Il Sole Esiste Per Tutti.

Nessuno è solo.

Zayn

“Un cappuccino” esordì Liam una volta che la cameriera raggiunse il nostro tavolo.

“Tu cosa prendi, Zaynie?” mi chiese, premuroso come al solito.

“Un caffè” risposi, atono. “Amaro, per favore” aggiunsi, mentre la cameriera si dileguava con un “Arriva subito” e ci lasciava soli.

Liam fissò il suo sguardo su di me, mentre io sfilavo il mio iPhone e scorrevo tra i vari post su Facebook per controllare se fosse successo qualcosa di eclatante a casa.

“Cosa c'è che non va?” domandò lui qualche secondo dopo.

“Niente” gli concessi, senza staccare gli occhi dallo schermo luminoso del mio telefono.

“Stai mentendo” ribatté con voce cantilenante.

“Affatt- hey, ridammelo!” mi lamentai quando Liam – senza mezze misure, come di suo solito – mi strappò via il cellulare dalle mani e se lo infilò nella tasca posteriore dei jeans.

“Ora possiamo fare conversazione come si deve” asserì, con un sorriso compiaciuto ad incurvargli le labbra.

“Prima non potevamo, forse?” chiesi, alzando un sopracciglio nella sua direzione.

Lui scosse energicamente la testa.

“Non mi stavi prestando attenzione”

Roteai gli occhi.

“Come vuoi”

“E' successo qualcosa?” riprese Liam, l'espressione del viso già più preoccupata.

“Ti ho già detto di-”

“Tu non bevi mai caffè” mi interruppe lui. “Cosa ti ha tenuto sveglio stanotte?” domandò in seguito, come se fosse ovvio che io non avessi chiuso un occhio durante l'intera nottata.

“Non dovevamo accettare di fare quelle foto” sputai fuori, osservandolo mentre scuoteva la testa con disappunto.

“Tipico di te. Il secondo prima prendi una decisione e quello dopo te ne penti”

Sbuffai rumorosamente.

“Quando mi sono ritrovato il contratto tra le mani, ho pensato “Diamine, ho vent'anni e l'unica cosa estrema che io abbia mai fatto è frequentare una pista di skate all'insaputa dei miei genitori”, così ho deciso che per una volta mi sarei lasciato andare”

“Allora perché non lo fai?” mi chiese lui, speranzoso.