Capitolo 21

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Mi sveglio con il suono della sveglia di Lisa.

"Svegliati Benni" mi sussurra preoccupata scuotendomi il braccio.

"Che c'è?!" cerco di parlare ma le parole si impastano tra di loro perché mi sono appena svegliata.

"Muoviti! Vai nell'armadio!"

"Perché??" apro gli occhi per vedere se scherza o meno.

"Mia mamma. Non lo sa. Non sa che sei qui." mi alza di forza per invogliarmi ad andare nell'armadio.

Apro l'anta dell'armadio e mi accovaccio dentro.
Resto in silenzio per sentire cosa succede.
Lisa cerca di sistemare il meglio possibile la stanza e nasconde la mia borsa sotto il letto.
Mi ricordo di avere il cellulare acceso sul suo comodino, cerco di dirglielo appoggiando la bocca sulla fessura dell'anta, ma non mi sente. Entra sua madre di colpo. Metto le mani sulla bocca per essere sicura di non fare rumore.

"Ehi mamma. Ma non sei andata al lavoro?"

"No, sono rimasta a casa perché devo andare dal dottore. Te devi venire con me. Vestiti subito che partiamo tra dieci minuti."

"Okay, prendo i vestiti, vado in bagno e poi arrivo."

"No, i vestiti sono nell'altra casa. Andiamo prima là. Devi solo prenderti su la borsa con dentro lo spazzolino e il tuo beauty-case."

"Va bene, va bene. Mi metto le scarpe e arrivo. Te aspettami giù."

Sua mamma sbatte la porta con molta rabbia.

L'ho vista pochissime volte sua mamma. È molto vecchia e ha una voce fastidiosa. Non l'ho mai sentita così arrabbiata.

Lisa apre l'armadio e mi fa uscire. Glielo devo chiedere.

"Nell'altra casa? Quale altra casa?!"

"È una storia lunga. Ti spiego domani. Stasera non dormo qui. Esci dalla finestra e vai via passando dal retro, così mia mamma non ti vede. Ciao Benni." mi abbraccia, prende la mia borsa, il mio cellulare, me li passa e mi fa uscire per la finestra.

Scendo dall'albero e mi suona il cellulare.
Appena tocco terra apro la borsa e vedo che Raffaele mi sta chiamando.
Ora non è il momento giusto, rifiuto la chiamata e corro via.

Arrivo a casa. Sono le 9:30. Suono al citofono, dopo un paio di minuti apre mia mamma con addosso un vestito rosso 'sexy'. Faccio una faccia schifata ed entro in casa.
Corro in camera mia e mi butto sul letto.

Chiamo Raffaele.

"Benni perché non hai risposto?"
"Oh scusa, non era il momento giusto. Cosa c'è?"
"Andiamo a cena fuori stasera?"
"No, non posso, ho già un altro impegno."
"Oh, okay, fa niente. Però oggi ci vediamo?"
"No, mi dispiace, esco con un'amica."
"Va bene. Fa niente. Ciao"
"Ciao"

È stato piuttosto strano, cioè, l'ho in qualche modo rifiutato, questo mi dispiace molto. Devo rimediare in qualche modo.
Lo richiamo.

"Ehi, scusa per prima. Se vuoi usciamo a cena domani sera. Ti va?"
"Si va benissimo, a domani. Ciao"
"Ciao"

Okay, ho rimediato e mi sento già meglio.

Entra mia madre in camera.

"Chi era al telefono? Con chi diavolo devi uscire? Hai il ragazzo? Te non esci, stronza. Tu stai a casa a pulire!" mia mamma non è mai stata così cattiva con me, non mi ha mai dato della stronza, non le ho fatto nulla. Potrebbe essere ubriaca però.

Quando avevo si e no 4 anni, mia mamma si ubriacava spesso e diceva molte parolacce al papà, gli diceva che ero stato un errore, che gli altri 2 figli erano stati fatti apposta ma lei non voleva il terzo. Non mi voleva. Io li avevo archiviati quei momenti, ma sono riapparsi.

"Rispondi stronza! Tu, errore! Orrore!" continua perché non le ho risposto.

Prende la lampada di vetro che mi aveva comprato Lisa e la scaraventa a terra.
Alessandro entra in camera correndo avendo sentito dei vetri rompersi.

Scoppio a piangere per i gesti violenti della mamma.

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