele e lo trascino lontano dalle luci, dove possiamo stare da soli.

Arriviamo davanti a una gelateria. Decidiamo di entrare a prendere qualcosa perché anche se sono le 23:30 ho fame e non voglio tornare a casa presto.

Questa gelateria è anche un bar, ha tre piani, saliamo al secondo e ci accomodiamo in un tavolino che fa l'angolo della stanza.

Prendo una cioccolata calda, dei marshmallow e un cappuccino per lui.

Quando arrivano le nostre ordinazioni sono felice perché era da tanto che non mangiavo così.

Immergo il marshmallow nella cioccolata e lo mangio, era da troppo tempo che non li mangiavo con la cioccolata calda.

Mi ricordo che quando avevo 5-6 anni li mangiavo insieme a mio papà, poi da quando ha cambiato lavoro non lo fa più perché è troppo impegnato. Non si accorge nemmeno che la mamma rientra tardi.
Oddio, ma la mamma non torna mai tardi. Torna da lavoro con Marco, lo accompagna a casa e rientra.

È da un paio di giorni che la mamma esce anche di pomeriggio con questo Marco.

Lui lavora con mia mamma, alto, capelli nerissimi, occhi marroni.
Da piccola, 10-11 anni, andavamo a casa sua e avevo fatto amicizia con Veronica, che frequenta la mia stessa scuola, la figlia di Marco, sua mamma è una che ha fatto carriera in televisione, loro sono molto ricchi ma a Veronica non interessano i soldi, ma l'amore che i suoi le dovrebbero dare ma che non le danno.
Infatti lei è venuta a fare questa scuola perché non è molto vista dalla gente e non l'avrebbero riconosciuta.

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